14 maggio 2009

Letture

Periodo di bassa.
Ho visto tutto Boston Legal (video), sto vedendo House e l'ultima puntata che ho visto m'ha lasciato anche male, How I met your mother dura sempre troppo poco.
Lost... lost... sul serio, magari riprenderò a vederlo quando sono sicuro che hanno finito con le stronzate. L'ultima pubblicità dice "non chiedetevi dove, ma quando?" Ecco. No. Quando diranno che hanno finito tutto forse me lo vedo che ero rimasto alla terza stagione o giù di lì e poi m'ero rotto.

Libri.
Ho letto quasi tutto Terry Pratchett di quello che c'è in italiano e adesso sto traducendo anche Interesting times dall'inglese. Se ce la faccio a finirlo prima del Ragnarök può essere che lo propongo alla Tea Due (o a chi se ne occupa).


Ho letto tutto quello che c'è in italiano di Douglas Adams e meritava quasi tutto.
Ho letto quasi ogni cosa di Bradbury, Asimov quanto mi andava, Gibson (La notte che bruciammo Chrome è nella mia top ten, è quanto dire), Sterling e Dick non mi piacciono anche se ho letto comunque alcune cose loro. Il Signore degli anelli tre volte di cui una in inglese, l'hobbit e quel libraccio che è il Silmarillion e sì, tutto almeno dieci anni prima che quel panzone di Peter Jakson prendesse in mano la faccenda e rovinasse tutto.



Tutto Harry Potter, m'è piaciuto, ma essendo un fan di Tolkien mi sento sempre un po' in colpa ad ammetterlo.
Ho letto un libro di racconti di Gaiman e non credo mi piaccia (non m'è piaciuto Buona Apocalisse a tutti neanche tanto...), ho letto Hornby, ho letto anche almeno quattro libri del ciclo di Shannara e tutti i libri delle Dragonlance.
Matheson, certo, Io sono leggenda (sì anche questo prima dell'orrido film) e anche una sua raccolta di racconti, ma altri non so se prenderli e comunque su e-bay non si trovano per ora.
Ho letto Chandler, Simenon.
Abbastanza libri di Palahniuk per non volerne leggere per un po'.
Moby Dick, ho letto Moby dick, ma faceva schifo. Il conte di Montecristo che invece è stupendo.
Il Don Chisciotte nella versione che ho io è troppo antiquato e non mi piace.
Tutto il ciclo di Dune, almeno finché il figlio non ha preso in mano le redini.
L'ultimo elfo e l'ultimo orco di Silvana De Mari. Mai pensato prima che persino in Italia si potessero scrivere dei fantasy decenti (ma non lo penserò più dopo aver letto Le cronache del Mondo emerso di Licia Troisi, quella raccomandata).
Ho letto diversi libri di Baricco e penso sia bravo anche se non eccezionale. Ha uno stile sostanzialmente "femminile" come creazione di immagini, se mi passate la misoginia letteraria, (no, non me la passerete), nel senso che fa descrizioni di situazioni belle ed eteree (Oceanomare per eccellenza) accostamenti audaci di parole e situazioni, ma sempre un po' inconsistenti, come mangiare nouvelle cousine, un pesce con una spruzzata di bergamotto e odore di tartufo di Quadri, insaporito in foglie di glicine. Non so. Secondo me, per scrivere ci vogliono più idee che sensazioni. Che nei suoi libri la bellezza sta quasi solamente nell'occhio che legge e immagina, ma vabbè, non divaghiamo, tanto prima o poi parlerò di cosa io penso sia la scrittura, o no?

Shantaram. Grosso, ma a suo modo interessante se superi l'idea che probabilmente anche se biografico, l'autore s'è inventato la metà delle cose. E Johnny Depp si è comprato i diritti per farne un film. Chissà.

No, Stephen King c'ho provato e penso sia uno scrittore orribile e senza idee. Mi perdonino i suoi fan, ma è davvero, davvero, davvero brutto.



