26 aprile 2007

Sit-in

Ieri sono andato a vedere una mia amica che balla latino-americana. Festa in piazza in città. Cinque scuole di ballo diverse e c'era persino la musica dal vivo (e un batterista decisamente bravo).
Ma ecco.
Ora c'ho un orecchio che mi fa "iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii". Che come dicevano ne "i figli degli uomini": "è il canto del cigno delle cellule dell'orecchio."
Un orecchio.
Sarà che c'era un'amplificazione da concerto dei Pink Floyd. Sarà che stavo vicino alle casse. Sarà che dopo tre ore di salsa (e già alla seconda canzone mi parevano tutte uguali) l'orecchio fa il sit-in.
Sarà.
Ma ora mi vorrei ascoltare un po' di musica rock e ho paura che l'orecchio si risenta e chiuda i battenti.
Che faccio?

E' importante ricordare che...


Immagini originali tratte dal manuale d'uso della Smart.
Se pensavate di fare gli spericolati senza ricordarvi di osservare le leggi della fisica, ora siete avvertiti.

25 aprile 2007

Il gatto vegetariano


Dovete sapere che l'altro giorno, mentre cercavo su internet modi in cui cucinare cani (vedi il post Ad sense) mi sono imbattuto in un sito che chiariva come fosse possibile far diventare un cane o un gatto vegetariano, cosa che, da buon onnivoro, non auguro neanche a un essere umano consenziente.
Ora, passi che qualcuno decida di diventare vegetariano, avrà pure i suoi motivi, ma il gatto o cane che c'entrano?

Le principali tesi a favore di questa scelta sono le seguenti.
1) Un gatto in natura non mangerebbe mai una mucca o un tonno, perchè darglielo noi in scatoletta?

2) Il gatto non ha libero arbitrio, mangia quello che gli viene messo davanti, è nostra responsabilità, quindi, scegliere per lui.

3) Se noi abbiamo scelto di tutelare gli animali con il nostro essere vegetariani, perché consentire che questi vengano uccisi per alimentare i nostri cani o gatti?

Premettiamo che anche i vegetariani sono d'accordo sul fatto che i cani siano onnivori e i gatti siano carnivori. Più specificamente un gatto HA bisogno di carne. Riporto quello che dicono loro stessi: "Una dieta speciale deve essere seguita per i gatti, poiché per loro è essenziale un aminoacido chiamato taurina che si trova nei muscoli degli animali. [...] Ai gatti vegetariani deve essere fornito come integratore. La mancanza di taurina può portare alla cecità ed anche alla morte."

Passiamo alle mie obiezioni.
1) Che un gatto affamato non sia capace di azzannare una mucca o un tonno è solo un problema logistico. Se la mucca non fosse in gran forma e il gatto avesse particolare appetito un morso glielo darebbe volentieri. Se un tonno passasse frusciando in mezzo all'erba invece che nuotare nel mare non durerebbe molto a lungo con dei gatti intorno.

2) La scelta per conto del gatto l'ha già fatta la natura, altro che libero arbitrio. Un gatto che non mangia carne muore. E' abbastanza semplice, no? Il gatto, molto più furbo di noi, la rispetta soltanto. Costringerlo a cambiare alimentazione non è affatto illuminato. Non è un gesto magnanimo.

3) C'è una cosa che si chiama catena alimentare. Non rispettare la catena alimentare distrugge il mondo. Sul serio, lo fa. Visto che ci vogliamo tenere per forza un gatto in casa, visto che migliaia di anni di evoluzione gli hanno fatto quasi scordare come nutrirsi da solo (e che nella maggior parte dei casi comunque non avremmo sufficienti topi nelle nostre abitazioni da consentirgli una dieta naturale ed equilibrata), visti inoltre i punti uno e due, penso che non ci sia niente di male a dargli da mangiare cibo in scatola anche se sei vegetariano.

Quindi, vegetariano, se vuoi un animale che non mangi carne prendi un coniglio o un criceto.
Non un gatto o un cane.
E' semplice?

Se non vi sembra così semplice posso sempre chiudervi in una stanza con Marcello (il mio gatto) e un pubblicitario (vedi il post Cruelty free) e vedere chi ne esce vivo...

Riprendo la citazione che avevo già messo prima.

"Sono vegetariano non perché amo gli animali, ma perché odio le verdure."
Anonimo - Scritta in un bagno della stazione di Santa Maria Novella - Firenze

Dissenso distruttivo

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Ma anche no.

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22 aprile 2007

Ad Sense

E' da un po' che mi appare, quando pubblico i post, un avviso invitante.
"Il tuo blog può farti guadagnare".

