06 marzo 2007

Il carciofino sott'odio (cap. 1) - la pubblicità


Un'avvenente donna dai folti e umidi capelli neri esce dal mare, di notte.

E' di spalle ma si capisce che è nuda.

Sotto un cielo pieno di stelle e con una luna piena così grossa e vicina che creerebbe maremoti impensabili, la diletta non ha un minimo di pelle d'oca; intuiamo che è almeno ferragosto in una zona subequatoriale, nonostante la finta macchia mediterranea che copre la riva su cui risale la venere steatopigia.

Per coprirsi o asciugarsi si mette addosso uno scialle di seta (che, nonostante la pelle bagnata, non fa l'effetto cellophane sperato); capiamo allora che, non solo dev'essere ferragosto, ma ci deve essere stato il niño per tutto l'anno per permettere una temperatura così mite.

L'immagine passa su un maschio trentenne, bello e rassicurante, che fa scivolare degli spaghetti nel cavo della mano e sorride voluttuoso alla compagna che è entrata nella maestosa, quanto abusiva, villa, praticamente una palafitta, per la sua vicinanza al mare.

La donna va a vestirsi.
L'uomo cucina la pasta.

Si siedono a tavola e si rivolgono uno sguardo così peccaminoso da far arrossire una porno star.
Mangiano quei due spaghetti al sugo con un gusto pari solo a quello fornito da un amplesso (completo di abbondanti preliminari prima, feroci capovolte durante, coccole alla fine e colazione a letto il giorno dopo).

Immagine del prodotto, motto della casa produttrice, buio.


Non si parla di viagra, né di altri stimolanti o coadiuvanti dell'attività sessuale.
Forse qualcuno ha già capito che stavo parlando di una pubblicità di una famosa marca di pasta.
Di sicuro, la prima volta, avrà capito che si parlava di pasta perchè c'era l'immagine del prodotto (in gergo boxshot) e il motto alla fine (in gergo slogan).

Il messaggio, neanche tanto subliminale, è compra questa pasta e sarai ricco, abusivista e tromberai come un riccio.
Un piatto di spaghetti.

...

Fateci caso.
Guardate le pubblicità chiedendovi: "Ma sta parlando di sesso?"
I pubblicitari in fondo sono dei freudiani falliti.
Cercano di piazzare il sesso in ogni prodotto, col risultato che adesso un sigaro, neanche talvolta, è soltanto un sigaro...

1 commento:

  1. Anonimo16:42

    Alcune considerazioni:

    1) Il messaggio della pubblicità potrebbe anche essere: "Compra questa pasta e sarai il cameriere di un miliardario pappone, con obbligo di servire e riverire la di Lui giovine e prosperosa moglie...oh, e giù le zampe, altrimenti nel ragù ci finisci TU!"

    2) Oppure: "Donne, comprate questa pasta e accalappierete un uomo piacente e spudoratamente danaroso disposto a cucinarvela...potrete farvi un bagno al chiaro di luna, asciugarvi in teli di seta e organza, lavarvi in docce con rubinetteria di platino e infine dichiarare impunemente che non avete fame e sentite un po' di mal di testa! CHE VITA!"

    3) Se i pubblicitari sono dei freudiani falliti, i clienti spesso sono dei falliti e basta.

    4) Sadness! :-(((

    RispondiElimina