12 giugno 2008

Cose preziose

Tutti ci saranno cascati almeno una volta, impossibile evitarlo.
Fate attenzione, estrema attenzione quando prestate degli oggetti!
Gli oggetti prestati, infatti, appena passano di mano acquisiscono strane, nuove, misteriose proprietà.

Per vostra fortuna, però, grazie a un lungo studio sul campo sono riuscito a raccogliere e catalogare le principali di queste peculiarità così da avvisarvi.

Ecco a voi, dunque, le proprietà magiche degli oggetti prestati!

Cominciamo con la più conosciuta tra queste proprietà: la Vischiosità.
Tutte le persone che hanno prestato un oggetto sono a conoscenza di questo effetto. Un oggetto prestato rimane attaccato alle mani della persona che lo riceve.

Finora si era pensato fosse solo un modo di dire, ma non è così.
Questo "attaccamento" non è affatto colpa della reticenza della persona. Infatti, come dimostrano gli studi, è l'oggetto stesso che, non appena avverte l'allontanamento dal proprietario, inizia a secernere un muco estremamente vischioso, incolore e inodore, che è in grado di unire indissolubilmente l'oggetto prestato alle mani della persona!
Una parte degli studiosi ha ipotizzato che l'oggetto senta la mancanza del padrone e cominci a lacrimare. Un'altra parte, invece, crede nel nomadismo degli oggetti, e giustifica questa caratteristica come il primo passo per transitare di mano, in mano e cominciare la loro vita adulta.

Seconda caratteristica degli oggetti prestati è: il Mimetismo.
Qualunque oggetto preso in prestito, non appena tocca una superficie piana della casa, si mimetizza con l'ambiente.
Non di rado capita che, nonostante le pressanti richieste del legittimo proprietario, non si riesca a ritrovare più l'oggetto prestato. Per questo motivo, questa caratteristica è facilmente confondibile con la prima. L'occhio umano non riesce a riconoscere i sottili cambiamenti che permettono agli oggetti (special modo libri o cd) di mimetizzarsi nell'ambiente circostante fino a far credere di essere sempre stati lì.
Siamo riusciti a seguire, però, grazie ad un tracciante radioattivo, gli spostamenti e i mutamenti di un libro prestato.
All'inizio il libro si posa su un comodino con fare noncurante, insieme ad altri libri, dai quali apprende i comportamenti base della casa, quali l'attesa stazionaria o lo sfogliamento svogliato.
In seguito si coprirà di polvere fino a rendere sgradevole la sua vista o il fatto di prenderlo in mano. In questa fase avviene il mimetismo vero e proprio. Nel bozzolo di polvere il libro si trasforma.
L'ultimo passaggio comporta un mascheramento della copertina. Ogni libro prestato, dopo un tempo sufficiente, sembrerà essere "Va' dove ti porta il cuore" di Susanna Tamaro. Arrivato a questo passaggio, la persona che ha ricevuto l'oggetto lo nasconderà in qualche libreria o nel cumulo di riviste da bagno, dove scomparirà per sempre.


Capita di frequente che le persone attribuiscano incuria a coloro cui prestano i propri oggetti. Non sanno che il danneggiamento di questi è dovuto ad una specifica caratteristica: il Magnetismo.
L'oggetto prestato, infatti, sviluppa una particolare forma di attrazione per tutto ciò che macchia o rovina indelebilmente. Improvvisamente piatti di pasta asciutta si ritrovano versati sulle pagine di un libro nella camera da letto, del grasso da motore finisce sopra un cd, cacca di cane sugli attrezzi da lavoro.
La verità è che l'oggetto riesce a piegare lo spazio/tempo, creando un fortissimo campo gravitazionale (approssimativamente corrispondente a 5 kilo-camicia-bianca, o a 2 mega-vestito-buono), in grado di fa avvicinare ogni elemento macchiogeno a sè. Impossibile resistergli.


