27 febbraio 2008

Bricolage

Comincio che tutto sembra semplice.
Che ci vorrà a montare un armadio?


Metto in verticale il pezzo A, poi gli accosto i pezzi B e C.
Vado a mettere di fronte il pezzo D e mi accorgo che il pezzo E in verità è il pezzo A-zero, che andava messo quindi prima di tutti.
Cerco di metterlo comunque tra A e D.
Il pezzo B perde il suo equilibrio precario, dimostrando ancora una volta (se necessario) che la condizione naturale dei corpi è la caduta addosso ad altri corpi, e mi precipita alla base del collo.
I pezzi A, C e D presi di invidia cadono pure. Tutti in direzioni opposte.

Prendo il pezzo A-zero e lo metto insieme ad A e B. Mentre reggo col bernoccolo B, e col ginocchio A, cerco con gli occhi il pezzo C, il quale ha approfittato della mia distrazione e si è allontanato a distanza di sicurezza scavandosi una trincea.
Controllo la staticità di A, B e C e mi convinco di potercela fare. Reggo con una mano B che sembra il pezzo più a rischio.
Prendo C e mi giro appena in tempo per essere investito dall'onda d'urto del secondo collasso.
La trincea scavata da C mi ripara appena.
Polvere, trucioli e viti dovunque.

Prendo il mastice.
Incollo il truciolo che era fuggito...
'strano... esce poco mastice....'
Ecco, incollato. Ora poggiamo il tubetto...
'strano, perchè rimane attaccato alla mano?'
...
Tubetto rotto. Esce colla anche dal fondo. Perfetto...
...
'Bene... basterà lavare e....'
Niente.
'Magari se la tolgo con lo scottex...'
Ora le mie mani sono piene di colla e coperte di brandelli di scottex.
'Humm....'
Se non mi sbaglio la trielina dovrebbe sciogliere la colla.
Ecco..
Un litro di trielina, ma sono come nuove. Puzzano un po'... sono un po' sbiancate.... ho perso uno strato di epidermide, ma sì: non c'è più colla.
Bene. Dov'eravamo?

Ricominciamo.
Appoggio A al muro. Metto A-zero al posto suo. B e C (stavolta ammanettato ad una caviglia per evitare fughe) in posizione precaria.
Bene.
Ora basta mettere D e poi......
katabbbBBBBBOOOOOOOOOOOOOooooommmmm..... piff....
...
...
MERRRR.....

Riprendo il mastice.
Stavolta con più attenzione.
Saldo i pezzi in stile P. E. Baracus dell'A-Team.
Ricomincio ancora una volta da A-zero, ma stavolta metto insieme contemporaneamente tutti i pezzi, grazie all'ausilio del terzo e quarto braccio provvidenzialmente spuntati sotto le ascelle e ai miei super-sensi di ragno.
Prendo il cacciavite a carciofino e stringo tutto, anche viti che prima non esistevano.
Il truciolato scricchiola, ma regge.
Impongo il simbolo segreto di Akrt'Shoggot, semidemonio della nona malebolgia, sulle giunture e pugnalo il cuore dell'armadio con un coltello d'argento, fuso in un circolo di mobili sacri durante una notte di luna piena da un druido svedese.
Gli faccio nove giri in senso antiorario intorno, su un solo piede (quello su cui non era caduta l'anta alla terza ricostruzione) e ululo alla luna.
...
Risuona il Dies irae.



Buon segno...
Vuol dire che è a posto.
Ora andiamo a riposare.

p. s.: il numero dei pezzi è stato diminuito in confronto a quello reale per ragioni di esposizione...
p. p. s.: Addendum per la rubrica il pazzo. E' arrivato quello che ha visto troppo l'esorcista e cerca: "acufene voce satana"... Imperdibile!

25 febbraio 2008

Gaijin!

Gaijin.
In giapponese straniero o estraneo.
Inteso in senso negativo, ovviamente.