Ecco ho letto quasi tutti i racconti di Poe e persino Gordon Pym. Quasi tutti i racconti di Lovecraft e persino le Montagne della follia.
Dracula, Frankestein, Carmilla, persino tre libri di Laurell K. Hamilton su zombie, vampiri e licantropi, e mi sono bastati e avanzati. Sì, ho anche il manuale per sopravvivere agli zombie e in arrivo da Amazon.co.uk c'è anche World War Z, guerra mondiale contro gli zombie. Detto tutto.
(e meno male che ho visto dopo Pride and Prejudice and Zombies altrimenti era un acquisto sicuro)
No e poi no. Non mi leggerò mai, dovessi togliermi tre vertebre e mangiarmi il mio stesso sedere, twilight.
Ho provato a leggere il Maestro e margherita ma si vede che non è il mio genere. Sono diventato troppo americano e dopo 150 pagine, o giù di lì, l'ho abbandonato.
Ho letto Faulkner, Steinbeck, Hemingway. E adoro Steinbeck. Lui dice tutto quello che deve dire con parsimonia di parole, in poche immagini che sono semplici, chiare ed evidenti, non ha bisogno di imbrogliare, lui. Non ha bisogno di paragonare la nebbia a nuotare in una tazza di latte... I pascoli del cielo, Pian della Tortilla. Sono stupendi.

Garcia Lorca e Cent'anni di solitudine sono stati, invece, un patimento immondo.
Svevo. Italo Svevo è uno stronzo. Ecco cos'è. Certo me lo dovevo immaginare che se volevo programmare una rimpatriata nella letteratura classica italiana dovevo trovarmi qualcuno di meglio di quel coglione di Zeno. Ma tant'è. La rimpatriata è rimandata.
Michael Ende insieme a Bradbury sono i miei autori preferiti.
Orwell, Orwell. Va bene all'incirca un libro ogni cinque o sei anni, per riprendersi dalla dose di realismo dei suoi libri. E visto che ho già letto La fattoria degli animali e 1984 per un po' mi ritengo a posto.

Poi credo che ci siano anche parecchi altri di cui mi sto scordando, ma sono piuttosto sicuro che voi ve ne siate andati già da diverso tempo.
Il succo del discorso qual è?
Non so che vedere.
Non so che leggere.
Raccolgo suggerimenti, chi passa di qua dia il suo contributo.
Generi preferiti fantascienza, fantasy e relative varianti, narrativa preferibilmente americana (no, non sud americana, c'ho provato, non ha funzionato tra noi), horror anche se di meno, bei libri in generale indipendentemente dal genere, o libri che voi ritenete dei capolavori e che non avete trovato qua. Se volete criticare i miei pessimi gusti o controbbattere per difendere l'uno o l'altro scrittore, fatevi avanti.

15 commenti:

  1. Però così mi chiami a battaglia! Stile femminile no! che cavolo vuol dire??
    "descrizioni di situazioni belle ed eteree (Oceanomare per eccellenza) accostamenti audaci di parole e situazioni, ma sempre un po' inconsistenti"

    Ma non è quella la bellezza di oceanomare e di altri suoi libri, che piaccia o meno, c'è dell'innovazione narrativa in lui, c'è un modo nuovo di narrare le vicende... sto sprecando fiato?, va beh!

    "Tutto Harry Potter, m'è piaciuto, ma essendo un fan di Tolkien mi sento sempre un po' in colpa ad ammetterlo."
    Perchè? non venirmi a dire che la Rowling copia, perchè parto con una filippica che non te la immagini neanche (;D). Sono uscite le favole di Beda Il Bardo (mi pare sia così, io lo leggo in inglese e ho tutti i nomi sfasati). Molto corte, ma il ricavato va ad un ente benefico, quindi se po fa'!

    Della letteratura americana (ho detto letteratura, non narrativa) mi pare ti manchi solo Henry James, ma non so se consigliartelo... forse "il giro di vite" una bella storia di fantasmi, con problemi sull'affidabilità del narratore.

    poi che dire, io leggo tutt'altri generi, quindi farei davvero fatica a consigliarti questo o quel libro, però spezzo una lancia per la narrativa sudamericana, invece di marquez prova Sepulveda, non ha scritto solo la gabbianella e il gatto, ma anche dei bellissimi romanzi.

