30 settembre 2008

Il crimine non paga

Ringrazio Nimesulide per questo suo post, e ringrazio Caluri e Pagani del Vernacoliere per quest'altro post, infine, ma soprattutto, ringrazio Berlusconi e la sua allegra cordata, perché se non ci fosse lui sinceramente non saprei contro chi essere così incazzato.

Leggete accuratamente i post segnalati, contengono molte informazioni che in televisione e sui giornali si guardano bene dal dire.

Infine, tutta questa vicenda mi ha fatto venire in mente una scena di un fumetto che ora vi posterò. E' tratta dal primo episodio di RatMan di Leo Ortolani, un fumetto davvero cinico, irriverente e divertentissimo, come piace a me. Completamente italiano. Se non lo conoscete andate a prenderlo.
Come al solito cliccare sull'immagine per ingrandire.
Buona lettura.



28 settembre 2008

Libertà di stampa (?)

Piccolo comunicato, grazie a Ross e ad Alligatore:

Ogni giorno ha la sua pena. Il decreto legge sull'editoria portato avanti dal ministro Tremonti (che in passato, è dura crederci, scriveva ogni tanto su il manifesto) ha previsto dei pesanti tagli alla stampa cooperativa e politica. A farne le spese, tra gli altri, un quotidiano libero e indipendente, di sinistra, come il manifesto. Per questo, il giornale "da 37 anni dalla parte del torto" ha lanciato la sua campagna di sopravvivenza, con una copertina che spiega bene il tutto e fotografa in maniera implacabile la crisi che stiamo attraversando in Italia, tra privatizzazioni, svendite, tagli, divieti, censure. Una crisi economica, culturale, democratica.
Per questo vi invito a leggere e, se potete, contribuire a farlo uscire.

Il manifesto è in edicola da 37 anni. Da quando è nato, condannando il comportamento del PCI riguardo ai fatti di Praga, lotta per restare una voce fuori dal coro. Nella non rosea situazione dell'informazione italiana, in cui la grande maggioranza della stampa è il fedele cagnolino da compagnia (o da riporto) del potere, ha saputo essere un ottimo mastino da guardia, sempre vigile e pronto a mostrare i denti in caso di bisogno. Con coraggio ha ospitato opinioni scomode e dato spazio a notizie ignorate da altri. Non una volta ha avuto paura di schierarsi, di fare una denuncia o una critica. Lavorando con convinzione e tenacia è sempre riuscito a rimanere libero da qualsiasi condizionamento.

Non si tratta di essere di sinistra, o comunisti. Non si tratta di abbracciare un'opinione politica.
Si tratta di proteggere il mondo dell'informazione da una legge che consentirà al Governo di assegnare i finanziamenti all'editoria in modo arbitrario, con il concreto pericolo che possano essere usati per premiare o penalizzare in base alla condotta nei confronti di chi in quel momento è al potere. Si tratta di reagire contro un provvedimento mirato a far sì che solo chi ha potere e denaro possa avere un giornale, una radio o una televisione. Si tratta di difendere la libertà di espressione e il pluralismo, ovvero quei diritti e quei valori in assenza dei quali una democrazia cessa di esistere.

Per saperne di più leggete qui. In particolare vi consiglio l'esauriente articolo di Giancarlo Aresta "Eutanasia di un giornale nutrito d'indipendenza".
Qui trovate le indicazioni per partecipare alla campagna di sottoscrizione.

Se potete, fate circolare questo appello. Grazie.

24 settembre 2008

Romanticismo comodo

Ogni ragazzo o ragazza che sta per fidanzarsi, o lo è già da tempo dovrebbe conoscere una regola fondamentale per la sopravvivenza pacifica della coppia. Quello che potremmo chiamare il Protocollo di Kyoto delle relazioni amorose.

Il principio è semplice: il romanticismo dev'essere comodo.

Quello che ingiustamente la tv, la musica, la poesia, certa letteratura vuole farci credere è che una cosa è romantica e bella solo se è tremendamente scomoda. Preferibilmente se lo è solo per l'uomo, altrimenti possono soffrire entrambi.