Non sia mai che si pensi all'estraneo senza avere paura, repulsione o odio.
In fondo siamo tutti gaijin l'uno per l'altro.
Siamo circondati da una violenza trattenuta a stento, nascosta nella cortesia, nella freddezza.
Nelle parole, nei sorrisi, nei silenzi c'è tanta violenza quanto in una katana coperta di sangue.
E' questa l'idea alla base di Gaijin!, il libro scritto da Luigi Bernardi e illustrato da Onofrio Catacchio.

Sono una serie di racconti non più lunghi di una pagina, con illustrazione nella pagina a fronte, autoconclusivi.
Sfogliando il libro di volta in volta troverete la paura, l'incomprensione, la repulsione e l'odio per l'altro.
C'è l'incapacità (o la mancanza di volontà) di comprendere l'estraneo, visibile in tutte le sue sfumature dal rosa, come nel racconto "la ciclista americana", in cui il personaggio viene fermato da una turista che gli chiede delle informazioni; lui, che avrebbe l'occasione di conoscere una ragazza, quasi spaventato al pensiero si allontana; al nero del racconto "la bionda" in cui il protagonista sogna di uccidere le sue compagne di viaggio in treno solo perchè il loro chiacchiericcio insulso lo infastidisce.

Ma si sbaglierebbe a pensare che gaijin sono solo le persone che incontriamo, quelle che attraversano la nostra vita penetrando nella nostra sfera personale. Gaijin siamo noi per gli altri, e per noi stessi. Il Gaijin sente il vuoto, la mancanza di vere relazioni, è accecato dalla sua rabbia, che lo rende estraneo ed estraniato, alieno a questo mondo.

Un libro sicuramente non per palati gentili. La scrittura è cruda e diretta.
La rabbia, l'odio e la paura sono espressi in maniera forte e senza metafore, ma forse abbiamo bisogno di qualcuno che ogni tanto ci ricordi le ipocrisie della nostra vita.

20 febbraio 2008

Risultati illustrati

Torna la rubrica delle ricerche pazze!!!!
Questa volta illustrata dalle mie manucce candide!!!
Mi raccomando: cliccate sulle immagini per ingrandire.

Come al solito, per non farci mancare nulla, cominciamo col nostro amico: l'acufene del fegato.Come potrebbe non esserci il meraviglioso acufene che tante persone ha attirato su questo blog? Che sia forse la moderna sirena di Ulisse, il cui richiamo sia irresistibile?
Infatti abbondano questo mese le ricerche in merito, dai dediti del gossip che chiedono "quali vip hanno l'acufene?" a quelli ormai disperati che chiedono "chi e' riuscito a guarire dagli acufeni?"; quelli che li sentono ad alte temperature:"acufeni bagno caldo"; quelli danteschi: "acufeni inferno"; quelli che li sentono pure mentre dormono: "sogni acufeni"; quello catastrofico: "patologie nascoste da un acufene quali potrebbero essere?"
Essì l'acufene è sempre una gran fonte di visitatori casuali. E di sicuro dopo questo post me ne sono assicurati un altro bel po', altro che donne nude...