La prima reazione, quella del Mario che non vede l'ora di diventare notaio diciamo, è "Wow! Mi pagano per una cosa che io faccio gratis!"
Il secondo Mario, quello che si è messo giorni a cercare il blog che fosse più vuoto e sobrio possibile e allo stesso tempo fosse anche gratuito, pensa "E che cavolo, ho perso tanto tempo per trovare questo blog e dopo me lo vado a rovinare piazzandoci stupida pubblicità?"
Essì, perchè di pubblicità si tratta.
Ad-Sense, di google, lo avrete già notato in qualche ricerca fatta con questo motore di ricerca. C'è un programmino che legge le "parole chiave" del mio blog e mette in uno spazio apposito delle pubblicità "pertinenti" a quello che ho scritto. Quindi mettiamo che in un post scrivo minestra e in un altro scrivo cane, Google potrebbe scegliere una pubblicità riguardante ricette per cani. O modi in cui cucinare cani.
Questo più o meno il concetto di "pertinenza" per google.

Voi, incuriositi dal fatto che sul mio sito ci sia un collegamento a un sito di ricette per cucinare cani, pensando che ce l'abbia messo io, ci andate. Io mi prendo una miseria. Voi vi chiedete che cavolo metto io sul sito e quei buongustai del sito dovranno pagare una mazzetta a google, perchè la pubblicità ha funzionato.

Quale sia la mia scelta, mi pare sia abbastanza evidente.
Ma perchè continuino a chiedermelo ogni volta non l'ho mica capito...


P.s.: A proposito, in questo sito (http://www.mangiaredacani.it/ricette.asp) troverete un fantastico libro di ricette per cani. :-)

Sta arrivando

Uno dei problemi dello scrivere è avere l'idea iniziale.
In genere quando scrivo un racconto ho chiaro come dovrà procedere dall'inizio alla fine.
E tutto avviene in un lampo. Un momento prima mi gingillo con idee sparse senza un apparente collegamento fra loro, il momento dopo devo solo trovare un nome ai personaggi.
L'ispirazione, ecco cos'è.
Ho scoperto, però, che la mia ispirazione per funzionare bene ha bisogno di limiti.
E' come l'acqua che scorre rapida solo se viene incanalata, ma se viene lasciata libera si disperde.
Ma i limiti sono una scusa. Infatti i miei primi racconti sono nati proprio dalla voglia di superare questi limiti. Vedere fino a che punto si può portare un concetto.
E' anche un modo per prendere un punto di vista non necessariamente coincidente col mio.
Erano mesi che non avevo la minima idea per un racconto.
Qualche giorno fa mi è stato proposto di scrivere una ghost-story per una antologia.
Sono ancora nella fase delle idee sparse, ma sento che c'è qualcosa che si muove.
Come i rumori che fa Babbo Natale mentre scende giù per il camino.
Ecco.
Quella è la mia ispirazione che sta arrivando...

19 aprile 2007

Buona Pasqua

Ok... sono in ritardo, la pasqua è passata da un pezzo e la vignetta che state per vedere non è neanche mia, ma di un ragazzo: Kris Wilson. Io ho solo tradotto il testo. Cliccate per ingrandire
Comunque per me rimane bellissima. Io ci ho sghignazzato per mezz'ora.



Vabbè, ringhiate pure ora. Magari quella non vi piace. Proviamo con quest'altra poi basta. Stesso discorso di prima...

18 aprile 2007

Sshhh!!!


Come al solito, cliccare per ingrandire.

Preferivo l'altra vignetta come contenuto (vabbè è macabra, ma lo sono anch'io, e soprattutto mi spinge a esserlo Vibo), ma di questa mi piacevano i colori. E poi non trovo mai nulla d'interessante in tv...

16 aprile 2007

14 aprile 2007

Rumore Bianco

I visitatori più attenti del mio blog avranno forse notato sulla destra, sotto tutti i collegamenti, le etichette e l'altra robaccia, che è apparso da qualche giorno un piccolo riquadro.
Riquadro attestante che in base ad alcune equazioni fatte da un oscuro 'professore' è uscito fuori che il mio "nick ancestrale" è white noise.
Sulla serietà delle equazioni (e soprattutto del tipo che le ha fatte) al momento soprassediamo e passiamo, invece, al significato.
Secondo Wikipedia il rumore bianco è "un particolare tipo di rumore caratterizzato dall'assenza di periodicità e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze" ed è così gentile, wikipedia, da compensare questa assurda definizione ingegneristica con un esempio (scaricabile qui) di rumore bianco.
Dopo astruse formule matematiche che non sto qui a ripetere, l'ideatore della voce si spinge a dire che "Il rumore bianco, simile a un continuo fruscio o soffio, è considerato distensivo. Alcuni generatori di rumore bianco acustico sono impiegati per coprire il rumore di fondo in ambienti interni o per favorire il rilassamento."
Avete provato a sentire del rumore bianco per più di cinque secondi?
Io sarei capace di uccidere qualcuno.
Infatti, come specifica la versione inglese di wikipedia, il rumore bianco è usato anche per disorientare le persone prima degli interrogatori e inoltre come tortura, attraverso la privazione dei sensi.

