31 luglio 2008

Delle cose che non rinfrescano

E' arrivata l'estate, e se non fossero sufficienti i sessanta gradi centigradi esterni uniti a un tasso di umidità pari a quello di una palude malarica del Pontino, basterebbe farsi un giro tra i blog per accorgersi della morìa. Essì, perché stare di fronte allo schermo di un computer non rinfresca affatto.
Ma ci sono anche altre cose che, nonostante le apparenze, non rinfrescano. Per vostra fortuna, sappiate che il vostro blogger preferito (non guardatevi intorno, sto parlando di me) ha condotto accurate ricerche in merito e vi fornirà a breve i risultati.

La prima cosa che non rinfresca come dovrebbe è: Essere seppelliti.
Finire sotto sei piedi di terra fresca non è affatto una buona cosa d'estate. Risvegliarsi in un piccolo letto di velluto di un colore di pessimo gusto almeno un metro e mezzo sotto un bel manto erboso, infatti, fa venire parecchio caldo. Un caldo a dir poco asfissiante, tant'è che molta letteratura e numerosi film mettono in chiaro la disagevole condizione del morituro risvegliatosi in un sarcofago, o di un morto che si è ripreso dalla condizione solo apparentemente immutabile.
Come ignorare in questo senso i vibranti muggiti di protesta degli zombie relativi alla scarsa climatizzazione dei loro ultimi letti?
Quale altro motivo ci dovrebbe essere dietro a queste loro fughe dai loro comodi giacigli?
E il loro cattivo odore?
C'è bisogno di aggiungere altro per dimostrare che fa "caldo" lì sotto?

La seconda: Farsi una barba d'api.
Quando il caldo impera tutti vorrebbero avere almeno una decina di ventilatori puntati addosso, ma è un grosso problema recuperarli, trovare prese elettriche a sufficienza, non far saltare la corrente e tutto il resto.
Per cui qualche furbone ha pensato a un metodo naturale per trovare refrigerio, ma s'è sbagliato.
Farsi una barba d'api per farsi sventolare volto e petto dagli amorevoli insetti neri e gialli non è affatto bello come potrebbe sembrare.
Innanzitutto perché per attirare le api è necessario coprirsi di miele, melassa o altra sostanza zuccherosa e vischiosa di propria scelta, e tutti sanno quanto possa fare caldo a coprirsi di melassa sotto il sole.
Secondariamente il piccolo spostamento d'aria causato dal volo di questi operosi insetti sarebbe pur sufficiente a far raffreddare di qualche grado la temperatura corporea, accompagnandosi la loro vicinanza e il loro numero, ai brividi di freddo dovuti al terrore cieco, ma il punto è che ogni puntura provoca un dolore acuto per pochi minuti quindi arrossamento, edema e gonfiore con riscaldamento dei tessuti per circa 48 ore.
Considerando che per una copertura decente c'è bisogno di almeno duecentomila api, metti che una su mille o su cinquemila ti punge, sei comunque fottuto: avrai caldo per due giorni di seguito.
Sempre se non muori, ritornando al primo punto.

La terza: Fare sesso con l'Abominevole uomo delle nevi.
Attenzione, non bisogna confondere l'avere una relazione sessuale con lo Yeti, con l'andare e cercarlo e morire assiderato nel tentativo. E' quello che ha fatto l'uomo di Similaun e ancora c'è gente che ci tiene a tenerlo sotto ghiaccio per non rovinarlo, quindi a lui è andata di lusso.
C'è invece chi è riuscito a finire tra le affettuose braccione pelose dell'Abominevole, ed è stato peggio per lui.
Provate a pensare come si deve sentire solo un omone coperto di pelo dalla testa ai piedi, sulla cima delle montagne innevate più alte al mondo, provate a immaginare le sue quanto mai vaghe conoscenze di anatomia, più un appetito sessuale che risale al tardo Pleistocene e avrete una macchina da sesso di due quintali coperta di pelo con una caverna propria e un lunghissimo inverno di tre stagioni in cui soddisfare ogni arretrato.
Vi assicuro che avrete molto caldo...