Come se non bastasse, gli oggetti, appena escono dal vostro dominio, hanno un'ulteriore caratteristica: la Fragilità.
Questa caratteristica, indipendente, eppur collegata al Magnetismo, rende ogni oggetto facile alla rottura.
Pesanti attrezzi di lavoro in acciaio diventano di latta, i cd sembrano fatti cristallo, il cristallo... beh, non vedo perché dovreste prestare oggetti di cristallo.
Comunque, ogni oggetto acquista le proprietà del materiale più fragile cui potrebbe assomigliare. I singoli elementi si staccano dal tutto, moltiplicandosi e mimetizzandosi, tutto cede sotto l'apparente forza sovra-umana della persona che lo possiede.
Persino l'oggetto più originale e sicuro di sempre diventa la cattiva copia, di una pessima imitazione, di una deludente riproduzione di se stesso.
L'unica speranza è quella di non toccarlo fino al momento in cui viene restituito.

Il grave errore che fanno le persone a questo punto (sia chi presta, che chi riceve) è pensare di poter sostituire, nel caso che una o più caratteristiche si manifestino, l'oggetto con qualcun altro uguale.
Questo ci porta, finalmente, all'ultima e forse più importante caratteristica.
L'unicità.
Mai, mai, mai prestare un oggetto sperando di poterne ricomprare uno nuovo in sostituzione.
Gli oggetti lo sanno. Lo avvertono.
Se si presta un libro, questo uscirà fuori commercio e la casa che lo produceva fallirà.
Se si presta un cd, i negozi di musica non ne riceveranno più copie e il gruppo si scioglierà.
Gli attrezzi da lavoro non verranno mai più prodotti con quella forma e quella praticità (e soprattutto a quel costo) e tutto avrà quella forma a dodecaedro tronco che solo il vostro cacciavite prestato riusciva a svitare.
Ogni oggetto prestato crea un piccolo buco nero nel mercato, in cui vengono risucchiati tutti i prodotti simili.
Non esiste un oggetto che sia veramente intercambiabile.


A conclusione di questa analisi, posso solo suggerire, se proprio volete dare un vostro oggetto a qualcuno potete:

a) regalarlo (fate prima);
b) venderlo (come sopra, ma ci guadagnate qualcosa);
c) usarlo voi stessi in casa altrui (v. attrezzi da lavoro);
d) legarlo con una corda alla vostra caviglia (o usare un tracciante per uccelli migratori);
e) sperare che non vi serva mai più (vi servirà).


Tutti i disegni sono miei, cliccare per ingrandire.
Il carattere usato è questo, la carta usata come sfondo proviene da qui, ovviamente sono presi in prestito. Li restituirò alla fine del post...

27 commenti:

  1. Ce l'ha fatta!!!!!
    :'D :'D

    ....è stata una faticaccia ù.ù

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  2. Io alle superiori prestai ad una mia compagna "Il cavaliere inesistente" di Calvino.
    Dopo sei interminabili mesi mi fu restituito......"Il barone rampante".
    Dato che non l'avevo ancora letto, ho fatto finta di niente e me lo sono tenuto!...ho fatto bene? ;)

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  3. Nuvola: un vero travaglio, ma sono abbastanza soddisfatto del risultato, quindi direi che ne valeva la pena...

    Jane, ci sono due spiegazioni: o lei ti ha restituito lo stesso libro, solo che a metà della metamorfosi verso un libro di Aldo Busi, oppure ti ha restituito un libro che gli aveva prestato qualcun altro.
    In questo caso ha fatto "book-crossing" favorendo il naturale (secondo alcuni) nomadismo degli oggetti.
    Bisognerà studiare il caso...

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  4. Il prestito è una specie di enorme buco nero per gli oggetti. E immancabilmente i primi a esservi risucchiati sono quelli cui si tiene di più.
    I libri poi sono i meglio specializzati nelle sparizioni. Un mio amico ha in prestito da più di due anni un mio manuale di linguistica e inizio a disperare di rivederlo vivo (il libro, non l'amico. Quello andrà a finire che lo disferò con le mie mani).

    Gran bel post! :D

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  5. Anonimo16:50

    ...in compenso, esimio Mario, proprio tu mi facesti fare una simpatica figura escrementale con una persona che mi prestò dei documenti per farli vedere a te. Non ti ricordi? Non li vedesti neppure e poi mi dicesti che li avevi buttati.

    Solo dopo mesi e dopo essermi cosparso il capo di cenere e guano per chiedere perdono, saltò fuori che li avevi ammucchiati assieme ad altre cose tue e non li avevi trovati. La morale è che c'è del mimetismo sicuramente, ma lo stronzio (numero atomico 38, simbolo Sr: ogni riferimento ad una certa persona è frutto esclusivamente della sua paranoia) non scarseggia neppure.

