20 gennaio 2007

StranaMente

Un giorno una mia amica, Violetta, al liceo dopo una chiacchierata, mi guardò sorpresa e mi disse:
"Sei strano, sai?"
Io sorrisi.
Era un complimento.
Essere strano, diverso, particolare dove sto io sono sempre dei complimenti.
Da questo StranaMente.
Lo so, non è neanche un granchè come gioco di parole. Niente di nuovo. Ma per me vuol dire qualcosa.
Serve a ricordarmi di fare attenzione agli schemi. Tutti gli schemi. Di cercare la mia via, di seguire i miei desideri.
Serve a distinguermi.
Sono strano?
Spero di sì.

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