31 luglio 2007

Compagni...

**IN BATTAGLIA!!!**


Questa è l'ultima cattiveria di Kris con tanto di sottotitolo esplicativo tradotto...

Appropriata alle lotte sindacali di piazza che sto conducendo.
Ma, come direbbe Lucarelli, torniamo un attimo indietro.


Venerdì sera stavo andando insieme ad alcuni amici ad un locale di Vibo dove si svolgeva una serata di karaoke (prima che cominciate a scuotere il capo in segno di dissenso vi dico che sono pochi i divertimenti in zona e la compagnia era buona).
Appena entrato nel locale mi accoglie improvviso e inaspettato un applauso da un tavolo.


Il tavolo in questione era occupato da: Notaia (alrimenti detta Capo, o Boss, o Ammiraglio), il marito della suddetta, il fratello della suddetta, l'amico del fratello, la madre della suddetta, e altri zii in ordine sparso non pervenuti.
I colori attraversati dal vostro "caro e amatissimo" sono passati da un tenue bronzo (dovuto all'abbronzatura) al rosso rossetto, porpora cardinalizio, viola tramonto, verde acido, giallo stipsi, attestandosi infine su un nero pece.


Attratta da tali festeggiamenti l'animatrice karaokiana si è avvicinata microfono alla mano a chiedere informazioni e con voce squillante ha attirato l'attenzione degli ultimi due presenti che ancora non avevano notato il fatto (probabilmente perchè in bagno o sotto effetto di stupefacenti).
A peggiorare la mia situazione, c'è da dire, che il pomeriggio in questione io avevo "salato", "fatto forca" (leggi: marinato) lo studio in favore dei lidi locali, datasi assenza condizionatore e temperature da ebollizione.


Il Capo dunque non potevi esimersi dall'urlare all'urbe con leggiadra voce da contralto: "MARIO ORA DEVI CANTARE!!"
Appello subitaneamente colto dalla Karaokiana, ora in possesso di un nome da sputtanare. Tifo da stadio nel sottofondo e ola appena si nominava il mio nome.


Alle mie pallide resistenze, il Capo ribatte: "SE NON CANTI TI LICENZIO!!"
La vendetta su un piatto d'argento.
Mario (con tonante voce da basso): "Prima di licenziarmi dovresti ASSUMERMI!!!"
Applausi a scena aperta, ego che balla la macarena, hi-five virtuale con tutti i presenti (compresa mezza famiglia dell'Ammiraglio), tolta la maglietta sotto la curva sud festante, e ballo della gallina per concludere.
Il risultato è che ho cantato comunque.
Ma...


E torniamo ad oggi *mani giunte ai polpastrelli con fare Lucarellesco* perché Mario parla di lotte sindacali?

Lunedì 30 luglio, studio del Boss.
Ci sono tre buste sul tavolo dei praticanti con i nomi dei suddetti vergati a penna sopra.
Saranno le nuove missioni segrete del nostro piano di distruzione di massa? (la prima regola del progetto Mayhem è mai parlare del progetto Mayhem...)
Mi avvicino alla busta col mio nome sopra, pronto a sacrificarmi con cinture ripiene di liquido di toner in qualche supermercato affollato, e sbircio dentro.
Soldi.
Una banconata da cento.
Guardo meglio.
E' accompagnata da altre due.
Trecento euro.
Quasi, quasi mi commuovo.
Quasi....
E intanto in testa sento: "Compagni dai campi e dalle officine...."

E allora è vero che le lotte sindacali in piazza servono a qualcosa...

28 luglio 2007

Sport estivi

Capita sempre anche a me...

Questa vignetta è di Kris Wilson. La traduzione è mia. Per le altre vignette tradotte da me cliccate sull'etichetta in cima al post o cercate tra le altre "etichette" la sua.

27 luglio 2007

Il fondo del cappello

"Lo sapete cos'ha in testa il mago Walter? Quando il trucco gli riesce lui non pensa più a niente..."
Da questa frase, tempo fa, sono partito per scrivere questo racconto: Polvere.


Molte persone credono che sapere cosa ci sia in fondo al cilindro possa renderli più felici.

Non è vero.
La bellezza della magia sta proprio nel non sapere cosa ci sia dietro il trucco. Nell'ignorare cosa ci sia nel fondo del cappello del mago. Nel non avere idea di cosa stia per succedere.

Per una volta non so cosa ci sia in quel cavolo di cappello e sono tremendamente contento.

24 luglio 2007

Illuminazione

Avevo qualche dubbio, poi House, mi è venuto in aiuto. La risposta era là.
Dalla colonna sonora del dr. House: Rolling Stones - You can't always get what you want.
E improvvisamente tutto mi appare più lineare.