Il romanticismo in questo senso prende il posto dell'antico compito (ben più semplice e soddisfacente) di far fuori i draghi per salvare le principesse.
Tanto tempo fa, nell'epoca conosciuta dai più accorti come Epoca Dragoniana, conquistare il cuore di una donna era un lavoro alla portata di qualunque gonzo con una spada e non erano richieste (come ora) decine se non centinaia di "miniprove" e dimostrazioni di affetto quotidiane.
Bastava uccidere un rettile volante sputafuoco di diverse tonnellate e poi eri a posto per il resto della vita. Non solo, tra i benefit rientrava il diritto di dare il primo vero "bacio" (voi avete capito cosa intendo, non mi fate ammiccare) di vero amore alla damigella.
Per questo tutte le favole di quel periodo si chiudevano con un "e vissero per sempre felici e contenti".
Insomma tutti i pregi di una relazione, nessun difetto.

Principessa: "Ci facciamo le coccole a letto caro?"
Cavaliere: "Ho ucciso un drago."
Principessa: "Ma solo un po' di coccole... è tenero!"
Cavaliere: "Ho ucciso un drago. Questo è tenero."
Principessa: "Dai potremmo restare abbracciati prima di dormire?"
Cavaliere: "Drago."
Principessa: "Almeno eviteresti di fare scorregge sotto le coperte?"
Cavaliere: "Drago."
Principessa: "..."
Cavaliere: "..."
Cavaliere: "E domani lucida l'armatura, c'è ancora della pupù di drago sopra... Donna."

(fig. 1: tipica idea di romanticismo d'epoca dragoniana)

Poi è arrivato il femminismo. Era circa tra il 1100 e il 1300 dopo Cristo.
Il medioevo, si sa, è stata un'età barbara, colpa probabilmente della nascita del nauseante amor cortese: la donna doveva essere idealizzata e rispettata come e più di una santa.
E non pensate, donne, che sia andata male solo agli uomini! Perché proprio in quel periodo si è affermato il concetto che se una donna non è una santa, di sicuro è qualcos'altro...

Comunque, da quel momento i rapporti sono andati peggiorando uniformemente per tutti. Si è smesso di usare le armature perché arrugginivano a forza di scambiarsi teneri baci sotto la pioggia, di conseguenza molti uomini sono stati facile preda per gli ultimi draghi rimasti, i quali potevano mangiare senza doversi portare l'apriscatole. A loro volta, i draghi, per colpa di tutte le smancerie di dame e cavalieri si sono estinti a causa del diabete.
Gli uomini, ormai rapiti da immagini mistiche di donne pure, da preservare, nelle cui coperte non si poteva scorreggiare liberamente, sono arrivati all'eccesso opposto.
Troppa gentilezza, accortezza e romanticismo sempre e ovunque.
E, ovviamente, le donne hanno ricominciato ad essere scontente.

Cavaliere: "Dama, luce del mio cuore, stella mattutina che guidi i miei pensieri nella valle delle tenebre e dei pericoli..."
Principessa: "Ahem..."
Cavaliere: "... il tuo candore, imago di purezza e sentimenti immacolati così come il diafano raggio di luna che nella notte..."
Principessa: "E' molto dolce, ma Cavaliere... io..."
Cavaliere: "... il giorno più luminoso non è niente al confronto del tuo sembiante..."
Principessa: "Voglio fare sesso."
Cavaliere: "... potessi io stringere la tua dolce ma... scusa hai detto?"
Principessa: "Voglio fare sesso."
Cavaliere: "Vuoi una rosa adesso?"
Principessa: "..."
Cavaliere: "..."
Principessa: "Sì, caro, proprio quello. Continua."

(fig. 2: a detta di molti sex & the city è nato intorno al 1247 d.C.)

E' evidente come tutto questo non potesse far altro che degenerare.
Le donne non hanno avuto vita facile. Col passare dei secoli oltre alla dicotomia medievale "santa/sgualdrina" si è aggiunto il terzo elemento: "strega", un ruolo inventato dalla Chiesa che sta molto vicino a quello della sgualdrina, differenziandosi solo perché la strega si fa pagare dai membri del clero per prestazioni che normalmente ricevevano gratis.

Gli uomini dal canto loro, si sa, già non sono bravi a interpretare un segnale più complesso di "acceso/spento" del televisore, e hanno avuto il loro bel da fare a inserire nella giusta categoria le donne in quel periodo oscuro.