    Se mi viene in mano qualche bel libro che potrebbe coincidere con quanto scrivi ti faccio sapere!
    ;D

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  2. Io invece te la passo la misoginia letteraria su Baricco, visto che mi trova abbastanza d'accordo. Ribaltata in positivo però. Le sfumature di sapori e, come dire, l'evanescenza di certi suoi passaggi non mi dispiacciono affatto. Ma sono una donna, quindi il mio parere è fortemente di parte.

    Non ti perdono invece la bocciatura de Il Maestro e Margherita, che mi è piaciuto un sacco, nonostante il continuo pericolo di rimanere ingarbugliata nei tre o quattro impronuncibili nomi di ogni personaggio abbia messo a dura prova la mia attenzione e la mia quasi inesistente memoria.
    Anche se la maggior parte ti fanno venire voglia di suicidarti ogni tre pagine, l'atmosfera che aleggia nei romanzi russi mi affascina tantissimo.

    Concordo con te su Moby Dick (orrendo) e su La coscienza di Zeno (sopravvalutato), ma in generale, anche se non mi hanno appassionata e non mi sono per niente piaciuti, i classici rimangono saldi al loro posto nella mia libreria. Non so, forse nutro un po' troppo rispetto per i libri, anche per quelli che non lo meriterebbero.

    Su fantasy, fantascienza e horror non mi pronuncio perchè, pur con qualche eccezione che conosci già (Ursula Le Guin in testa), questi non sono propriamente i miei generi prediletti, e sono perciò abbastanza carente di esperienza e competenza in merito.

    Quanto ai consigli, sono indecisa. In questi giorni, un po' per studio e un po' per interesse personale, sto facendo un'immersione totale in testi che parlano di razzismo, immigrazione e integrazione. Tutti molto istruttivi, ma non esattamente delle letture adatte al relax.
    Ti segnalo allora una serie di piccoli divertentissimi manualetti di psicologia (semplice ma non spicciola) che oltre a illuminarmi su alcuni comportamenti diffusi e considerati normali mi hanno fatto anche ridere. Sono tutti scritti da Giulio Cesare Giacobbe, psicologo, psicoterapeuta e docente di Fondamenti delle discipline psicologiche orientali all'Università di Genova. Sarebbe meglio leggerli nell'ordine in cui sono stati pubblicati, perchè gli argomenti che trattano sono collegati e ci sono continui richiami dall'uno all'altro (a volte pure troppo ripetitivi). Sono:

    Come smettere di fare le seghe mentali e godersi la vita"Dicesi sega mentale il pensare a cose che non hanno attinenza con la realtà.
    A te sembrerà da questa definizione che allora le seghe mentali tu non te le fai mai. Questo tuo pensiero è un esempio tipico di sega mentale. Tutto sta nella definizione di realtà, naturalmente. La mia definizione di realtà è l'unica reale, come può confermarti un qualsiasi contadino della bassa padana.
    La realtà è il nostro corpo e l'ambiente fisico che ci circonda.
    Le persone normali (ad esempio io e l'idraulico di Busalla che ho conosciuto l'altra domenica quando sono andato a funghi) sanno benissimo che le cose stanno così. I nevrotici (isterici, nevrastenici, ansiosi, depressi, schizoidi, paranoidi ecc.), ossia tutti gli altri, sono irrecuperabilmente convinti che la realtà stia dentro la loro testa. C'è di che spararsi. E infatti molti lo fanno.
    Ma questo non basta a pareggiare le due categorie. I nevrotici, purtroppo, sono sempre la stragrande maggioranza".

    Alla ricerca delle coccole perdute"Vuoi sapere se sei un nevrotico?
    E in particolare se appartieni a questa terribile sottospecie dei nevrotici bambini?
    Chiediti se soffri di questi stati d'animo:

    INSODDISFAZIONE, LAMENTI, PRETESE, INADEGUATEZZA, ACCUSE, PAURE, ANSIA, DEPRESSIONE, POSSESSIVITA'

    Se ne soffri, sei un nevrotico "bambino".
    Non spararti subito. Aspetta.
    Il tuo caso può essere tragico ma non disperato.
    Scrivimi.
    Vediamo cosa si può fare.

    Il bambino ha sempre bisogno di qualcuno che gli faccia le coccole. L'adulto si fa le coccole da solo e non ha bisogno di nessuno. Il genitore è l'unico capace di fare le coccole agli altri.