In minoranza, ma in costante salita invece, sono gli zoofili. Essì, gli amanti degli animali stanno aumentando. Ma questi non li amano né fisicamente, né, tanto meno, platonicamente. L'amore è per il loro gusto!!
Infatti aumentano le ricerche riguardanti il come cucinare cani e gatti.
In testa per il momento quello che vuole avere tutto il libro di ricette con: "cento modi per cucinare un gatto"
Il miglior metodo, a mio parere, è allo spiedo, fuoco non troppo alto. Attenzione al pelo, potrebbe puzzare quando brucia, consigliamo di toglierlo. Una spruzzata di limone, un rametto di rosmarino e voilà!
Il nostro gatto è pronto!
I veri creativi però appaiono sotto carnevale e infatti possiamo trovare quello che si vuole fare il costume da solo e cerca "filibustiere fai da te".
Sappia lo sprovveduto che per diventare filibustiere basta poco.
Un pappagallo di contrabbando, orbo, dallo sguardo cattivo e pronto a uccidere alla minima offesa.
Una feluca, ornata a piacimento, di preferenza con cose spaventose, come ossa, teste rinsecchite, foto di Berlusconi, etc...
Una grande barba incolta, basteranno sei o sette anni per farla crescere a dovere. Non lavatela. Se prude è buon segno.
Se cade a ciocche è ancora meglio.
Fatevi tagliare la mano sinistra da un amico e sostituitela con un uncino.
Basteranno pochi giorni con questo comodo utensile al polso per completare il costume.
Infatti perderete sicuramente l'occhio cercando di lavarvi la faccia la mattina.
Per non parlare di cosa succederà quando cercherete di farvi il bidè.
Il tocco finale sarà prendere lo scorbuto.
Comunque, se tutto va bene il risultato dovrebbe essere questo:

Infine la vostra sorprendente inventiva non ha mancato di solleticare la mia immaginazione, ed ecco quindi le fantastiche "pantofole tonno"!!!Meravigliose, nevvero?
Sono anfibie, possono essere usate anche come trendy ciabatte da mare, le loro squame sono perfettamente lavabili in lavatrice anche ad alte temperature.
Le pinne gialle sono il segnale dell'alta qualità del tonnetto da cui sono state ricavate, e con la loro forma perfettamente idrodinamica vi sembrerà di nuotare e non di camminare!
L'offerta speciale per le prime venti ordinazioni comprende, inoltre, anche 5 scatolette di tonno al paio!!!
(attenzione la ditta non si riterrà responsabile se il vostro tonno saprà di piede o viceversa)

Ampia e inquietante è la sezione hard, di cui però riporterò solo qualche ricerca e non illustrerò lasciando tutto alla vostra perversa fantasia.
Stavolta tra le chiavi di ricerche ci sono anche quelle zoofile in senso proprio come "immagini di uomini che inculano capre" (ma lo volete veramente vedere!?!)
O quello(/a?) che cerca nuove 'esperienze' nelle malattie polmonari e l'autoerotismo con "colpo di tosse masturbazione".
E lo scientifico che cerca "fotografie di congiunzioni carnali".

Ma il migliore?
Il pazzo del mese?
Il nuovo D'Annunzio de no' artri cosa si sarà inventato?
Questa volta, vi assicuro, una 'semplice' costectomia per una comune auto-fellatio non sarà sufficiente.

Aprite dunque la vostra mente (ma solo quella mi raccomando) all'uomo che chiede i metodi:
"Per rientrare il mio pene per via anale"


Sipario.

16 febbraio 2008

La trinità

"Mai vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso" dicono.
Orso?
Ma quale orso?! Su, alzi la mano chi ha visto un orso!
...
Ecco.

E' questo il motivo per cui in Calabria non si parla di orsi, ma si dice che: "l'acqua 'nta a coddara gugghji e u porcu esti a muntagna" = "L'acqua bolle nella pentola mentre il maiale è ancora sulla montagna".
Decisamente più sensato, no?
Anche perchè, diciamolo, il salame di orso non è poi così buono...

E sempre in tema di cucina si rimane, quando il pasto è lontano o al contrario quando gli amici famelici hanno sbranato già tutto e "un si senti mancu l'adduri i l'acqua gugghjiuta" = "non si sente neanche l'odore dell'acqua bollita".

Poi c'è chi invece è più fortunato e il pasto lo recupera facilmente, infatti "cu avi fortuna e si jetta o mari, nesci cu u culu chinu i calamari" = "Chi ha fortuna e si butta in mare esce col culo pieno di calamari."
Aaaaaahhhh prelibatezze!!!

C'è anche chi si ammazza per fare un lavoro inutile e allora gli si potrà dire "Pista l'acqua nto mortaru" = "Pesta l'acqua nel mortaio". C'è qualcosa di più inutile?