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  6. Sì, hai proprio ragione...
    Ma mettiti anche dalla parte del ricevente! Ad un certo punto cominici ad affezionarti agli oggetti, anche se sono degli altri... =)
    Visto che siamo tutti in vena di aneddoti, io quasi 2 anni fa (il 7 settembre) prestai una raccolta dei Pearl Jam, esattamente Rearviewmirror, a cui ero legatissima, il mio cd (doppio) preferito, ad un ragazzo carino ed educato che doveva andare di lì a poco al loro concerto a Perugia.
    Da quel giorno non ci siamo mai più salutati.
    Anche questo fa parte delle proprietà naturali degli oggetti prestati?? Causare improvvise e durature amnesie??
    Per la cronaca il cd penso di ricomprarlo, sempre che il buco nero non lo risucchi.

    =)

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  7. Leeloo, ecco questa è un'altra ottima caratteristica che avevo dimenticato.
    Le cose prestate uccidono le relazioni (sentimentali, amicizie, parentele, conoscenze).
    Mi riservo di aggiungerlo in un altro post :-D

    Ross, alcuni studi nel settore della Fragilità e nella Vischiosità hanno dimostrato che le persone che hanno ricevuto in prestito oggetti tendono a restituirle e in ottime condizioni, laddove si applichi la legge del taglione.
    Un suggerimento per il legislatore in ascolto.

    Al, essì, e io che pensavo di essermene liberato. Invece si era messo in una cartella con sopra scritto "Tediose teorie inapplicabili sul contratto di pascipascolo nell'economia industriale del primo diciannovesimo secolo".
    Chissà perché non riuscivamo a ritorvarlo...

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  8. ...sei un genio del post! :)

    un abbraccio ;)

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  9. Mario, il post e i disegni sono assolutamente geniali! Credo anzi che i disegni siano i meglio riusciti tra quelli che hai creato...sarà perchè hanno quelle speciali caratteristiche del prestito...
    La mia insegnante di palestra mi prestò un cd di Amalia Gré. La custodia, in tre giorni, ha trovato il modo di cadere e rompersi. Ho cercato di ripararla creando una sorta di installazione futurista e poi l'ho sostituita con una custiodia opaca e graffiata. Ma intera.

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  10. Anonimo23:06

    @ Veronica: in realtà Mario ha preso il post in prestito da un altro blog molto più divertente e lo ha mimetizzato nel suo, per questo sembra molto più divertente del solito. Subito dopo ha lanciato un attacco hacker in grande stile sul blog originale, e perciò non riuscirete a trovarlo su google (...tutt'al più verrete indirizzati verso qualche sito di autoerotismo mercenario per cinghiali).

    In ogni caso, non prestate niente a Mario: tutte le ricerche che cita sono state condotte su di lui!

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  11. Veronica, grazie per i complimenti... a poco, a poco ci si migliora. A quanto pare sono sulla buona strada (certo sarà difficile fare di meglio :-P)

    Al: tu parli, io sento solo bla bla bla...
    Sei solo chiacchiere e 'mpamia, chiacchiere e 'mpamia!!!

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  12. Anonimo01:27

    ho sempre pensato che fossi un genio, anche se non ti conosco... complimenti per i disegni, davvero complimenti per tutto. forse si potrebbe arrivare ad una ulteriore soluzione : minacciare il debitore affinchè restituisca l'oggetto prestato.. potrebbe mica funzionare???

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  13. Stefania, la minaccia è inutile se l'oggetto prestato si è mimetizzato o rotto, altrimenti non saremmo qui a parlare... ;-)
    Grazie per i complimenti!
    (anche se sono troppo modesto per crederci sul serio :-P)

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  14. Tutto azzeccatissimo...
    E poi non riesco a smettere di ridere :-))

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  15. Anonimo18:09

    nella mia carriera di generosa persona ho prestato (e quindi perso) numerosi dvd, innumerevoli libri, montagne di penne e di gomme...non mi sono mai lamentata perchè sono buona, e mi sa che la gente se ne approfitta.. comunque è vero tutto quello che hai scritto :-D

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  16. Oh...gli oggetti prestati...quali affascinanti manufatti ricchi di rare (e improbabili) qualità!
    Ho sperimentato soprattutto le proprietà dei libri in prestito, come forse ricorderai, ma convengo con te che dai cd, ai cacciavite, alle sciarpe ogni cosa che passi in mano altrui diventa perdutamente irrecuperabile o_0
    Morale: meglio tenersi tutto stretto, e non essere generosi :P

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  17. Gaz, benvenuta! Grazie mille :-D
    Beh mi son impegnato stavolta...