La quarta: Guardare pubblicità erotiche che ritraggano donne/uomini che si passano cubetti di ghiaccio addosso.
A dire il vero non credo che sia mai stato filmato l'equivalente maschile di una donna che si passa un cubetto di ghiaccio sulle proprie forme, ma credo che anche quello, se esistesse, non farebbe abbassare neanche di un decimo di grado la temperatura delle focose spettatrici.
Guardare una persona dell'altro sesso, completamente o parzialmente nuda, che si rinfresca un cubetto di ghiaccio alla volta, sembra sia una delle con-cause del riscaldamento globale invece.
Sono allo studio, per l'inserimento nel protocollo di Kyoto, alcune pubblicità erotiche eco-compatibili, in cui ad esempio, d'inverno, invece di avere nel caminetto tronchi d'albero, si brucerà dello sterco essiccato di cammello e d'estate le case in cui si girerà saranno coperte di apposito materiale isolante (lo sterco avanzato dall'inverno) che eviterà l'accumularsi di calore all'interno delle abitazioni e la conseguente necessità di spogliarsi.
L'industria del porno prevede, tuttavia, grossi cali delle vendite.
In compenso, un buon metodo per provare improvvisamente un gran freddo è farsi trovare seminudi mentre si stanno guardando quelle immagini dai propri genitori o dal proprio partner. Gelo assicurato.

La quinta: Farsi ibernare nella Carbonite come Han Solo.
Ok, questa è per i fan di Guerre Stellari (e se siete dei veri fan, sapete a quale film mi riferisco).
Comunque, lottare contro il Lato Oscuro della Forza, distruggere l'Impero, salvare la Repubblica, aiutare i ribelli, e pagare i propri debiti a Jabba ho-un-problema-col-cibo the Hut evidentemente sono cose che non vanno d'accordo. E Han Solo l'ha scoperto nella maniera più brutta. Vai ad aiutare quello sbarbatello di Luke a diventare un cavaliere Jedi, e ti ritrovi ibernato in Carbonite!
Che lavoraccio. E che non faccia fresco sotto quello strato di bitume nero lo dimostra la sua espressione tutt'altro che allegra immortalata ad imperitura memoria.
Se poi consideriamo che non ti puoi neanche grattare il sedere mentre sei bloccato lì, il quadro è fatto.

Ultima cosa che non rinfresca affatto è Andare senza tuta nello spazio.
Potendo prendere la prima astronave intergalattica di passaggio e andarsene un po' distanti dalle stelle dei paraggi, la temperatura dello spazio arriverebbe anche a meno 270 gradi celsius.
Freddino, direte voi.
Il problema è che anche con la vostra astronave a portata di mano, non potreste guidare col finestrino abbassato, e non per colpa degli insetti alieni che entrerebbero e farebbero la tana dentro di voi (grazie Alien).
Il problema è più di ordine fisico e termodinamico.
La temperatura di ebollizione dei liquidi non è fissa, ma dipende dalla pressione esterna. Per cui i cento gradi a cui bolle l'acqua all'altezza del mare, diventano solo 62° arrivati in cima all'Everest (cosa che vi renderebbe più facile prendere un tè con lo Yeti tra un assalto alle vostre pudenda e l'altro), ma arrivati nello spazio profondo, nel vuoto cosmico, la pressione sarebbe così bassa (per non dire nulla) che andare in giro senza tuta farebbe bollire istantaneamente il vostro sangue.
Probabilmente poi morireste prima ancora di accorgervi di avere freddo e sentire la necessità di prendere il golfino che avete lasciato in cabina.
Quindi mi raccomando: Indossate sempre la tuta!


"Stars shining bright above you,
night breezes seem to whisper, 'I love you'..."

Tutti i disegni tranne l'ultimo sono miei. L'ultimo è di Kris Wilson, la traduzione comunque è mia.

14 luglio 2008

Donne di cui innamorarsi

Farò il meme.
E non perché finalmente ho trovato quello che cercavo: l'ispirazione, non del tutto almeno.
Lo farò soprattutto per due motivi.
Il primo è che sto preparando un nuovo post più corposo e più a tema col mio blog e non mi piace che si accavallino.
Il secondo e principale motivo è perché non ce la faccio a vedere il Twitter soffrire così da più di due settimane: ogni tanto mi collego ed è la che annuncia che sto lavorando a sto cazz' e meme. Basta con questa tortura!
Allora, diciamo subito che la L.I.P.U., a tutela del povero Twitter indifeso, può andare a prendersela con Ross e J. Cole, che mi hanno mandato questo meme.

Argomento: pensare a due personaggi, uno del cinema e uno della letteratura, dei quali mi potrei innamorare.

