20 aprile 2008

Tante piccole caverne

Oggi proverò a dare una mia versione del mito della caverna di Platone.

Prima la storia base.
Per effettuare l'esperimento di persona è richiesto un livello minimo di sadismo pari a 450 Centi-Lecter, quindi consiglio solo di immaginarvelo o in alternativa di vedervi Old boy, per farvi almeno una mezza idea.

Prendete:
1) una caverna;
2) delle persone;
3) un fuoco;
4) delle statuette d'argilla.

Immobilizzate le persone fin dalla nascita dentro la caverna, in modo che non riescano nemmeno voltare la testa, e possano solo guardare davanti a sè verso la parete di fondo.
Accendete il fuoco alle loro spalle e fate delle ombre cinesi con le statuette di argilla. Continuate così per una ventina d'anni.
...
Questi prigionieri, che non hanno potuto vedere altro nella loro ben misera vita che quelle ombre proiettate di fronte a loro, crederanno che nel mondo non ci sia altro che quelle ombre, che tutto sia formato d'ombra.
La storia poi prosegue facendo vedere come uno di questi prigionieri, liberato, sperimenti il mondo gradualmente (prima si girerà a guardare il fuoco, poi uscirà dalla caverna e vedrà la luce della luna, poi il sole) rimanendone abbagliato e scoprendo sempre nuovi gradi di "realtà". Questo prigioniero, estasiato dal mondo esterno vorrà tornare a liberare gli altri, ma questi si opporranno e difenderanno strenuamente la loro posizione.

Fin qui il mito.
Ora la mia libera interpretazione...

Qualcuno di voi è mai stato ad un concerto?
Quest'estate m'era capitato di poter andare ad un concerto.
Musica dal vivo, rock, il tepore di una serata di mezz'estate, due birre, quattro negroni, e un kebab prima delle sette di sera insieme a un gruppetto di amici agguerriti.
Quando la musica comincia a sollevarsi, conosci la canzone e sei in mezzo alla folla, a un concerto rock, che fai?

Poghi.

Se sei rispettoso, eviti le ragazze che sono la metà di te, se sei mingherlino eviti di dare spallate a quelli che sono grossi il doppio di te. In generale ti muovi e ti diverti.
Il sorriso mi si allarga sulla bocca mi giro per cercare il mio primo obiettivo e... niente.
Nessuno si muoveva.
Tutti fermi. In piedi, immobili. Coi cellulari in mano a guardare il concerto attraverso il rassicurante mondo delle ombre che ci sono nello schermo. Il concerto non è intorno a loro. Non sta avvenendo davvero.

Ci provo lo stesso. Un saltello qua, un saltello là...
Sguardi di odio. La caverna s'è mossa, le ombre usciranno male. Quando torneranno a casa scaricheranno il video per rivederlo si lamenteranno perchè qualcuno gli è venuto addosso mentre riprendeva. Avrebbero potuto mostrare il video agli amici per dimostrare che loro c'erano al concerto, ma ora è uscito mosso.
Mi tocca pure scusarmi.

Provo a guardarmi meglio intorno. Nessuno sta ballando.
Negli schermi dei cellulari si vedono altri schermi di cellulari, che riprendono altri cellulari, che riprendono il concerto.
Tante piccole caverne rassicuranti, in cui ognuno vede un concerto a cui non è presente. Loro non sono allo stesso concerto a cui sono andato io. Ognuno ha il suo minuscolo gruppo che canta fuori fuoco nel piccolo schermo del cellulare.
Vorrei provare a dire che comunque si sentirà di merda. Che col microfono di un cellulare il 90% delle frequenze verrà comunque tagliato perchè fuori scala. Vorrei dire che è inutile che fanno le loro foto col flash perchè un flash ha come portata massima 4 metri. Che potrebbe suonare Gigi D'Alessio per quel che vale, visto che comunque non l'ascoltano, non lo vivono.
Che non fa contenti neanche chi suona.
Ci provo.
Vengo guardato peggio.
E penso che forse aveva ragione Platone, che una volta fuori dalla caverna, non ci si può rientrare per liberare gli altri.