    Sull'equilibrio e lo sviluppo di queste tre personalità, che coesistono in noi, si giocano tutta la nostra vita, il nostro benessere, il nostro rapporto con gli altri, la nostra felicità. In natura, in noi e negli animali, le tre personalità si sviluppano armonicamente e in tempi precisi. Purtroppo però, nelle società industrializzate ricche e iperprotette l'evoluzione naturale non avviene, e noi rimaniamo bambini.
    Questa è la base di tutte le nostre nevrosi. Paure, fobie, panico, ansia, depressione sono tutte manifestazioni di una personalità infantile non evoluta, sempre alla ricerca di amore, di sicurezza, di coccole".

    Come diventare bella, ricca e stronza"Questo è un libro scandaloso, scorretto, immorale. Ma strategico. Una specie di Principe di Machiavelli a uso delle donne. Un libro di estremo realismo sentimentale. Scritto con lo stile inconfondibile che ha fatto di Giulio Cesare Giacobbe lo psicologo più amato dai lettori italiani.

    Come diventare bella, ricca e stronza rivela per la prima volta alle donne cosa vogliono veramente gli uomini da loro. Cosa gli interessa, cosa gli piace. E di conseguenza cosa bisogna fare per accalappiarsene uno. Magari sposarlo. E, ovviamente, spennarlo.

    Un godibilissimo manualetto, tanto sincero quanto ironico, che consegna nelle mani delle fanciulle tutto quello che gli uomini non dicono. Con un unico avvertimento dell'autore: "Se ti scandalizzi, questo libro non è fatto per te. Anzi, ripensandoci, se ti scandalizzi credo proprio che tu abbia un bisogno dannato di leggere questo libro".

    Come fare un matrimonio felice che dura tutta la vita"La presenza in Italia di trentenni e quarantenni con la personalità di bambini è la nostra caratteristica nazionale. Accentuata dal fatto che la maggioranza degli italiani quando abbandona la casa dei genitori ha un'età media di trentaquattro anni.

    Ma è anche vero che non si può fare un matrimonio felice, in grado di durare tutta la vita, se ci si sposa da bambini. E neppure da adulti. Ci sì deve sposare da genitori. Perché un matrimonio felice e solido è un cocktail che necessita di cinque ingredienti fondamentali: passione, dialogo, tenerezza, maturità e amore. E solo se si è raggiunta la maturità e si è diventati genitori si è capaci dì passione, dialogo e tenerezza. Ma soprattutto di amore.

    Senza amore un matrimonio è un affare, magari un buon affare ma non è un matrimonio. O almeno non un matrimonio felice che dura tutta la vita."

    Come smettere di fare la vittima e non diventare carnefice"La combinazione vittima-carnefice è sempre esistita, sin dai tempi di Adamo ed Eva. Ma se non fare il carnefice è un optional, smettere di fare la vittima è indispensabile, se non si vuole morire di crepacuore. Sembra incredibile ma fare o non fare la vittima dipende da noi. Perché si può smettere di fare la vittima in qualsiasi momento.

    Questo libro te lo dimostra e te lo insegna. Per questo è un libro rivoluzionario, come tutti i libri di Giacobbe. È un libro che capovolge la visione della vita e dei rapporti fra le persone. Un libro che può ridare speranza e felicità a chi le ha perdute.

    Un libro scritto per le vittime. Per aiutarle a smettere di essere vittime. Ma anche un libro scritto per i carnefici, che spesso non sanno neppure di esserlo. Per aiutare anche loro a smettere di fare i carnefici. Un libro da non perdere. Un libro tutto da leggere. Ma anche un libro tutto da ridere. Come tutti i libri di Giacobbe."

    Letture leggere e veloci, ottime per far riposare il cervello in attesa di prendere in mano testi più impegnativi.