Detto questo vi chiederete perchè mi dovrei tenere un nick assurdo, creato grazie a bislacche equazioni, scritte da un fricchettone?
Ve lo chiedete perchè ancora non sapete cosa può voler dire per me questo nick.
Il rumore bianco, per me, è lo spazio vuoto che c'è tra le parole, nei discorsi, nei libri. L'ispirazione un momento prima di definirsi. Tutto quello che può essere e ancora non è. Un infinito mondo in fieri di puro caos.
E come diceva Saramago: "Il caos è un ordine da decifrare".


p.s. ringrazio Stefania che avendo inserito un riquadro simile nel suo blog, mi ha fatto scoprire quale sia il mio "nick ancestrale"
p.p.s. ringrazio anche Al Mclaud per la citazione di Saramago.

11 aprile 2007

Alice in wonderland

Pensate ad un bambino (o a voi da bambini, o a voi anche adesso) e provate a fare questo test:

1) spesso non riesci a prestare attenzione ai particolari o commetti errori di distrazione nei compiti scolastici?
2) spesso hai difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti e sul gioco?
3) spesso non sembri ascoltare quando ti si parla direttamente?
4) spesso non segui le istruzioni e non porti a termine i compiti scolastici?
5) spesso hai difficoltà a organizzarti nei compiti e nelle attività?
6) spesso eviti, provi avversione, o sei riluttante ad impegnarti in compiti che richiedono sforzo mentale protratto?
7) spesso perdi gli oggetti necessari per i compiti o le attività?
8) spesso sei facilmente distratto da stimoli estranei?
9) spesso sei sbadato nelle attività quotidiane?


Fatto?

Se avete risposto sì a 6 o più domande avete la ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder).
Sindrome da deficit dell'attenzione e iperattività.

E' un bel problema, sì.

Esiste una cura, però. Cioè, è esistita prima la cura che la sindrome, ma questi sono particolari inutili.
Dicevo, la cura è un'anfetamina, si trova in una medicina che si chiama RITALIN.
Segnato?
Bene.
Quando cominciano i sintomi, prendete o fate prendere questa medicina e sarete tutti molto attenti e ligi. I bambini possono cominciare ad assumerlo già all'età di due anni.


Questo, più o meno, è quanto è affermato da buona parte della comunità psichiatrica occidentale.
Ci sono pure quelli che pensano che non sia tanto giusto dare psicofarmaci ai bambini per una sindrome dai contorni quanto mai vaghi, i cui sintomi in forme più o meno forti sono presenti nel 90% della popolazione mondiale, psicofarmaci, poi, che creano fortissime dipendenze e che hanno fatto aumentare nei paesi dove vengono usati la percentuale dei suicidi tra i preadolescenti, dicevo, ci sono quelli che non ci stanno, vedi ad esempio l'organizzazione "Giù le mani dai bambini" (http://www.giulemanidaibambini.org/), ma "PER FORTUNA" voci isolate.

Ci siamo capiti.

immagine presa qui

Cruelty free

Per fare questo se la devono essere pensata a lungo.
Stavo dando da mangiare a Marcello, il gatto.
Poveraccio gnaulava come un ossesso perchè il cibo secco non gli andava. Gli ho dato un'annusata pure io per solidarietà e in effetti puzzava abbastanza.
Vabbè, dico. Ti do il cibo in scatola, ma non lo dire a mamma.
Immediato raddoppio dei miagolii.
Prendo una scatoletta, l'apro, metto il cibo e mi fermo.
La scatola inclinata, il cucchiaio infilato dentro, Marcello che comincia a placcarmi i polpacci come un giocatore degli All Blacks al Sei Nazioni.
Gli do il cibo e guardo meglio la scatola, dal lato ingredienti e ne sono sicuro, ho letto giusto:

Forse mi sono sbagliato.
Forse non è un barattolo di cibo per animali, ma un rossetto. Una crema per il viso.
Prima di passarmene una manata sul contorno occhi guardo per bene il contenuto.
No.
E' decisamente cibo per animali.

Grossi pezzettoni di carne animale immersi in "succulenta" gelatina animale. Per l'esattezza, come recita poco più sopra l'etichetta, contiene il 45% di carne, di cui anatra 8%, fegato 6% (curioso animale il fegato, di compagnia comunque...) cereali, sostanze minerali (ferro? iodio? cadmio? uranio impoverito?), zuccheri, carragenine (che ignoro cosa diavolo siano, ma ci sono).
Quindi c'è carne. Almeno un otto per cento di anatra...