Cominciamo con la letteratura, che è stata quanto mai problematica, perché, nonostante ci fossero molte donne co-protagoniste nei libri che ho letto, le loro descrizioni erano sempre abbozzate, imprecise o, nel migliore dei casi, approfondite, ma per niente interessanti o capaci di farmi innamorare.
(prima considerazione: che libri misogini che leggo)

Insomma, non ho letto Piccole donne e non volevo mettere Calipso dell'Odissea, anche se le sue attrattive ce l'aveva: ninfa, bellissima, proprietaria di un'isola e offriva l'immortalità.
Personaggio interessante, ma che questo basti a farmi innamorare di lei, credo di no... al massimo un matrimonio di convenienza.
(seconda considerazione: pur di diventare ricco e immortale mi sposerei senza amore, ora potete dire che sono una brutta persona)

Una ragazza di cui potrei innamorarmi, invece, si chiama Clarisse McClellan. Non vi stupite se non la conoscete. E' una ragazza che appare solo per poco in Fahrenheit 451, di Ray Bradbury.
Lascio che sia lei a descriversi:
"Dunque, ho diciassette anni e sono pazza. Mio zio dice che queste due cose vanno sempre insieme. Quando qualcuno ti chiede quanti anni hai, mi ha detto, tu di' sempre diciassette e che sei pazza. Non è forse una bell'ora questa, di notte, per fare due passi? Mi piace sentire l'odore delle cose, guardare come sono fatte, e alle volte resto alzata tutta la notte, a camminare, e a vedere il sole che si leva."

Quindi tanto per cominciare mi attirerebbe la sua stranezza, la sua diversità, la curiosità, essendo, d'altra parte anche io "strano".
No, l'età no (pervertiti che non siete altro).
Essere troppo giovani equivale quasi sempre ad immaturità. E sinceramente non riesco ad innamorarmi di persone immature.
Inoltre si scoprirà che è anche una grande amante dei libri.

E ora sentiamo che dice il protagonista di lei:
"Egli si vide con gli occhi di lei, sospeso in due lucenti gocce d'acqua fulgida, particolarmente nero e piccino, con le rughe agli angoli della bocca, ogni altra cosa, tutto contenuto lì dentro, come se gli occhi di lei fossero due miracolosi pezzi d'ambra violetta, capaci di catturarlo e mantenerlo intatto. La sua faccia, volta ora verso di lui, era fragile cristallo di latte, con dentro una luce molle e continua. Non l'isetrica luce dell'elettricità, ma... che cosa? ma la luce stranamente confortante, rara e lievemente adulatrice, carezzevole, d'una fiammella di candela. [...]
Montag si fermò bruscamente: "Sapete che siete una ragazzina molto stramba?" le disse, fissandola. "Non avete dunque il minimo senso di rispetto?"

Quindi: profondi occhi scuri, quasi viola, pelle chiara, una luce interiore. E il tocco finale?
Qualcuno che le dice che è stramba.
Ok, forse non me ne innamorerei, ma di sicuro sarebbe una ragazza interessante.
(terza considerazione: sono un inguaribile narcisista capace di innamorarsi solo di una versione femminile di me stesso)

In alternativa (ho resistito più che potevo all'autocelebrazione, ma alla fine ho ceduto) ci sono anche due donne, esattamente come vorrei che fossero, in un paio di miei racconti.


La prima è Janis, una cantante bella e dalla voce magica, che potete trovare in una cadillac nera ne La ballata del deserto.


L'altra è Asuke, una donna d'azione, moglie di un potente membro della Yakuza, presente in ben due racconti: Un blues per Raz Chevaleza e Dal lato sbagliato del bancone.

Ok, dopo un po' di autopromozione, posso passare alla donna di un film di cui mi innamorerei.

Avevo cominciato pensando a Jodie Foster del Silenzio degli innocenti, sarà perché mi sento molto Lecter, sarà perché m'è sempre piaciuta lei anche se ha fatto molti film inutili (leggi: Panic Room, Flight Plan).

(tante possibilità e poi?)

Poi c'ho pensato meglio. E mi son detto. Molto meglio la super-sexy Angelina Jolie in qualunque film (Mr & Ms Smith, Wanted...), della simpatica ma scialba Jodie/Clarice investigatrice.

(anche considerato quanto lei sia dimagrita col tempo)


Ma continuando a pensarci, la trovavo comunque una scelta un po' scontata, ovvia. Ed è stato allora che m'è venuta l'illuminazione!

Ho visto molti film horror, pieni di morti/non-morti, morenti e morituri, ma solo in uno c'è stata una donna che ha fatto quello che andava fatto quando andava fatto, e poche chiacchiere.

Il suo nome è Naomie Harris e nel film 28 giorni dopo faceva la parte di Selena.
Cosa ha fatto questa pulzella di tanto speciale per meritare la mia ammirazione incondinzionzata?
Ha ucciso un ragazzo a colpi di machete per il sospetto che fosse stato infettato.
Basta chiacchiere tipo 'aspettiamo... non sono veramente infetto... troviamo una cura...'
Sei stato contagiato?
Devi morire!
Trovo che non ci sia dote migliore in una donna che sapere cosa fare in caso di attacco di zombie.
E' la mia donna ideale.
Bella, forte, sveglia e disposta a tutto.



(quarta considerazione: la mia scala di valori è profondamente alterata)