Ogni ragazzo o ragazza che sta per fidanzarsi, o lo è già da tempo dovrebbe conoscere una regola fondamentale per la sopravvivenza pacifica della coppia. Quello che potremmo chiamare il Protocollo di Kyoto delle relazioni amorose.
Il principio è semplice:
il romanticismo dev'essere comodo.
Quello che ingiustamente la tv, la musica, la poesia, certa letteratura vuole farci credere è che una cosa è romantica e bella solo se è tremendamente scomoda. Preferibilmente se lo è solo per l'uomo, altrimenti possono soffrire entrambi.
Il romanticismo in questo senso prende il posto dell'antico compito (ben più semplice e soddisfacente) di far fuori i draghi per salvare le principesse.
Tanto tempo fa, nell'epoca conosciuta dai più accorti come Epoca Dragoniana, conquistare il cuore di una donna era un lavoro alla portata di qualunque gonzo con una spada e non erano richieste (come ora) decine se non centinaia di "miniprove" e dimostrazioni di affetto quotidiane.
Bastava uccidere un rettile volante sputafuoco di diverse tonnellate e poi eri a posto per il resto della vita. Non solo, tra i benefit rientrava il diritto di dare il primo vero "bacio" (voi avete capito cosa intendo, non mi fate ammiccare) di vero amore alla damigella.
Per questo tutte le favole di quel periodo si chiudevano con un "
e vissero per sempre felici e contenti".
Insomma tutti i pregi di una relazione, nessun difetto.
Principessa: "Ci facciamo le coccole a letto caro?"
Cavaliere: "Ho ucciso un drago."
Principessa: "Ma solo un po' di coccole... è tenero!"
Cavaliere: "Ho ucciso un drago. Questo è tenero."
Principessa: "Dai potremmo restare abbracciati prima di dormire?"
Cavaliere: "Drago."
Principessa: "Almeno eviteresti di fare scorregge sotto le coperte?"
Cavaliere: "Drago."
Principessa: "..."
Cavaliere: "..."
Cavaliere: "E domani lucida l'armatura, c'è ancora della pupù di drago sopra... Donna."
(fig. 1:
tipica idea di romanticismo d'epoca dragoniana)
Poi è arrivato il
femminismo. Era circa tra il 1100 e il 1300 dopo Cristo.
Il medioevo, si sa, è stata un'età barbara, colpa probabilmente della nascita del nauseante amor cortese: la donna doveva essere idealizzata e rispettata come e più di una santa.
E non pensate, donne, che sia andata male solo agli uomini! Perché proprio in quel periodo si è affermato il concetto che se una donna non è una santa, di sicuro è
qualcos'altro...
Comunque, da quel momento i rapporti sono andati peggiorando uniformemente per tutti. Si è smesso di usare le armature perché arrugginivano a forza di scambiarsi teneri baci sotto la pioggia, di conseguenza molti uomini sono stati facile preda per gli ultimi draghi rimasti, i quali potevano mangiare senza doversi portare l'apriscatole. A loro volta, i draghi, per colpa di tutte le smancerie di dame e cavalieri si sono estinti a causa del diabete.
Gli uomini, ormai rapiti da immagini mistiche di donne pure, da preservare, nelle cui coperte non si poteva scorreggiare liberamente, sono arrivati all'eccesso opposto.
Troppa gentilezza, accortezza e romanticismo sempre e ovunque.
E, ovviamente, le donne hanno ricominciato ad essere scontente.
Cavaliere: "Dama, luce del mio cuore, stella mattutina che guidi i miei pensieri nella valle delle tenebre e dei pericoli..."
Principessa: "Ahem..."
Cavaliere: "... il tuo candore, imago di purezza e sentimenti immacolati così come il diafano raggio di luna che nella notte..."
Principessa: "E' molto dolce, ma Cavaliere... io..."
Cavaliere: "... il giorno più luminoso non è niente al confronto del tuo sembiante..."
Principessa: "Voglio fare sesso."
Cavaliere: "... potessi io stringere la tua dolce ma... scusa hai detto?"
Principessa: "Voglio fare sesso."
Cavaliere: "Vuoi una rosa adesso?"
Principessa: "..."
Cavaliere: "..."
Principessa: "Sì, caro, proprio quello. Continua."
(fig. 2:
a detta di molti sex & the city è nato intorno al 1247 d.C.)
E' evidente come tutto questo non potesse far altro che degenerare.
Le donne non hanno avuto vita facile. Col passare dei secoli oltre alla dicotomia medievale "
santa/
sgualdrina" si è aggiunto il terzo elemento: "
strega", un ruolo inventato dalla Chiesa che sta molto vicino a quello della
sgualdrina, differenziandosi solo perché la
strega si fa pagare dai membri del clero per prestazioni che normalmente ricevevano gratis.
Gli uomini dal canto loro, si sa, già non sono bravi a interpretare un segnale più complesso di "acceso/spento" del televisore, e hanno avuto il loro bel da fare a inserire nella giusta categoria le donne in quel periodo oscuro.
Principessa: "Oh, mio amato!"
Cavaliere: "Oh, preziosa luce del mio cuore, soffice rugiada mattutina, tene..."
Principessa: "Non starai ricominciando con quelle storie di cavallucci di zucchero e coniglietti di cioccolato, spero!"
Cavaliere: "..."
Principessa: "..."
Cavaliere: "Aveva ragione la mamma: sei una sgualdrina!"
Principessa: "No, un altro di quelli mi doveva capitare... caro... è che volevo solo stare abbracciata con te, e coccolarci e sentire le tue romanze... ma magari (
ammiccando e dando grosse gomitate nelle costole al cavaliere) ... a letto..."
Cavaliere (
con la fronte aggrottata)
: "...hum?"
Principessa: "L
eeeeeeeetto."
Mamma del Cavaliere: "STREGA!"
Finalmente, passando attraverso un nuovo pseudo femminismo in cui le donne hanno lottato per essere (per quale motivo non so) più simili agli uomini, siamo arrivati ai giorni nostri.
Salvo casi estremi la domanda e l'offerta di romanticismo ora sono quasi livellate, con un certo scompenso a favore della domanda, ovviamente.
La mia teoria per riuscire a risolvere secoli di incomprensione è quella di eliminare la scomodità dal romanticismo, così che ogni uomo possa permettersi di essere romantico senza per questo odiare profondamente la propria compagna perché lo costringe a fare cose nel migliore dei casi fastidiose, nel peggiore dolorose e con possibili rischi per la salute.
Nei prossimi post analizzerò attentamente quali sono i peggiori atti romantici perpetrati dal genere umano, come evitarli e quali sono i possibili atti romantici comodi.
A presto con gli approfondimenti.