22 luglio 2007

Al telefono

Ok, questa ce l'avevo da parte già da un po', ma mi pareva troppo cattiva, quindi non l'avevo ancora messa. Oggi dopo un estenuante viaggio sulla Salerno-Reggio Calabria (su cui mi riservo di fare un post) sono dell'umore adatto. Ecco dunque a voi un'altra fantastica e bastarda vignetta di Kris Wilson tradotta da me!
E non dite che non vi avevo avvertito.

.

20 luglio 2007

Cattive abitudini

Notaia: "Ti stai abituando male! Ogni giorno arrivi sempre più tardi: quattro e mezza, cinque, cinque mezza!"
Mario: "Vabbè, puoi togliermi il ritardo dallo stipendio."
Notaia: "Scherza, scherza..."
Mario: "Dovresti ringraziarmi. Non faccio nulla per meritarmi lo stipendio così tu non ti senti in colpa a non darmelo."
Notaia: "E continui!"

19 luglio 2007

Fiche

Ho sempre sognato delle pantofole così. Dedicata a Gabry per il suo post Passione o ossessione



Ci sono altre passioni che possono essere molto più pericolose... Questa è dedicata a Greg per il suo post sulla discoteca.

18 luglio 2007

Soffocare

Io dormo molto.
Ad alcuni sembrerà scontato, ma lo faccio perché mi piace tantissimo dormire, inoltre, se dormo abbastanza, mi ricordo meglio i sogni (sarebbe scorretto dire che sogno di più, visto che le fasi REM sono sempre quelle: è la memoria che non lo è). Purtroppo non sono molti i sogni allegri, quindi cerco di dormire di più per salvarmi con la statistica...
Come la maggior parte delle persone ho alcuni sogni ricorrenti. Ce n'è uno, in particolare, estremamente brutto.

Non ha una trama, o personaggi fissi. Può arrivare in qualunque momento durante un altro sogno e vi si inserisce.
Indipendentemente da quello che succedeva prima, sento come un sibilo, uno di quei fischi che si avvertono ogni tanto nelle orecchie (tecnicamente chiamati acufeni), poi le immagini si fanno scure e io comincio a soffocare.
Non riesco a parlare, e le persone che stanno accanto a me non capiscono cosa mi stia succedendo, le gambe pian piano mi si indeboliscono.
A quel punto mi rendo conto che sono in un sogno, ma non riesco a svegliarmi. E continuo a soffocare per un tempo infinito, bloccato in un sogno da cui non riesco ad uscire.

Giusto stamattina mi è capitato di nuovo.
Ero a casa mia quando è cominciato. Nel sogno mentre stavo soffocando sono riuscito ad arrivare da mio fratello che mi ha scosso per svegliarmi.
Mi sono risvegliato nel mio letto tremante, tutto sudato, la sensazione era passata. Mi sono toccato il collo come per cercare i segni di una mano, ma ovviamente non c'era nulla.
Ho guardato l'orologio, erano le nove. Mi sono alzato sono andato in bagno per sciacquarmi la faccia. In casa non c'era nessuno.
Mi sono guardato nello specchio ed è ricominciato il fischio e ho sentito di nuovo la gola chiudersi.
Mi sono svegliato di nuovo nel mio letto. Questa volta per davvero. Anche se c'è voluto qualche secondo per capire la differenza, molto, molto lieve.
Ho guardato l'orologio, erano le quattro del mattino. Ho tirato un sospiro di sollievo e mi sono girato dall'altra parte e ho ricominciato a dormire.

Può sembrare strano, ma non è il fatto di soffocare in sè ad essere particolarmente orribile.

E' il fatto di sapere che può arrivare in qualunque momento, che non si può prevedere, che ogni sogno può diventare in pochi secondi un incubo.

Poi, per pochi istanti, prima del sibilo il sogno acquista una tale lucidità da essere indistinguibile dalla realtà. I colori, le forme, gli odori. Tutto è preciso, nitido, a suo posto. Sento il mio corpo così come lo sento da sveglio. Infatti il mio primo pensiero quando sento il sibilo non è "oh no, di nuovo!", ma "Non può essere, io sono sveglio! Questo non è un sogno! Questo suono lo sento solo nel sogno!"

Infine c'è la coscienza di essere intrappolati in un sogno con la sensazione di stare morendo e l'incapacità di uscirne.

E' possibile trovare una spiegazione scientifica per questo tipo di incubo. Durante la fase REM il cervello rilascia alcuni neurotrasmettitori che provocano una paralisi del corpo, per impedire che questo si muova durante i sogni. Questo tipo di paralisi si chiama atonia Rem ed è normale. Può accadere, però, che il cervello si svegli prima che il corpo si riprenda. Questo può indurre ansia, senso di oppressione, difficoltà a respirare.