Principessa: "Oh, mio amato!"
Cavaliere: "Oh, preziosa luce del mio cuore, soffice rugiada mattutina, tene..."
Principessa: "Non starai ricominciando con quelle storie di cavallucci di zucchero e coniglietti di cioccolato, spero!"
Cavaliere: "..."
Principessa: "..."
Cavaliere: "Aveva ragione la mamma: sei una sgualdrina!"
Principessa: "No, un altro di quelli mi doveva capitare... caro... è che volevo solo stare abbracciata con te, e coccolarci e sentire le tue romanze... ma magari (ammiccando e dando grosse gomitate nelle costole al cavaliere) ... a letto..."
Cavaliere (con la fronte aggrottata): "...hum?"
Principessa: "Leeeeeeeetto."
Mamma del Cavaliere: "STREGA!"



Finalmente, passando attraverso un nuovo pseudo femminismo in cui le donne hanno lottato per essere (per quale motivo non so) più simili agli uomini, siamo arrivati ai giorni nostri.
Salvo casi estremi la domanda e l'offerta di romanticismo ora sono quasi livellate, con un certo scompenso a favore della domanda, ovviamente.
La mia teoria per riuscire a risolvere secoli di incomprensione è quella di eliminare la scomodità dal romanticismo, così che ogni uomo possa permettersi di essere romantico senza per questo odiare profondamente la propria compagna perché lo costringe a fare cose nel migliore dei casi fastidiose, nel peggiore dolorose e con possibili rischi per la salute.
Nei prossimi post analizzerò attentamente quali sono i peggiori atti romantici perpetrati dal genere umano, come evitarli e quali sono i possibili atti romantici comodi.
A presto con gli approfondimenti.

18 settembre 2008

Espaňa, mi querida

Ho "scoperto" che stare a casa a studiare (... bè almeno "pretendere" di studiare) per tutto il giorno, tutti i giorni, senza uscire praticamente... mai, e senza amici nei paraggi danneggia fortemente la mia ispirazione.
Ve ne sarete accorti anche voi.
Comunque.

Dopo alcuni tentativi falliti di post riguardanti il tempo e le elezioni americane, il tempo e le case americane fatte ancora di legno (cosa che dimostra che gli americani non hanno ancora imparato nulla dalla storia dei tre porcellini e del lupo cattivo), il tempo e Vibo, fortunatamente ho avuto un barlume di ispirazione.

Al telegiornale oggi, come al solito, si faceva la solita ricapitolazione dei fallimenti dell'Italia.
L'Alitalia, salvo che San Gennaro fa 'o miracolo, è andata (ma fosse rimasta sarebbe stato pure peggio che poteva costare ad ogni contribuente 138 euro annui). Abbiamo recessione per la prima volta dalla crisi del petrolio secondo la ConfIndustria (secondo il Governo stranamente no...), la spazzatura a Napoli sta solo sotto il tappeto (o il Vesuvio), stando a sentire voci non schierate. Migliaia di posti di lavoro nelle scuole stanno per perdersi, le leggi elettorali vanno sempre di più verso il Listone fascista con voto di approvazione e riconferma dei candidati proposti dal partito e la cosa forse ancor più scandalosa è che l'ha fatto notare perfino Buttiglione.
La Russa elogia e difende i militari di Salò e chi si incazza? Fini.
Per dire, Alemanno praticamente abbraccia a parole il busto del mascellone e Uòlter per protesta si dimette dalla direzione del museo della Shoah, che pare un po' come il marito che per fare dispetto alla moglie si tagliò l'uccello.
Non parliamo neanche del provvedimento "illuminato" (*inserire sarcasmo q.b.) sulle lucciole della Carfagna.
Che poi raccontavano che uno dei primi clienti presi in flagrante con l'ordinanza anticipatrice fatta da Alemanno a Roma abbia detto: "E io no 'o voto più ad Alemanno! Aò!"
E poi mi trovo persino d'accordo con Paolini.
Il presenzialista.
Dico io.

Insomma, va tutto uno schifo. Ma mi son ricordato di una cosa.
La Spagna.
Da quant'è che non si parla della Spagna?
Era il miracolo dell'Europa. Il posto dove se non tutti, sicuramente molti volevano fuggire all'alba delle ultime elezioni.
Nessuno ne parla più.
Silenzio stampa completo, ordinato da chi, è facile immaginarlo.

Ma andiamo a vedere cosa succede VERAMENTE in questi giorni in Spagna.

Innanzitutto la crisi del greggio non ha toccato le coste iberiche, in quanto Zapatero ha personalmente brevettato e rilasciato gratuitamente il progetto di un auto che consuma il semplice suono di "nacchere" (in foto una benzinaia che fa il pieno).
In secondo luogo, non esiste il problema sicurezza. Di fatti tutti i codici sono stati abrogati e la stessa costituzione spagnola sarà sostituita in eterno dalle leggi della robotica di Asimov. Gli avvocati per fortuna sono stati espulsi.


La compagnia area di bandiera ha avuto un attivo tale che persino il suo titolo può essere quotato solo superati i diecimila piedi di altitudine; non solo, ma proprio grazie allo stato di spaventosa crescita dei titoli iberici, è stato lanciato un intero satellite geostazionario in cui trattare a parte questo mercato tanto fiorente da ignorare la crisi dei mutui americani.

La disoccupazione è sparita.
Non solo nel senso che non esiste più una persona senza lavoro in Spagna, ma lo stesso termine è caduto in disuso e se n'è scordato il significato, così come in Italia si è scordato il significato di parole come "legalità", "onestà" o "ipostasi".
Le ultime notizie inoltre confermano che l'effetto combinato dell'incremento dell'occupazione nei settori della manifattura pesante, e la possibilità di celebrare matrimoni omosessuali hanno portato la ConfIndustria spagnola ad inserire in molti contratti pubblici l'obbligo per il datore di lavoro di fornire una cappella sul posto di lavoro per facilitare le unioni (nell'immagine vediamo due sposini in pausa pranzo nella piscina idromassaggio obbligatoria degli stabilimenti siderurgici andalusi).


Sono state raccolte prove sufficienti a dimostrare l'inesistenza di Dio, la Chiesa, perso il suo boss, ha deciso di arrendersi e ora i preti hanno smesso di molestare bambini per essere molestati dalle loro mogli.

Ai bambini viene impiantato un chip di memoria contenente tutto lo scibile umano, in continuo aggiornamento wireless con internet. I professori disoccupati ora fanno scuola di beach volley o abbronzamento a squadre con stipendi raddoppiati.


E' stato dichiarato stato di festa permanente in tutta la Spagna e da mesi ormai nessuno si ferma neanche per prendere fiato; in ogni Comune con più di tremila abitanti sono stati installati altoparlanti dai quali si spande musica di tutti i tipi a ogni ora del giorno e della notte, le droghe sono state liberalizzate, ma non prima di aver risolto i problemi con la dipendenza e gli effetti collaterali, le fontane versano a seconda dell'ora, sangria, vino o champagne.
La moneta corrente non è più l'euro, ma l'AMORE!



...
Forse ho esagerato...
...

Ma anche se non fosse vera una sola cosa... scommetto che se la passano molto meglio che qua.

08 settembre 2008

Sing-Along

L'ultimo post di Nuvola, mi ha dato la spinta a parlare un po' di musica, cosa che volevo fare da un po', ma che rimandavo, vista la mia difficoltà a trovare gli aggettivi adatti a descrivere le melodie.
Per cominciare, comunque, parlerei proprio delle canzoni tratte dal Dr. Horrible's sing-along blog, il corto citato da Nuvola.



L'ideatore di questa mini serie (tre puntate da un quarto d'ora ciascuna), musical, ironica, comica, demeziale, drammatica e con supereroi è lo stesso di Buffy, che probabilmente dopo essersi pesantemente drogato (lui stesso non esclude questa possibilità) ha pensato bene di mischiare insieme tutti questi generi, mettere tutto su internet e aspettare la fama che sarebbe seguita.

La storia, in breve, è la nascita di un super-cattivo: il Dr. Horrible, interpretato da Neil Patrick Harris (protagonista nel ruolo di Barney Stinson nella serie How I met your mother), il suo amore segreto per Penny, la ragazza della lavanderia, e l'odio per la sua nemesi il "buono" Captain Hammer.
In soli quarantacinque minuti sono riusciti a mettere dentro di tutto (con risultati non sempre eccelsi e spesso incostanti), fortunatamente questo mini film è salvato da delle canzoni orecchiabili interpretate in maniera stupenda, da cui fatico a staccarmi da giorni.
Alla fine di questo cortometraggio dal finale molto aspro, rimane il dubbio se sia meglio un male fatto con sincerità, e senza secondi fini, rispetto a un bene ipocrita... a voi l'ardua sentenza.

Se vi siete incuriositi e conoscete l'inglese, su youtube è stato caricato per intero (finché non fanno causa a quello che l'ha fatto), quindi potete andare a vederlo qua 1, 2, 3 etc...


Non siete ancora scappati, vero?
Meno male, perché adesso volevo cambiare completamente genere, tornare sulla vera musica e parlarvi di Fink.Tanto per cominciare potete scaricare l'ultimo singolo, tratto dall'album Distance and Time: This is the thing cliccando col tasto destro sul link e chiedendo di salvare l'oggetto col nome (o la destinazione con nome, nel caso in cui, come me, usaste firefox).

Se preferite potete anche vedere il video di youtube.



Le sue canzoni hanno sonorità blues, acustiche, leggermente malinconiche, eppure rilassate, mai tristi, o depressive, perfettamente adatte all'inizio di autunno; sono ideali di mattina per un risveglio morbido, adatto sia ad un ascolto distratto che ad uno concentrato.

Gli strumenti sono spesso solo accennati, e il tempo è tenuto grazie al leggero tocco ritmato delle pennate sulla chitarra. E anche se la chitarra acustica, leggermente riverberata, risuona in morbidi arpeggi in tutte le canzoni, la vera protagonista rimane la sua voce, calda, intima, su toni sussurrati, spesso doppiata in contro canto, come in If Only (tasto destro e salva oggetto con nome), ma mai invadente.
L'album d'insieme riesce a rimanere unitario come sonorità, senza essere ripetitivo e si offre a ripetuti ascolti.
Molto consigliato per tutti.

01 settembre 2008

Wasp

Va bene, tanto per cambiare questo sarà un post serio.
Anzi, sarà probabilemente anche noioso.
E' consigliata la lettura esclusivamente alle persone che sono interessate a capire come funziona il sistema elettorale americano, il perché probabilmente Obama non vincerà, oppure a chi è un mio fan tanto agguerrito che sarebbe capace di leggere anche delle parole che potrei aver scritto a caso sulla carta igienica mentre ero in bagno.

E' l'acronimo di White Anglo-Saxon Protestant - come ci spiega wikipedia - tradotto in italiano con "Bianco Anglo-Sassone Protestante", e indica una persona appartenente ad uno dei gruppi più privilegiati e più influenti della società statunitense, ovvero un cittadino statunitense non appartenente a nessuna delle tradizionali minoranze.

In particolare si può affermare che il W.A.S.P. sia il cittadino medio americano con diritto di voto.
Ossia quello che parteciperà alle elezioni del prossimo presidente degli Stati Uniti, il primo martedì di novembre.

Ma vediamo meglio come funzionano queste fantomatiche elezioni, visto che da mesi ormai la televisione ci sta facendo credere che Obama sia il nuovo presidente.

Innanzitutto è vero che ogni cittadino americano che ha raggiunto i 18 anni può votare, ma per votare deve essere iscritto presso un registro ufficiale del luogo di residenza o dove si e' avuto domicilio per gli ultimi 30 giorni. Registri che sono tenuti anche dai partiti politici.
Quindi sebbene teoricamente tutti possano votare, ad alcune persone può essere reso (e lo è stato) più difficile potere accedere a questo diritto, infatti l'iter per la registrazione varia da Stato a Stato e non sono rari i casi in cui nel passato queste procedure sono state utilizzate per scoraggiare alcuni cittadini dal partecipare alle elezioni. (fonte: http://www.filodiritto.com)

Un'ulteriore problema è che i cittadini non votano direttamente il Presidente, ma votano dei delegati (detti anche "grandi elettori" ). Ogni Stato ha un numero di delegati pari al numero complessivo dei senatori e dei rappresentanti che questo ha diritto di mandare al Congresso, numero che non corrisponde necessariamente alla popolazione presente in quello Stato.
Vediamo la mappa per capire:
Come si vede in alcuni Stati, come la California con 55, il Texas con 34 o la Florida con 27, il numero dei delegati è molto elevato, mentre in altri è molto basso.