Hanno ucciso degli animali, li hanno fatti a pezzi, li hanno messi in una scatola (non necessariamente in quest'ordine). Questi pezzi andranno ad alimentare altri animali.
Però i produttori ci tengono a precisare che:
a) il prodotto è stato realizzato "SENZA CRUDELTA'"
b) non è stato testato su animali.

E ora mi chiedo: e su che l'avete testato?
E se non c'è crudeltà, che avete fatto, avete aspettatto che morissero di vecchiaia le anatre?
E il fegato come c'è entrato? Sempre le anatre di prima che hanno fatto donazione di organi?

Ma poi, senza crudeltà, dico io.
Che volevate un gatto vegetariano?
Non è per niente crudele che un gatto uccida e si mangi un coniglio, un'anatra o un pubblicitario, se se li trova davanti.
Magari lo fermerei di fronte al pubblicitario.
Meglio evitare.
Gli rimane un po' indigesto.

"Sono vegetariano non perché amo gli animali, ma perché odio le verdure."
Anonimo - Scritta in un bagno della stazione di Santa Maria Novella - Firenze

05 aprile 2007

Aging off

Una volta si parlava del rischio che le persone imitassero i videogiochi.
Alcuni giochi hanno lo scopo esattamente inverso. The Sims è uno di questi.
Per chi avesse vissuto sotto un sasso negli ultimi anni, sappia che in questo gioco semplicemente si prende il controllo della vita di uno o più "sims", e per essere chiari diciamo subito che i sims sono persone.
Gli si compra la casa, la si arreda, li si manda al lavoro per guadagnare simoleon (soldi) per comprare cose migliori, si incontrano persone, si fanno amicizie, nuovi amori, ci si sposa, si hanno dei figli, si muore.
Dai sims si possono imparare diverse cose utili sulla vita reale.
Innanzitutto si capisce che non esiste nulla che soddisfi tutti i bisogni contemporaneamente.
I bisogni che si deve accontentare per avere un sim felice sono: fame, stanchezza, andare in bagno, igiene, comfort, divertimento, socialità, ambiente.
Per fare un esempio, puoi mangiarti una pizza, seduto su un divano, mentre guardi la tv. Soddisfi solo tre bisogni (fame, comfort, divertimento) e allo stesso tempo ne stimoli altri, quali il bisogno di andare in bagno, o l'igiene o la stanchezza.
Qualunque cosa si faccia non importa, non c'è nulla che soddisfi tutti i bisogni, inoltre se lasciati a se stessi continuano a crescere. Questa è una importante esemplificazione della vita umana. Non esiste niente che soddisfi tutti i desideri contemporaneamente, e prima o poi arriva la noia.

Seconda cosa importante sono i soldi.
Un sim non guadagna mai molto. In genere quanto gli basta per sopravvivere e togliersi qualche sfizio. La sua vita è una continua rincorsa. Migliorare casa sua con oggetti più belli, arredi che migliorino l'ambiente, un costoso tavolo da biliardo invece di un semplice bersaglio per le freccette, una colonna dorica, una finestra ovale, un tappeto, le mattonelle per il bagno, la carta da parati.
Quando si vede le cose che si possono acquistare sembra di guardare tutto il catalogo Ikea dei prossimi vent'anni.
Il sim che vuole avere la casa dei suoi sogni morirà da solo in una reggia.
Torna a casa stanco morto dal lavoro che è già notte, ha forza sufficiente per cucinarsi due cosucce andare in bagno, e poi si butta a letto (se non si è già addormentato all'in piedi prima).
Ha guadagnato una miseria che gli basta appena per comprare un tappetino a forma di pesce da mettere in cucina. E se vuole la promozione dovrà risparmiare dei soldi e comprarsi una libreria per studiare.
Quando si sveglia si da una sistemata, pulisce casa e deve scappare di nuovo al lavoro.
Non ha il tempo di stringere delle relazioni, solo qualche amicizia occasionale, che non va al di là della chiacchierata.
Produci, consuma, crepa.
Eccolo, il sim. Arrivato alla vecchiaia, capelli grigi, niente figli, un piccolo gruzzolo da parte. Poco comunque.
Cosa si impara?
Se metti il lavoro davanti alla vita morirai solo.

Ma ecco la bellezza del gioco.
I trucchi.
Vai su internet e leggi: Per impedire al tuo sim di invecchiare, durante il gioco premi insieme ctrl+shift+C, poi scrivi "aging off".
E vivrai per sempre.



Ipse dixit

Forse non tutti lo sanno, ma la tartaruga d'acqua dolce d'inverno va in letargo.
Cioè... non è che d'inverno vedi tartarughe messe a pancia all'aria nell'acqua che fanno le bollicine.
Stanno solo piuttosto ferme, non mangiano nulla.
Ora, Zenone, la mia tartaruga (tartarugo, per l'esattezza) s'è svegliato.
Questo vuol dire che è primavera.
Se lo dice lui...