La mia situazione è leggermente differente, perché tutto succede nel sogno, e quando mi sveglio finisce. Eppure sembra tanto reale e spaventoso...

15 luglio 2007

Buco generazionale

Ecco. Questo è un discreto problema.
Forse il principale di Vibo.
C'è un buco generazionale: dai 19 ai 30 anni c'è letteralmente un vuoto.
Pensavo fosse una mia impressione dovuta alla paranoia incipiente, ma mi è stata confermata da fonte autorevole.
Nicola B., proprietario di una grossa palestra in zona, durante una chiacchierata marittima mi ha riferito che tra i suoi clienti scarseggiano i ragazzi di quell'età.
Questo ha dei discreti inconvenienti per la mia vita. E' difficile, in queste condizioni, trovare qualche nuovo amico, in parte perché ho perso i contatti con i miei compagni del liceo (leggasi: li ho mandati a quel paese appena ho potuto), poi perché i miei amici sono quasi tutti da qualche altra parte (v. Pisa), inoltre è praticamente impossibile trovare una ragazza.
Quelle poche ragazze della mia età che sono ancora a Vibo, infatti, sono quasi tutte sposate.
Parlando dell'argomento mio zio m'ha risposto scherzando: "Vabbè, ma tu non sei geloso..."
Io no, ma il problema è che hanno già figli.
...
Ma a pensarci bene potrebbe anche non essere un male. Anzi, potrebbe essere una buona scusa per abbordare...


Corso di Vibo, sera. Donna con bambino su passeggino cammina da sola. Mario si avvicina.

Mario: (sfoggiando un gran sorriso) "Bella serata, eh?"
Donna: "Sì, si sta proprio bene."
Mario: (accarezzando il bambino) "Ma che bel bambino!"
Donna: "Grazie."
Mario: (dandogli un biscotto a forma d'osso) "Che razza è?"

Canzone consigliata: Superfurry Animals - Golden Retriever

12 luglio 2007

Per una vita tranquilla

Si dice che la forma di vulcano più stabile sia quella di tipo stromboliano, un tipo tanto particolare da meritarsi un nome proprio.

Stromboli, il vulcano che vedo affacciandomi alla finestra nelle giornate più limpide, ha un ciclo piuttosto regolare.
Ogni ora circa, infatti, Stromboli ha una piccola eruzione durante la quale butta fuori dei lapilli, gas, un po' di magma. Due volte l'anno, poi, fa un po' più di trambusto lanciando massi e magma più lontano del normale.

Questo tipo di vulcano è più stabile e sicuro degli altri perchè non se le tiene dentro le cose. Si libera periodicamente di tutto il gas e il magma compresso prima di esplodere.

Un paio di volte l'anno, quando si rompe di più i coglioni, fa una sfuriata e poi torna a riposare.


Non c'è che dire.

Per vivere tutti più tranquilli avremmo molto da imparare da lui...

Canzone consigliata: Marlene Kuntz - A fior di pelle

10 luglio 2007

Confondi e colpisci

Un'altra vignetta di Kris Wilson, che ci insegna due cose molto utili.

La prima che non bisogna fidarsi troppo degli animali da compagnia, la seconda che dicendo le parole giuste al momento giusto si può evitare di fare qualunque cosa.
Confondi e colpisci.

Tre volte al dì

Sono andato a donare il sangue.
Piastrine per esattezza. Sono AB positivo. Non nel senso che conosco l'alfabeto e ho una visione ottimistica del mondo, anzi. Credo di avere seri problemi con entrambi.
Con il sangue AB, mi hanno detto, ci si può sciacquare i lavandini. Beh, loro l'hanno detto in modo tecnico. Qualcosa tipo: "gli antigeni dei tuoi globuli rossi..." e poi mi sono distratto.
Il sangue AB positivo fa abbastanza schifo. Addosso agli altri. Dentro di me fa un figurone. Il plasma e le piastrine sono una gran figata per tutti, invece. Anche per questi la spiegazione era un po' più complicata e aveva a che fare con gli antigeni, ma non credo vi interessi.
In pratica, comunque, sono donatore universale di plasma e piastrine.
Tornato da Pisa, dopo un po' di disintossicazione a base di cibo di casa, sono andato a donare ed ecco i risultati delle analisi.
Tutto normale tranne la glicemia è 103 su 106 di massima.
Chiaro sintomo di mancanza di affetto. Che cerco di compensare mangiando grandi quantità dolci, come dimostrano le analisi.

Cura autoprescritta:

Qualcuno mi voglia bene almeno tre volte al dì.

Aumentare il dosaggio se i sintomi si acuiscono.

