Questa è l'ultima cattiveria di Kris con tanto di sottotitolo esplicativo tradotto...
Appropriata alle lotte sindacali di piazza che sto conducendo.
Ma, come direbbe Lucarelli, torniamo un attimo indietro.
Venerdì sera stavo andando insieme ad alcuni amici ad un locale di Vibo dove si svolgeva una serata di karaoke (prima che cominciate a scuotere il capo in segno di dissenso vi dico che sono pochi i divertimenti in zona e la compagnia era buona).
Appena entrato nel locale mi accoglie improvviso e inaspettato un applauso da un tavolo.
Il tavolo in questione era occupato da: Notaia (alrimenti detta Capo, o Boss, o Ammiraglio), il marito della suddetta, il fratello della suddetta, l'amico del fratello, la madre della suddetta, e altri zii in ordine sparso non pervenuti.
I colori attraversati dal vostro "caro e amatissimo" sono passati da un tenue bronzo (dovuto all'abbronzatura) al rosso rossetto, porpora cardinalizio, viola tramonto, verde acido, giallo stipsi, attestandosi infine su un nero pece.
Attratta da tali festeggiamenti l'animatrice karaokiana si è avvicinata microfono alla mano a chiedere informazioni e con voce squillante ha attirato l'attenzione degli ultimi due presenti che ancora non avevano notato il fatto (probabilmente perchè in bagno o sotto effetto di stupefacenti).
A peggiorare la mia situazione, c'è da dire, che il pomeriggio in questione io avevo "salato", "fatto forca" (leggi: marinato) lo studio in favore dei lidi locali, datasi assenza condizionatore e temperature da ebollizione.
Il Capo dunque non potevi esimersi dall'urlare all'urbe con leggiadra voce da contralto: "MARIO ORA DEVI CANTARE!!"
Appello subitaneamente colto dalla Karaokiana, ora in possesso di un nome da sputtanare. Tifo da stadio nel sottofondo e ola appena si nominava il mio nome.
Alle mie pallide resistenze, il Capo ribatte: "SE NON CANTI TI LICENZIO!!"
La vendetta su un piatto d'argento.
Mario (con tonante voce da basso): "Prima di licenziarmi dovresti ASSUMERMI!!!"
Applausi a scena aperta, ego che balla la macarena, hi-five virtuale con tutti i presenti (compresa mezza famiglia dell'Ammiraglio), tolta la maglietta sotto la curva sud festante, e ballo della gallina per concludere.
Il risultato è che ho cantato comunque.
Ma...
E torniamo ad oggi *mani giunte ai polpastrelli con fare Lucarellesco* perché Mario parla di lotte sindacali?
Lunedì 30 luglio, studio del Boss.
Ci sono tre buste sul tavolo dei praticanti con i nomi dei suddetti vergati a penna sopra.
Saranno le nuove missioni segrete del nostro piano di distruzione di massa? (la prima regola del progetto Mayhem è mai parlare del progetto Mayhem...)
Mi avvicino alla busta col mio nome sopra, pronto a sacrificarmi con cinture ripiene di liquido di toner in qualche supermercato affollato, e sbircio dentro.
Soldi.
Una banconata da cento.
Guardo meglio.
E' accompagnata da altre due.
Trecento euro.
Quasi, quasi mi commuovo.
Quasi....
E intanto in testa sento: "Compagni dai campi e dalle officine...."
E allora è vero che le lotte sindacali in piazza servono a qualcosa...