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  3. Allora, cominciamo con Harry Potter.
    I libri della Rowling sono scritti bene, ma questo non vuol dire che siano dei bei libri.
    Mi spiego meglio.
    Se leggi attentamente, ti accorgerai che solo il primo libro della serie è veramente scritto e riveduto da lei. Già dal secondo un occhio attento riesce a individuare i segni dell'alacre lavoro degli editor (no, non è solo lo stile che è cresciuto col tempo).
    L'editor è quello che rende un libro discreto, un buon libro. Tagliando diversamente, suggerendo stratagemmi.
    Uno degli stratagemmi più usati dal secondo libro in poi ad esempio è quello di separare le pause della trama dalle pause dei capitoli.
    Mi spiego: alla fine di ogni capitolo succede qualcosa di incredibile, il protagonista rimane in una pessima situazione, qualcuno sta per essere ucciso o cose simili e tu, nonostante sia tentato di fermarti perché è finito il capitolo, non lo fai perché vuoi vedere come va avanti. E quando invece tutto torna tranquillo sei a metà di un capitolo e non ti va di fermarti perché è come alzarti prima che ci sia la pubblicità.
    E' un meccanismo che crea assuefazione, e da l'impressione che ci sia sempre movimento.
    Questi sono meccanismi di controllo dell'inconscio del lettore, usati in ogni "best seller" (per dire, c'erano uguali, uguali nel Codice Da Vinci).
    Questo è solo uno dei tanti trucchi inseriti dagli editor nei libri della Rowling.
    Un buon editor fa la differenza tra un libro non male e un best seller.
    Gli editor spiegano "quanto" personaggio usare in un libro per attrarre più pubblico, quando inserire il bacio per attrarre la fascia femminile e come accostargli scene d'azione per non perdere quello maschile. Quali stratagemmi adoperare, che linguaggio. Come limare gli aggettivi.
    Quello che voglio dire è che è un buon libro, indubbiamente, ma è come se gli avessero messo i coloranti e i dolcificanti per renderlo 'così' bello.

    Tolkien, invece, ha scritto in un periodo in cui gli editor servivano principalmente a correggere bozze.
    Il suo lavoro è più genuino, ne è testimone il fatto, ad esempio, che le prime 100 pagine del signore degli anelli sono lentissime e illeggibili e ogni bravo editor gliele avrebbe tagliate senza pensarci su fosse uscito oggi.

    Non dico quindi che sia cattiva la Rowling, solo che è artefatta in una certa misura e per questo preferisco Tolkien (oltre a essergli affezionato). Avendo letto poi davvero parecchio fantasy, ti posso dire che sì, anche se come personaggi non inventa quasi nulla lei (Tolkien invece ha fatto praticamente tutto da zero), l'uso che ne fa è buono e questo la salva (altrimenti non avrei letto i suoi libri).

    Baricco.
    La discussione sul tuo blog, m'ha suscitato un po' di tono polemico lo ammetto.
    Baricco fa tutto da sè, al contrario della Rowling. Ma lui stesso sembra un editor, più che uno scrittore.
    Conosce parecchi trucchi, non per rendere 'avvincente' un romanzo, ma per renderlo bello, lustro.
    Mi è capitato di pensare che spesso costruisse i periodi per arrivare a degli aforismi, un po' come faceva Oscar Wilde, ma lui ci metteva parecchio del suo fascino decadente, mentre Baricco, come dicevo, va sull'etereo.
    Wilde diceva "C'è sempre qualcosa di ridicolo nelle emozioni di coloro che non amiamo più", nel suo Ritratto di Dorian Gray, un bellissimo aforisma, ma solo il tono con cui viene pronunciata è leggero (cosa che rende ancora più pesante tale affermazione).
    Gli aforismi di Baricco girano intorno a immagini semplici (un bicchiere che trabocca, un quadro che cade...) che lui gira per fare diventare una metafora della vita.
    Quando hai capito che fa sempre così, quando lo vedi che si sta caricando per elargirti la nuova perla di saggezza delle piccole cose, ecco, in quel momento non mi piace.

    Poi mi sono ricordato dove ho trovato una volta una descrizione di Baricco che rende perfettamente la mia idea della sua scrittura.
    Chinaski77 (quando ancora anche lui scriveva bene sul blog). Per l'esattezza qui: http://chinaski77.splinder.com/post/10738591...