Canzone consigliata: Groove Armada - My Friend

07 luglio 2007

They say goldfish

Si dice che il pesce rosso abbia una memoria limitata a pochi secondi, ma questo non è completamente vero. La memoria dei pesci rossi può essere definita selettiva, vale a dire hanno una qualche coscienza di ciò che è accaduto in precedenza, ma non sanno esattamente che cosa.

Il fatto è che a un pesce rosso può andare bene di vivere tutta la propria vita in una boccia d'acqua, in cui ogni angolo gli sembra sempre nuovo perché non se lo ricorda.

A me no.
...
Qualcuno, per piacere, mi vuole ricordare perché sono di nuovo a Vibo?

03 luglio 2007

Abito da lavoro

Quando dico che voglio fare il notaio il pensiero di molta gente corre sempre a quello che Platone definisce "il mondo delle idee" e da lì trae "l'idea" del notaio, che quindi viene comparata con me.

E rimangono interdetti.

Perchè il notaio come idea ha un'età compresa tra il secolo e i tremila anni di età (qualcuno dice che i primi notai erano presenti quando furono consegnate le Tavole della Legge, qualcun'altro afferma, addirittura, che il notaio che aiutò a redigere il codice di Hammurabi lavori ancora in provincia di Latina). Il "notaio-idea" ama annaspare tra carte polverose e codici voluminosi, teme la luce del sole e, generalmente, dorme in una bara riempita di terra transilvana e succhia abbondamente "liquidi" alle persone. (v. immagine n. 1)

Sarà questo il motivo per cui io, ragazzo di 25 anni, in buona salute, non corrispondo all'idea di notaio.
Ora, salvo che la trasformazione non avvenga spontaneamente dopo il concorso, ho già progettato il mio "abito da lavoro"

Innanzitutto, andrò in giro solo col buio. Sarò sempre avvolto da un mantello a ruota di velluto nero, indosserò un cappello a cilindro, sempre nero, un monocolo d'argento e una camicia bianca a trinoline (nel migliore stile dei vampiri ottocenteschi di Ann Rice).

Avrò nel panciotto del gilet (rigorosamente nero) un grosso orologio a cipolla che controllerò di tanto in tanto di fronte ai clienti mormorando frasi tipo:
"Eeeh... il tempo che vi è rimasto è POCO...."

oppure:

"Avete già pensato ad un testamento?"

Emettendo poi sibilanti risate malefiche e sogghignando come un gatto del Cheshire.

Userò, finchè non spunterà da sola, una gobba in cartapesta e porterò un bastone il cui pomo sarà ricavato da un teschio umano colato in argento, che avrò cura di prendere personalmente dal più vicino cimitero (o da uno dei clienti).

Lo studio sarà sempre in penombra e ogni tavolo sarà coperto da antichi e ponderosi tomi in pelle umana dai titoli rassicuranti come: il Necronomicon di Abdul Alhazred, i Manoscritti Pnakotici, l'Horrido Delomelanichon, lo stupendo Abitanti del Profondo, e l'immancabile De Vermiis Misteriis (v. immagine n. 2).

Per aggiungere un pizzico di pathos pensavo di prendere un avvoltoio addestrato ad uccidere da portare sulla spalla come animale da compagnia.

Che dite, questo dovrebbe bastare o devo far girare delle voci che mi nutro di sangue umano oltre che di soldi?

02 luglio 2007

Per me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca

Questa frase per me rientra in assoluto tra le migliori della storia del cinema. Tratta dal film "Il secondo tragico Fantozzi" è anche una delle poche occasioni in cui Fantozzi alza la testa.
Questa è una delle migliori frasi del cinema per me, inoltre, perché rappresenta tutto sommato il mio modo di vedere i film.
Amo molto andare al cinema, vedere film di tutti i generi, dai film seri o drammatici, e se riescono anche a farmi commuovere ancora meglio (l'ultimo che c'è riuscito è stato Million dollar baby, con tutto che conoscevo la fine) alle americanate, i block buster, le commedie, i film d'azione pieni di effetti speciali.
Il fatto è che per me un buon film non deve e non può essere pretenziosamente intellettuale. Non si può fare un inquadratura di un quarto d'ora in bianco e nero di un occhio che piange e pretendere che sia un buon film.
Insomma, il film d'autore, inteso come film intimistico, alternativo, a basso budget stile nouvelle vague, non mi piace proprio per niente.
Ci devono essere bravi registi, direttori della fotografia preparati, compositori di musiche con quattro paia di timpani.
Non può essere assolutamente, come dicevano in Fantozzi: "un film tedesco con i sottotitoli in cecoslovacco".
Sarò abituato male?
Intanto gustatevi una scena degna di entrare nell'olimpo del cinema mondiale: