09 aprile 2009

Di ritorno

Il mio letto mi è amico.
In genere i letti di tutti sono amici dei rispettivi proprietari.
Beh quello che ho a Pisa no. Quello è l'unico letto così duro che stai meglio in piedi che sdraiato, l'unico in cui il concetto di durezza è stato elevato al punto di far sentire superflue le assi di legno che lo reggono, così da portare un nuovo standard nel concetto di materasso ortopedico.

Ma normalmente i letti sono qualcosa che ti fa stare bene e ti protegge dal mondo esterno, sicuramente cattivo e predisposto a farti del male con ogni mezzo a sua disposizione (compreso e non limitato a: umiliazioni, fatica, lavoro, studio, Berlusconi al tg, torture fisiche e psicologiche, cattivo odore della città, traffico, l'ennesima puntata della signora Fletcher -perché nessuno l'ha ancora arrestata?! e via dicendo).
Il fatto che io, tornato da quasi dieci giorni di vacanza, non abbia ancora scritto nulla è probabilmente colpa del letto. Potrei dire della mia pigrizia e della mia xbox che si sente ancora trascurata se non ci passo abbastanza tempo insieme.
Colpa mia probabilmente visto che ho osato sfidare Newton e le leggi della fisica per mettere tutto in una sola valigia.

(Il baffo da me fatto alle leggi della termodinamica)

Non si può giocare con l'impenetrabilità dei corpi e pensare di farla franca. Era evidente che in una sola valigia non poteva starci il cambio per sei giorni, maglioni compresi, pigiama, libri, il computer, la roba per evitare di puzzare (dimostro la mia virilità rifiutandomi di chiamarlo beauty case), altri libri, biancheria, rasoio elettrico e una bambola voodoo.
Ah sì, e i bocconcini di cinghiale congelato.
In particolare il computer penso che stia ancora risistemando le sue molecole per tornare allo spazio occupato normalmente.
Il fatto che quando avessi finito di chiuderla stessi sudando, non era sicuramente dovuto al fatto che stavo facendo tardi per l'aereo, quanto al fatto che per comprimere tutta quella roba ho agire sui loro legami molecolari.

E se ve lo state chiedendo non mi ci sono manco potuto sedere sopra. C'era il computer dentro.
Vi chiedevate della bambola voodoo?
Beh non ci si può portare bambole voodoo in aereo ora?
Comunque.

Sospettavo che la termodinamica avesse dei mezzi subdoli per vendicarsi, ma non credevo tanto.
Quindi sono alcuni giorni che poltrisco, gioco e leggiucchio. La mia attività più intensa di recente è stata produrre questo post (un po' insipido lo so, ma dovevo ristabilire un po' d'ordine che qui si festeggia e si fa casino alle mie spalle).
Appena esco dall'abbrutimento farò qualcosa di migliore.
Promesso.
Forse.

4 commenti:

  1. Ti vedo in ozio. Che dirti...un po' di stacco da internet può solo farti bene!!!!!!!


    Ragazzi, Mario se ne va a spasso...la festa continua! Dai che facciamo la sangria, mi so fatta insegnare bene!

    RispondiElimina
  2. Non mi toccare la signora Fletcher!
    Lo dico per il tuo bene: la vendetta che si son presi Newton e il letto pisano è nulla in confronto alle maledizioni che potrebbe scagliare su di te questa simpatica vecchina portasfiga.

    @Veronica: io porto la musica e qualche stuzzichino. :D

    RispondiElimina
  3. Veronica, falsa e doppiogiochista, so qual è il tuo piano, ma il mio blog non è un parco giochi! Beh, almeno non il tuo. Forse. Almeno lasciatemi un po' di sangria, mettiamola così.
    :-D

    Clode, grazie!
    :-)

    Ross, so che la signora Fletcher è capace di ogni nefandezza, persino incolpare qualche nipote di omicidio pur di far fuori me, quindi non dirò altro in merito... ò.ò
    (non mi lasciate briciole in giro che poi arrivano le formiche)

    RispondiElimina