26 luglio 2006

Sul vuoto (alias Vibo, III comandamento)

Strano, pensavo, guarda Vibo! Stanno aprendo nuove attività. Ci sono nuovi negozi, bar, ristoranti. Nei dintorni crescono persino i capannoni in cemento prefabbricato delle industrie. Un po' di secondario oltre al solito terziario. Saranno le nuove generazioni forse! Nuovo sangue, voglia di cambiare le cose! Una buona notizia per la mia città.

Finalmente a Vibo si sta bene! mi dico.
Ma poi mi ricordo uno dei principi basilari della fisica. Nulla si crea. Soprattutto la ricchezza.

Mi guardo meglio intorno e mi accorgo che da un paio di anni hanno aperto dei negozi "compro oro usato", stile banco dei pegni americano.
Ora stanno aprendo le filiali delle cosiddette "società finanziarie", quelle società, parallele alle banche, almeno quanto lo sono all'usura, che propongono mutui fino a 4.000 € in 24 ore. Strozus, come venivano chiamati da Paola Cortellesi.
Lavorando in uno studio notarile, poi, vedo anche i movimenti dei soldi. Chi spende, come spende, e per cosa. E non si fa praticamente nulla senza mutui.
E allora capisco.
Vibo forse starà anche attraversando un periodo di crescita, ma di sicuro è una crescita indotta. Tutto è gonfiato come un palloncino.

Il problema è quanto potrà durare?

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