Stato per Stato si vota per il Presidente, chi ottiene più voti popolari prende tutti i Delegati dello Stato.
Un esempio: supponiamo che un primo candidato si aggiudichi la maggioranza dei voti popolari in California (che nel 1992 aveva diritto a 47 delegati) per mille voti popolari in più. Egli avrà a propria disposizione tutti i voti elettorali di quello Stato. Se il suo avversario si aggiudicasse per diecimila voti popolari in più lo Stato del Nord Dakota (che aveva solo tre delegati, sempre nel 1992) nel computo complessivo, il secondo candidato avrebbe novemila voti popolari in più ma solo 3 delegati contro i 47 dell'altro (fonte: http://www.politicaonline.net)

Questo porta al paradosso che sebbene un candidato possa ottenere più voti popolari, potrebbe comunque perdere le elezioni, cosa che è già accaduta con Bush che vinse le elezioni assicurandosi la maggioranza dei voti dei grandi elettori, 271 contro 266, mentre il rivale Al Gore si aggiudicò il voto popolare con il 48,38% dei suffragi contro il 47,87% di Bush.

Altro problema è che i Grandi elettori non sono obbligati a rispettare il mandato di voto del popolo. Per cui alle urne il popolo sceglie i delegati col metodo balordo appena spiegato. A loro volta i delegati scelgono Presidente e Vice Presidente e potrebbero anche non rispettare il "mandato".

Ma torniamo al problema principale, ossia perché le possibilità di vincere di Obama sono praticamente nulle.


Per mesi abbiamo visto gli scontri tra Hilary e Obama, nessuno dei due che voleva ritirarsi. Quante volte però hanno spiegato i telegiornali che erano solo delle primarie? In quel momento il partito democratico americano stava facendo scegliere ai suoi sostenitori Stato per Stato chi candidare alla presidenza, non erano ancora elezioni, le elezioni vere e proprie saranno il primo martedì di novembre (i grandi elettori voteranno ancora più tardi).
Quindi fino all'ultimo per lo stesso bacino di voti (diciamo a sinistra) due candidati dello stesso partito si sono fatti a gara a vicenda, mentre dall'altro lato i repubblicani quasi fin da subito hanno proposto un solo candidato: McCain.
Sarebbe proprio il caso di dire tra i due litiganti il terzo gode.

Chi sono poi i due candidati democratici?
Una donna e un nero.
Come dicevo prima, la definizione dell'elettore tipo americano è wasp: bianco, anglosassone, protestante. Aggiungiamo il fatto che l'America, nonostante il molto parlare di pari opportunità, è e rimane un paese maschilista. La scelta di portare due candidati che sono completamente all'opposto dell'immagine classica dell'americano medio sarebbe coraggiosa se non fosse suicida, anche non volendo considerare il fatto che con delle primarie male organizzate hanno diviso il voto dei loro stessi sostenitori indebolendolo.
A questo si aggiungono anche le difficoltà di accesso al voto per tutte le categorie di persone (le minoranze) che potrebbero essere avvantaggiate da un presidente democratico.

Ma il vero colpo di grazia sarà assestato quando ci sarà una nuova minaccia per la sicurezza amaericana e possiamo stare sicuri che ci sarà.
Come è emerso dallo scontro tra Bush e Kerry, gli americani ormai sono terrorizzati e sono disposti a dare il potere ad un pazzo guerrafondaio, purché li protegga. E allora solo un repubblicano, forte, sicuro come Bush o come McCain, potrà difendere l'America, non un democratico che agli occhi spaventati dell'America ricorda troppo i "nemici" contro cui si combatte.

Obama sta vincendo?
Sono solo sondaggi, e il vantaggio è contenuto ancora nello scarto di errore.
Certo che mi piacerebbe che vincesse Obama, ma siamo realistici, da quando in qua qualcosa che piace all'Europa, piace anche all'America?

Per chiudere questa carrellata sulle elezioni presidenziali americane, volevo aggiungere un filmato che avevo già visto qualche tempo fa. E' un discorso tenuto da Bob Kennedy sul P.I.L., argomento all'ordine del giorno nella politica odierna, e Santo Graal dell'economia.
Ma cos'è il P.I.L., e cosa vuol dire per una nazione?