    Caterina, benvenuta! Questo post mirava a riconoscere e attribuire i colpevoli delle sparizioni di tanti oggetti, ebbene s'è dimostrato: non è la gente che ci marcia, sono gli oggetti che non vogliono tornare indietro!! :-D

    Lieve, indubbiamente, non prestare gli oggetti è la soluzione migliore, anche se contraria alla nostra indole...

    Baol, grazie mille!! :-D

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  18. A proposito di libri in prestito, ti volevo lasciare un consiglio di lettura che, visto che ti è piaciuto 26.900 lire, credo saprai apprezzare: Anche un pubblicitario può essere intelligente, Jerry Della Femina (edizioni Lupetti&Co).
    E' un modo di raccontare meno romanzato, meno caricato rispetto a quello di Beigbeder, ma ugualmente illuminante.
    :-)

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  19. :D non potevo non passare dal sito del mio più recente alleato anti nuvola!

    Ed è un sito (con dei disegni) non meno che PRESTIGIOSI!

    Buona domenica / partita, Mario..

    :D

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  20. Spettacolare post!!!

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  21. Ross, grazie per il consiglio, anche se messo così sto titolo sembra un po Cicero pro domo sua, eh?
    :-P
    Intanto ti farà piacere sapere che mi sto leggendo I dodici punti cardinali della Le Guin e ho preso anche Il procuratore della Giudea.

    Lone Wolf, presenza saggia e prestigiosissima la tua su questo blog!
    Ho ricambiato la visita e ti aggiungo tra i link preferiti.

    PopAle, Grazie! :-D

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  22. Anonimo13:02

    Ribadisco a tutti i frequentatori di astenersi dal prestare alcunché a Mario; le sue campagne di ricerca si sono sviluppate, infatti, non tanto prestando oggetti ad altri, quanto ricevendoli in prestito.

    Ancora ricordo quando il mio amato cd "The Bends" dei Radiohead restò in giardino a prendere la pioggia dopo che lui lo portò ad ascoltarselo fuori.

    Duplice morale: 1) "The Bends" dei Radiohead è un cd tendenzialmente resistente alla pioggia (pertanto non è affetto da "Fragilità" e solo per questo Mario è ancora vivo); 2) non prestare mai niente a nessuno, anche se si vive nella stessa casa del beneficiario del prestito (il prestito crea, infatti, pericolose interferenze interdimensionali che potrebbero rendere irreperibile l'oggetto prestato).

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  23. Anonimo19:13

    "Prestare"... mhm... non riesco a capire che vocabolo sia e in quale lingua.
    Però sono tutti avvenimenti di cose che di norma chiedo in comodato ed ottengo. Nessuno mi chiede mai niente in comodato... chissà perché!

    PS: quel coso, qualsiasi cosa esso sia, è mio... Mio... MIO... MIOOOOOOOO!!!

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  24. - Dall'archivio Nuvoloso -

    Nuvola: ..oh che bello, hai il dvd di Sin City..
    Mario: anche il fumetto..
    Nuvola Si? (sgrana gli occhi incuriosita)
    Mario: (mostra il libro) ecco.. (suda freddo e tremante aggiunge) ..lo v-vuoi prest..ato?
    Nuvola: no, tranquillo
    Mario: (tira un respiro di sollievo che cambia tutta l'aria della stanza) come vuoi, non insisto :P

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  25. Ecco un altro Blog dove c'è del genio...Da Don Zauker, a Scustumato, a Nimesulide, a Stranamente...
    Più la situazione peggiora più il genio si manifesta...Complimenti guagliù !

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  26. Labbors, per un lungo momento ho pensato che avrei dovuto usare la definizione corretta, mentre scrivevo il post.
    Poi per fortuna mi sono mandato affanculo da solo.

    Nuvola, l'ho scampata per un pelo... eheheheh
    Comunque non rischierò più così la fortuna... :-D

    Max, benvenuto e grazie mille per i complimenti!
    Faccio il possibile per tenere alto lo standard nonostante il resto... :-D

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