    E ora pausa che a Ross rispondo dopo pranzo.
    :-D

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  4. La pausa te la concedo, ma ti avverto che torno alla carica, ma magari in un post da me, che se no qui ti intaso i commenti!!
    ;P

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  5. Per quanto riguarda il Maestro e Margherita, Ross, oltre ad avere i problemi con i nomi, ho anche problemi a seguire la trama, volutamente confusa e surreale, come la musica fatta dal violino del diavolo (c'era un punto in cui suonava e tutti ballavano, o mi ricordo male?). E poi la sovrabbondanza nelle descrizioni, una scrittura barocca, e dei passaggi volutamente involuti, non me lo rendono molto simpatico. Non è detto che sia stato anche il momento in cui l'ho cominciato e per questo mi ripropongo di finirlo (se non altro per il suo ruolo nella letteratura), ma per il momento non ho una buona considerazione.

    Per quanto riguarda la Letteratura, ossia quei libri da tutti considerati dei capolavori e per questo di necessaria lettura, devo dire che mi hanno sempre perplesso.
    Se vedi infatti 1)Maestro e Margherita, 2)Moby Dick, 3) Cent'anni di solitudine, 4) La coscienza di Zeno, sono tutti libri che fanno parte della Letteratura, ma sono tutti libri che non mi piacciono affatto.
    Anche Saramago. Premio nobel per la letteratura. Ma non mi piace nè il suo stile di scrittura, nè molto quello che dice.
    Avevo provato anche con Amado, ma evidentemente anche per lui il periodo non era buono e l'ho lasciato.

    Della letteratura italiana e russa, come vedi non ho letto praticamente nulla.
    Qualcuno (tipo mio fratello) dirà: invece di leggerti tutti quei libracci che leggi potresti provare a leggerti qualche classico!
    Ma a parte che dipende anche dalla storia che viene raccontata.
    Per cui ad esempio Calvino credo mi piacerebbe, ma Sciascia magari no.
    E' anche il genere di scrittura a cui mi sono abituato, una scrittura fluida, veloce, misurata, anche standardizzata, ma facilmente leggibile.
    I libri più vecchi di cinquant'anni invece hanno quasi tutti uno stile più lento, in cui accanto a parti più fluide ci sono piccole polle dove la narrazione stagna.

    Senza contare che molti dei libri che leggo (ad esempio Fahrenheit 451, ma a suo modo anche Io sono leggenda) secondo me sono dei capolavori della letteratura, anche se non ancora riconosciuti.

    Detto questo.
    Giacobbe l'avevo intravisto diverse volte in libreria, ma non sono del tutto convinto che faccia per me (beh almeno "Come diventare bella, ricca e stronza" non sembra proprio il manuale di autoaiuto di cui ho bisogno... :-P).
    Sembra un po' troppo commerciale, un po' troppo spicciolo, cosa che rischia di irritarmi se non è fatta con gigantesche dosi di ironia.

    Darò comunque un'occhiata!
    :-D

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  6. Posso lanciarti una sfida? Elias Canetti:La lingua salvata. E' un classico, ma si legge tutto d'un fiato. Riguardo la fantascienza, io ho adorato la collana de "Le grandi storie della fantascienza" (curata da Asimov), soprattutto i primi volumi che raccolgono le storie degli anni 40-50, ma sono tutti bellissimi. Poi anche "Assurdo Universo" di Fredrick Brown che, credo, conoscerai.

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  7. Italo Calvino: I sentieri dei nidi di ragno. c'è l'azione, c'è lo stile asciutto (molto narrativa americana in questo), potrebbe piacerti, ieri poi scrivendo il post mi è venuto in mente un autore meraviglioso, divertentissimo, ma forse l'avrai già letto: Daniel Pennac.
    Inizia da Il Paradiso degli orchi, tutta la saga (se così si vuol chiamare, ma ogni libro è abbastanza indipendente) di malaussene è vermanete spassosa e ben scritta.
    oh, quando mi viene in mente qualcos'altro faccio un fischio!
    ;)

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  8. Ok, su Il Maestro e Margherita chiudiamo qui la discussione: a me è piaciuto esattamente per i motivi che a te lo rendono antipatico. Incompatibilità caratteriali di lettore. :D