"Andiamo al bancone - dico a un mio amico - ti offro una birra."
Lì ho incontrato la bassista dei Verdena...

Verdena: live in Pisa, senz'audio...
Verdena - ovunque dal cd (e io che volevo tanto pogarla)...
Cellulari che inquadrano cellulari che inquadrano macchine fotografiche che riprendono gli Evanescence a Pisa.

Alla fine io ho questo:

Un autentico dollaro americano autografato da Roberta, la bassista dei Verdena.
E a voi cosa rimane?

Bastardi...

7 commenti:

  1. Oh, ecco una versione del mito della caverna finalmente comprensibile anche per me :P
    Chissà se il buon vecchio Platone nelle sue sfrenate fantasie, ha mai immaginato un concerto o un cellulare, o magari entrambi... o.0
    Questa mania del riprendere, fotografare, filmare anche i momenti che andrebbero ricordati e non immortalati, ha largamente stufato anche me...
    Ah! Old Boy come esempio di sadismo è davvero ottimo u__U

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  2. Lasciami stare Platone.
    Platone non lo si può toccare nemmeno con un fiore.
    Solo bastonare senza pietà.

    :p

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  3. Anonimo12:14

    Allora: fondamentalmente non hai capito un caxxo.
    Quello dentro la caverna sei tu!
    ... e, modestie a parte, in discreta compagnia.

    Loro, dalla caverna, ne sono usciti da un pezzo.

    Tu, al massimo, sei "fuori dal tunnel del divertimento" (cit.) e la cosa non mi meraviglia: continuiamo a starne fuori, che è meglio!

    Ma dico: ma scherzi?!?

    La prossima volta avvisami, ci sta che vengo.
    ;)

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  4. Lieve, tutti sanno che Platone usava abitualmente il blue-tooth, dovendo camminare, parlare e gesticolare tutto insieme!!!
    Per quanto riguarda i concerti, le statue riportano un capellone con una grande barba. Praticamente il terzo membro degli ZZ-Top!
    Old boy è un buon esempio per molte cose. L'importante è vederlo quando sei in pace col mondo, altrimenti gli spunti potrebbero avere presto un seguito....

    Ross, se Platone ha qualche problema si sa difendere benissimo da solo!! :-D

    Labbors, mi perdoni, ma, evidentemente, avendo la testa bloccata non l'avevo notata. Non mancherò di chiamarla la prossima volta.
    Mi fornirò in anticipo di grosse calamite con cui smagnetizzare ogni cellulare nell'arco di un chilometro (e fermare qualche by-pass) per sicurezza.

    Se non mi trovi, sono quello che saltella sul posto in disparte seguendo una musica tutta sua...

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  5. Anonimo14:20

    riguardo al saltellare in disparte seguendo una musica tutta tua..bhè, non è poi così male..al massimo ti interniamo.

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  6. Lo sapevo che Platone stava troooppo avanti :P

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  7. Anonimo13:18

    A.: "L'emancipazione del pubblico cellular-feticista di un concerto degli Evanescence/Verdena da parte di un fan esagitato", questo è il succo del post".

    P.: "Sto sbavando dall'incazzatura: non hai idea di quanto tempo ho impiegato ad elaborare una allegoria adeguata per descrivere la condizione di vita degli uomini, calati nell'illusione dell'unicità della realtà sensoriale, oppure la faticosa ascesa verso la conoscenza, oppure...growl-growl-growl...AAARRRRGHRRRRRRR!"

    A.: "Ma dimmi un po', Platoncino...'sta caverna poi esiste davvero? Perché da come ne hai scritto, sembrerebbe che tu avessi in mente un posto preciso..."

    P.: "Beh...effettivamente hai indovinato: di solito conducevo lì i miei allievi e li legavo a delle sedie per una decina di mesi nella stessa situazione del mito che ho scritto in seguito. Alla fine mi stavano a sentire molto più volentieri..."

    A.: "Allora senti: che ne diresti se ti dessi una mano a vendicarti di questo ennesimo abuso del tuo "mito"..."

    P.: "GLI STRAPPO LE BUDELLA E ME LE APPENDO ALLA BARBAAAAAAAAA!"

    A.: "Bravo, mi piace la tua immaginazione!"

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