19 settembre 2009

Cattivo sì, ma con gusto

Dulcis in fundo, il vero cattivo. Quello di fronte al quale tutti gli altri impallidiscono per lo squallore delle loro motivazioni, mezzi ed obiettivi.
Distruggere il mondo senza motivo, dominare i non maghi, libertà personale e solidarietà sono solo parole vuote nella bocca degli stolti.
Per essere dei cattivi come il Conte di Montecristo ci vogliono due palle così.

(precisazione: non basta avere l'orchite per essere come il Conte di Montecristo)

Edmond Dantès, futuro Conte di Montecristo, altro non è che un marinaio con un futuro moderatamente promettente: sta per salire di grado sulla barca dove lavora, sta per sposare la donna che ama, non ha grandi pretese o sogni, ma non si lamenta e vive contento e felice in un mondo in cui lui crede tutti siano buoni e felici.
Questo dovrebbe già farci capire in quale colossale mare di cacca lui si stia tuffando con un agile carpiato.

(Dantès, forse la tua fiducia negli esseri umani non è ben riposta)

Ben presto ogni persona nei paraggi di Dantès, in maniera più o meno coordinata, comincia a ordire piani per distruggere la sua vita troppo disneyana per essere accettabile (dimostrando così che a nessuno piace vedere gli altri felici, v. anche schadenfreude o una qualunque pubblicità del mulino bianco)
Grazie ad un insieme di complotti, intrighi e sfortuna il nostro Dantès si ritroverà in carcere, su un'isola, senza speranza di appello, senza neanche aver capito esattamente cosa sia successo.
Lì conoscerà l'abate Faria, un genio dall'intelletto multiforme che gli insegnerà moltissime cose e che finalmente aprirà gli occhi del giovane sull'invidia e il male nel mondo.
Stupendo il passaggio in cui questo succede, poche parole che rendono l'idea dell'improvvisa maturazione.
Faria lo guardò fissamente.
"Sono mortificato di avervi aiutato nelle vostre ricerche e di avervi detto ciò che vi ho detto."
"Perché?" domandò Dantès.
"Perché vi ho inoculato nel cuore un sentimento che prima non c'era: la vendetta."
Dantès sorrise.
"Parliamo d'altro." disse.
Non è stupendo questo scambio di battute? Così semplice e già così spaventoso. Il proposito è già fermo e chiaro nel cuore di Edmond: qualcosa si è rotto e qualcos'altro di oscuro e malvagio ha preso il suo posto.
Yumm!

(secondo alcuni scienziati solo il sapore di tre torte sacher e di una setteveli all'arancia si avvicinano al dolce gusto della vendetta)

La storia prosegue con la fuga di Dantès e il ritrovamento di uno sconfinato tesoro.
Questa è sostanzialmente l'ultima volta che si vede Edmond Dantès, giovane marinaio dal cuore d'oro, ed è il momento in cui si erge il Conte di Montecristo, uomo dall'intelligenza enorme, privo di scrupoli, pieno di soldi e con una missione: vendicarsi di tutti quelli che gli hanno fatto male.

Ora.
Intendiamoci.
Tutti simpatizzano per il Conte/Dantès. Gli hanno rovinato la vita quando era al culmine della felicità. Tolto il lavoro, l'amore della sua vita, il padre, la libertà.
L'hanno chiuso in una cella, si sono dimenticati di lui e hanno fatto una gran vita grazie alla sua rovina.
E' giusto che queste persone paghino per quello che hanno fatto.
Ed è qui che arriva il genio.
Le motivazioni del Conte sono giuste, ma i mezzi e gli obiettivi sono "sbagliati".
Lui è indubbiamente cattivo nelle sue azioni.
Non si limita a punire chi gli ha fatto male.
Lui li vuole annientare e vuole portare tutti quelli che sono vicini ai suoi nemici con loro.
Il desiderio di vendetta che arde in lui è disumano e non sembra provare alcuna emozione, se non il sottile piacere del fare del male.
E' decisamente crudele.