    Il discorso sui capolavori e le cosiddette pietre miliari della letteratura italiana e straniera mi trova d'accordo, nel senso che anche a me è capitato di iniziare a leggere mostri sacri caricandomi di aspettative, e di arrivare alla fine delusa o perplessa. Due esempi: Il vecchio e il mare di Hemingway (una sequela di pippe mentali inimmaginabili, noioso come pochi) e più o meno tutto D'Annunzio (provo per lui odio allo stato puro).
    E' probabilie che in molti casi sia stata io a non essere riuscita a cogliere il messaggio che il libro voleva trasmettere, o che abbia preteso di strafare in un momento o in uno stato d'animo non ideali per quella lettura, ma altrettante volte ho avuto l'impressione che pure l'autore si sia impegnato notevolmente per non farsi capire. Peccherò di superbia, ma, dal momento che non credo di essere una completa idiota, se di un libro non comprendo nulla o quasi, mi viene da pensare che qualche responsabilità ce l'abbia prima di tutto lo scrittore. Insomma, se ciò che dici proprio non si capisce, significa che come minimo non ti sei spiegato al meglio.
    Al contrario romanzi, racconti o brevi saggi recenti, che ancora non si possono fregiare del titolo di "classici", mi hanno lasciata decisamente più entusiasta (es. Nick Hornby; nel suo campo Paola Mastrocola).

    Per quanto riguarda Giacobbe, in effetti è un po' commerciale, ma fra le righe scherza molto sull'aspetto della sua attività di scrittore legato al guadagno e alla soddisfazione del pubblico, e riesce così a farsi perdonare.
    Non aspettarti dei capolavori eh, ma delle godibili lezioncine sui meccanismi alla base delle funzioni (o più di frequente delle disfunzioni) della nostra mente e dei nostri comportamenti. Se sei abituato a una scrittura rapida e lineare non ti dovrebbe dispiacere troppo nemmeno il suo stile, che a parte alcune note (a volte più divertenti dei passaggi che commentano), scorre via che è una bellezza.
    Se non sei convintissimo invece di comprarli cercali in biblioteca: si trovano tutti facilmente.

    Buona lettura!

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  9. Uno di quei rari casi in cui i commenti finiscono per essere molto più interessanti del post stesso... che peccato. Uff...
    Comunque.

    Claire, Assurdo Universo non lo conoscevo, controllo se è nascosto da qualche parte in casa altrimenti vedrò di prenderlo perché ancora non l'ho letto!
    Lo stesso farò con Canetti. Mi piacciono le sfide...
    :-D

    Clode, io avevo pensato di cominciare dal Barone dimezzato (o da quello rampante... non conosco bene l'autore e ancora non avevo deciso) però se mi consigli quello quasi, quasi lo metto sul comodino.
    Di Pennac invece ho letto quasi tutto, anche le pièce teatrali, anche se preferisco di molto i suoi romanzi.
    Continua a pensare che qui c'è sempre carenza!
    :-D

    Ross, essì su Maestro e Margherita ho avuto la stessa esatta risposta da mia madre. O lo si ama o lo si odia proprio per quelle cose.
    D'Annunzio non ci ho neanche mai provato, l'ho scansato alla scuola e intendo tenermene lontano anche ora...
    Per quanto riguarda il discorso sui classici vecchi e moderni è interessante vedere Pennac in Come un romanzo, il quale per avvicinare i suoi alunni alla lettura e alla letteratura, invece di proporre la lettura dei classici francesi leggeva l'inizio di Profumo di Suskind (bello l'inizio, molto meno il libro intero).
    Questo per dire che sì, alcuni libri sono diventati dei classici perché se lo meritano, altri solo perché sono vecchi.
    Almeno questo è quello che penso io...
    ;-)
    Biblioteche qui a Vibo non ci sono, almeno non fornite, quindi mi dovrò cercare Giacobbe su e-bay e vedere se c'è qualche offerta.
    :-D

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  10. Niente biblioteche? Credo che morirei.
    Praticamente ci vivo, in biblioteca. Quella prodigiosa invenzione che è il prestito interbibliotecario poi mi ha persino insegnato la geografia: è stato grazie ad esso che ho scoperto l'esistenza di paesini della mia provincia dei quali anche le carte geografiche fanno fatica a ricordarsi.
    Ah, i libri! Che cosa meravigliosa! :D

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  11. Il barone Rampante non l'ho letto, ho letto il visconte dimezzato e il cavaliere inesistente, se vuoi addentare la "trilogia degli antenati" inizia dal cavaliere inesistente, molto carino e anche spassoso. Evita come la peste "le città invisibili", ne parlo a ragione perchè ho dato un esame su quel libro!