E infine, come ricordava il caro Labbors, anni or sono, indipendentemente da come le dici, le cose non cambiano per cui se "tri pila avi u porcu, u porcu avi tri pila" = "tre peli ha il porco, il porco ha tre peli", non c'è niente da fare. Sacra trinità!
E ora un po' di vocabolario.
Azzillare = Provocare ad es. in "assalu stari ca staci solu azzillandu" "Lascialo stare, sta solo provocando."
Faddali = Grembiule
Pittula = Parte di dietro della camicia o Pettegola per esempio "Isati i cauzi chi hai tutta a pittula i fora" "Alzati i panataloni perchè hai tutta la camicia di fuori"
Zimba = Porcile come in "Pulizzati a cammara ch'esti na zimba" "Pulisciti la camera che è un porcile."

14 febbraio 2008

San Valentino

Per il giorno di San Valentino, lo speciale di Kris Wilson.
Due vignette (una di qualche tempo fa e una di quest'anno) come al solito disegnate da lui e tradotte da me.
Felice giorno di San Valentino...
(cliccare sulle immagini per ingrandire)



11 febbraio 2008

Tornate al vostro posto

Una brutta tendenza sta prendendo piede nel mondo dei sapori e degli odori.
Pepsi twist al limone, cingomme alla cannella. Ogni cosa si mischia con ogni cosa.

Credevo di aver toccato il fondo dei miscugli quando qualche anno fa in Inghilterra avevo bevuto dell'acqua frizzante al sapor di fragola, o, per meglio dire, del colluttorio con le bollicine alla big bubble mascherato da acqua.

Poi c'è stato l'AZ Complete expression exotic energy.
Un dentifricio dal sapore esotico. Dentro ci sono mango, ananas, pesca e un'altra cosa dal nome assurdo.
Quando finisci di spazzolarti i denti hai un sapore così buono che vorresti mangiarti la bocca da solo. Sai di succo di frutta. Non è esattamente il sapore in bocca con cui mi presenterei ad un appuntamento, comunque.

Il fondo però l'ho toccato oggi.
Durante la doccia provo il nuovo detergente intimo che ho comprato
Chilly, effetto fresco.
M'ero detto: "Effetto fresco. Figurati... se per questo c'è pure il bagno schiuma aroma therapy, quello ai sali marini. Solita pubblicità, figurati che farà mai ..... hum, profuma di mentolo. Vi siete scambiati i ruoli col dentifricio, eh? Proviamo"
...
...
Come descrivere l'effetto?

08 febbraio 2008

Scommetto che scoppia

Cinque e mezzo del mattino, Pisa.
Casa mia.
Qualcosa di cattivo si agitava nel mio stomaco. Tipo branco di piranha.
E io, di conseguenza, mi agitavo nel letto.

"Forse a pancia sotto... no."
"Pancia sopra... no."
"Di lato? Neanche."
"Se faccio il ponte, magari? Aspè... quasi...... quaaaaasiiii. Nonnò...."
"Lo premo. Premo lo stomaco e passa. Niente."
"Avanti suuuuUUUUuuu!!!!! CA#@O!!"

E' stato dopo venti minuti, quando il dolore si faceva più forte e si concentrava sul mio fianco destro che sono incominciati a venirmi i dubbi.
Colpa di House, credo.

"E' un calcolo. Non può che essere un calcolo. Quella fitta è chiaramente un sasso che sta passeggiando su e giù nel mio rene. Dovrebbe fare molto male un calcolo, no? Fa molto male? Sì, fa male. Ma è molto? E' un calcolo. Basta aspettare e passa. Certo fa male. Ma è male da calcolo?"

Dopo mezz'ora:
"E' appendicite. Sicuramente è appendicite. Un batterio ci cade dentro e PAM!!! Sono andato. Magari si perfora e muoio perchè non voglio preoccupare nessuno. No. Non si perfora. Scommetto che scoppia. E sto qui a pensare che è un calcolo e devo solo aspettare e poi è appendicite, e poi BUUUM! e non ci sono più. Neanche un acufene ad avvertirmi.
Tanto ora passa.
E PASSAAAAA!!!!"