    Uno che di lavoro fa il capro espiatorio... Pennac è un grande! La lunga notte del Dottor Galvan? Letto? tempo di lettura stimato 16 min e 32 sec!

    Ah, mi viene sempre poco in mente... io ho fatto la tesi su un autore inglese (leggo che leggi anche in lingua, quindi potresti gustarlo a pieno!) Jonathan Coe, e in particolare su The House of Sleep, un bell'inglese, bella storia e una buoa dose di humor, degli altri libri dello stesso autore ti so dire poco perchè ne ho letti pochi!

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  12. Jonathan Coe lo conosco, oltre alla Casa del sonno mi pare di aver letto anche un altro suo libro (la mia memoria fa cilecca), ma mi sa che arrivo tardi per leggerlo in originale.
    Lo so, tra i gusti particolari e i libri che ho già letto diventa arduo consigliarmi qualcosa...
    :-D
    Comunque vado a cercare in nella mia libreria Calvino che so che c'è e mi predispongo il cavaliere inesistente.
    Che non si dica che con la letteratura italiana non ho fatto un serio tentativo!

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  13. Mi sono venuti in mente altri due nomi da consigliarti: David Sedaris e James G. Ballard.

    Le opere del primo sono classificate sotto l'etichetta di "letteratura gay" (per quale motivo, diamine? Solo perchè l'autore è omosessuale? Che baggianata), ma non farti trarre in inganno da questa leggerezza. Nei suoi libri (penso in particolare a Mi raccomando: tutti vestiti bene, che mi sentirei di suggerirti come inizio) si trovano principalmente tante disavventure quotidiane, la demolizione dissacrante e divertita dei componenti della sua famiglia e la geniale, e in fondo in fondo anche un po' sofferta, presa in giro dei pregiudizi e delle assurdità delle persone "normali".
    Ha un unico difetto: tutto quel sarcasmo finisce per drogarti.

    Il secondo, tra l'altro morto poche settimane fa, è un maestro del racconto breve. Si è cimentato con la satira, la critica sociale e la fantascienza apocalittica (Vento dal nulla, Il mondo sommerso, Terra bruciata, Foresta di Cristallo).
    Di lui per ora ho letto la prima parte di un'antologia di racconti che dà un assaggio di un po' tutti questi suoi interessi. Mi ha intrigata, e credo proprio che ne approfondirò la conoscenza... In particolare mi ispirano le macabre ossessioni e le perversioni sessuali dei protagonisti di Crash. Anni fa, da questo libro, David Cronenberg ha girato un omonimo film che alcuni miei amici mi hanno costretta a vedere di recente e che mi ha lasciata molto impressionata. Son curiosa di vedere se il libro mi farà lo stesso effetto.

    Ciao

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  14. Che bel post e che bei commenti, ma ho poco tempo quindi sarò sintetica.

    Per i telefilm non ti posso aiutare: ultimamente non ho visto niente di interessante.

    Per quanto riguarda i libri: hai provato a leggere "Il discepolo" di Kostova o "Laciami entrare" di Lindqvist?

    Ora vado, ma tornerò perché parlare di libri mi piace assai.



    ps: Twilight l'ho letto...UNA VACCATA!

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  15. Spero che tu rinunci all'idea di leggere la Troisi, significa davvero farsi del male, credimi, io lo so :P
    Per il resto devo dire che hai buon gusto, e ciononostante o meglio, proprio per questo, devi riconsiderare Gaiman!Specialmente se i racconti che hai letto sono quelli del Cimitero senza lapidi, se ti capita leggi Nessundove piuttosto ;)oppure Sandman (credo che il numero uno si possa prendere in prestito anche al sistema bibliotecario vibonese o_O).
    E a parte questo, in tema di buon fantasy ci sono due opere che non hai menzionato e che secondo me meritano e ti possono piacere: le Cronache del Ghiaccio e del fuoco, di Martin e la saga dell'Assassino di Robin Hobb. Entrambe voluminose ma si leggono che è un piacere, i loro mondi non saranno all'altezza della Terra di Mezzo, ma hanno un loro perchè (e sono di sicuro più originali di Dragonlance!!) ;)

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