Tre quarti d'ora dopo avevo le visioni.
Sognavo che qualcuno mi facesse un'ecografia.
Un medico. Camice bianco. Cartellina.


Dottore: "Ora le passo la crema. Sarà un po' fredda."
Mario: (rivolgendosi ai listelli di parquet) "Non c'è problema."
Dottore: "Tra poco vedremo cosa succede dentro di lei."
Mario: (sussurando lascivo al divano): "Mi esamini tutto..."
Dottore: "Ecco... vediamo.... oh! Ma è tutto chiaro!"
Mario: (parlando con le rotelle della sedia) "Cosa? Cosa è chiaro? Ci sono i sassi nei miei reni? Oppure la mia appendice sta per deflagrare? Sono i sassi, eh!? Dica sassi, su!"
Dottore: "Lo vede questo? Il grosso punto nero?
Mario: "Sì..... sembra un sasso, vero?"
Dottore: " E' un alieno."
Mario: "Un alieno? Non un calcolo o l'appendicite? Ne è sicuro?"
Dottore: "E' un bel maschietto."


L'alieno si agita nello stomaco mangiucchiando un altro pezzo di rene.

Mario: (in lacrime) "Sarò mamma!"

...

Devo smetterla di cucinarmi hamburger al sangue col burro per cena.


05 febbraio 2008

Un Big Mac senza cetrioli

Hollywood.
Paramount studios, primo pomeriggio.
Il film è finito.
Dopo tante fatiche, tanto girato, tanti soldi, tanti effetti speciali (soprattutto quelli), e di nuovo tanti, ma tanti soldi: il film è finito.

Cloverfield ha preso vita.
Ma nessuno ancora l'ha visto per intero, dopo il montaggio. Alcuni neanche sanno ancora come diavolo si chiama. D'altra parte Cloverfield è solo la strada dove la Bad Robot, una delle case produttrici, aveva sede temporanea nelle riprese a Los Angeles.
Figurarsi se si poteva chiamare così un film.

Si organizza una proiezione privata. I pochi eletti, gli ideatori, i produttori. Tutti lì, stretti in una saletta. Il capo della Bad Robot, in assenza di un operatore adeguato monta di persona i rulli e il film parte.

Ottantacinque minuti dopo, tra qualcuno che si era alzato per la nausea e qualcuno che si era addormentato, il film finisce.
In quel momento, J. J. Abrams (produttore di Lost, di Alias e di Cloverfield stesso) entra.
E' in ritardo, ma si affaccia sorridente, come la speranza che tutto vada bene che si ripresenta ingenua ad ogni nuovo giorno.

J.J. : "Sono in ritardo?"

(colpi di tosse imbarazzati)

Sceneggiatore
: "Beh... sì. Abbiamo già ... visto il film."
J.J.: "Ah, sì! E com'era? Avanti ditemi! Vi è piaciuto?"
(colpi di tubercolosi imbarazzati, sfregamento di piedi per terra e sguardi che vanno all'infinito)
J.J.: "Beh?"
Regista: "Abbiamo fatto una cagata pazzesca."
J.J.: "..."
Capo Bad Robot: "Sì... ammettiamolo: sembra Godzilla ripreso da quelli di Blair Witch Project, ubriachi..."
Responsabile effetti speciali: "... sì, hai proprio ragione. Anzi, più ubriachi di quanto non lo fossero già in quel film. E aveva pure meno senso."
Regista: "E poi che cazzo era quel mostro? Un alieno, un OGM, un dinosauro, un Big Mac senza cetrioli!?! Dov'è lo sceneggiatore!!"
Sceneggiatore: "Non chiedetelo a me. Io non l'ho mica capito. Mi hanno detto: 'fai una cosa che sia tipo Godzilla ma che non è proprio come lui'."
Addetto al casting: "A me sembra una brutta copia di Godzilla."
Capo Paramount: "A me sembra che siamo nella merda."

(silenzio di realizzazione)

Regista: "Quanti soldi abbiamo speso per questo film?"
Capo Bad Robot: "..."
Capo Paramount: "..."
J.J.: "... mmm... così tanti?"
Sceneggiatore: "Beh a quelli di the Blair Witch Project è andata bene con quella pubblicità alternativa. E anche il loro film faceva schifo. Cavolo hanno fatto due ore di noia e discorsi senza senso e non si vedeva mai il mostro..."
Capo Paramount: "Esattamente come abbiamo fatto noi."
Regista: "Beh... allora... magari se facciamo anche noi la stessa pubblicità..."
Addetto alle Pubbliche Relazioni: "Sì! Basta non far capire quanto fa schifo questo film fino all'ultimo e siamo a posto!! Tanto quando sono nelle sale mica possono chiedere indietro il biglietto! Giusto?"
Addetto al casting: "E poi lo leghiamo a un nome famoso... uno che ha tanti fan, capito? Uno che ha del seguito di suo.... Così la gente dice: 'ha già fatto qualcosa di buono! Di sicuro sarà buono anche questo!'."
Regista: "Dovevamo pensarci prima di prendere degli attori sconosciuti."
Sceneggiatore: "E sono pure delle pippe..."

(gli sguardi si calamitano su J.J.)

Regista: "Ehi, J., amico mio..."
Capo Paramount: "Il caro vecchio J...."
Sceneggiatore: "J., te l'ho detto quanto mi stai simpatico?"
Capo Bad Robot: "Senti J., ma come va Lost?"
J.J. : "........ merda secca."

04 febbraio 2008

Senza un posto dove andare

"Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi."
Tom Antongini

Ogni tanto mi ritrovo a pensare come sarebbe il mio funerale. E ogni volta concludo che probabilmente non sarà come lo volevo io.
Essì, perchè questi sono argomenti tabù e non si può dire "senti, quando sarò morto non è che potresti..." perchè tutti se la prendono sul personale e ti fanno le corna.

E io mi ci vedo quelli che fanno la messa col vescovo che manco mi conosceva e fa un'omelia su quanto è un peccato che persone credenti come me muoiano, ma ho avuto culo che adesso sono col Signore a cantare le sue lodi tra le schiere di angeli, cherubini, serafini, putti e via cantando.

A parte che se esistono Paradiso e Inferno è molto più probabile che stia con la concorrenza. Poi se devo passare il resto dell'infinito tempo a cantare le lodi del Signore e nient'altro, mica mi sembra di essere stato molto fortunato...

Toglietevelo dalla testa, dunque.
Perchè, dico io, se sono anni che non credo (non solo nella religione, ma anche in Dio) voi mi dovete portare in chiesa quando non posso più opporre resistenza?

Niente messa.
Tanto meno cantata. Figuratevi... Fatelo e maledico tutti i presenti. E anche quelli che sapevano e non si sono opposti. Dovunque io sia finito, anche se (come credo) non sono diventato altro che atomi senza consapevolezza vi faccio un culo metafisico che non ve lo dimenticate.

Non mi dispiacerebbe la cremazione, per i motivi sopra esposti.
Poi sai che risparmio di spazio.

Mi piacerebbe una veglia alla irlandese. Dove tutti bevono alla mia memoria e si ubriacano cantando.

E per le canzoni, se proprio non potete farne a meno, mentre trasportate da una parte all'altra le ceneri (che per quel che mi riguarda potete usare per tagliare la droga, o come sabbia per gatti) mettetene di allegre stile funerale di New Orleans tipo "When the saints go marchin' in" e cose così.

Per quanto riguarda l'epitaffio sono indeciso. Non mi sembrava male "Mario: ateo, vestito di tutto punto e senza un posto dove andare", ma per il momento, comunque, quello che preferisco è:

"Non preoccupatevi. Torno subito."