Eppure fino alla fine si sta dalla sua parte. Ogni sua trappola incredibilmente articolata che si chiude sull'ignara vittima ci fa sorridere di piacere. Vedere insieme al Conte la lenta e inesorabile agonia dei suoi nemici è stupendo. Godiamo con lui, stando dalla parte del gatto che tortura il topo.

(Marcello: se incontrasse davvero un topo farebbe meglio a scappare)

I suoi carnefici al confronto sembrano dei cattivi della domenica. Disorganizzati, incapaci, più pavidi che realmente malintenzionati. Non sono veramente in grado di fare il Male. Anzi, alcuni sono quasi pentiti di quello che hanno fatto.
Il Conte no. Lui è l'incarnazione della premeditazione. Niente e nessuno sopravvive se si mette in mezzo sulla sua strada di vendetta.

In conclusione.
Dumas è riuscito nella magia. Rendere un cattivo così realistico e giusto nelle sue motivazioni, che si è perfettamente in grado di relazionarsi con lui.
Credo che nessun altro personaggio nella letteratura riesca ad essere allo stesso tempo così cattivo (persino sadico) nelle azioni e così buono nei motivi. Apprezzato per la sua giusta vendetta e pur giustificato per la sua assenza di scrupoli.

Se non l'avete ancora fatto, leggetelo.
Il vostro lato da carciofino sott'odio lo merita.

20 commenti:

  1. Ieri notte ho visto V per Vendetta, stamane leggo il tuo post... e sto impazzendo perchè in libreria non c'è Il conte di Montecristo.
    Era un po' che non brillavi così, complimenti per il post davvero bello.

    RispondiElimina
  2. Il Conte è un personaggio che affascina con la sua sete di vendetta. Organizza gli incontri, le situazioni e manipola i personaggi come fossero suoi buattini.
    Lui sta lì sopra a guardare, burattinaio calmo che gnigna soddisfatto, al declino dei suoi nemici.
    Il libro l'ho letto soltanto pochi giorni fa, avrei dovuto farlo molto prima. Per fortuna c'è qualcuno qui che ci consiglia bene.

    :-D

    RispondiElimina
  3. Labbors09:16

    Mi meraviglio.
    No, in realtà no, non mi meraviglio (Non mi meraviglio più dal '48 - cit.).
    Leggo che solo il lato più "negativo", per così dire, ti sia saltato all'occhio leggendo le pagine di quel romanzo stupendo, perla della letteratura occidentale moderna.
    Perché È il romanzo con canoni moderni. È il padre di tutte le scenografie hollywoodddiane.
    Montecristo è simpatico perché È un po' come Don Vito, che libera il quartiere dal giogo del tiranno facendolo fuori; che la fa vedere a quei vigliacchi che hanno approfittato della figlia del becchino (che non ha trovato Giustizia nella giustizia statunitense); e tutti vanno da Don Vito, perché lui è il Padrino (non come gli imbecilli dei suoi figli) e non vuole neanche quella "merda (cit.) di droga per le strade.
    Montecristo ricostruisce il Faraone. Salva dalla bancarotta l'armatore che tanto aveva creduto in Dantés. Salva la ragazza dalla matrigna in nome dell'amore. Punisce chi ha commesso un infanticidio per non parlare del ragazzino in guerra.
    Il Conte di Montecristo è l'apoteosi della morale cattolica: la Provvidenza del dio buono e giusto, nonché terribile e inesorabile.
    Non solo: è la dimostrazione che con i soldi fai tutto quello che ti pare. Donne a bizzeffe, feste, yatch, principesse, ti compri le banche, corrompi chi ti pare... in pratica un personaggio che assomiglia molto a Lui.
    No, non lui-Montecristo.
    Quell'altro Lui... si quello dei 150 anni di governo.
    È IL romanzo attuale.

    Non è un "cattivo" stile "cattivi".

    Ah! Ho visto Gran Torino di Clint Eastwood.
    Ho tanta voglia di vendetta repressa.

    RispondiElimina
  4. Dopo aver letto il tuo post ed il commento di Labbors mi chiedo: in quel libro, che sta da 20 anni nella mia libreria a prendere polvere, c'è tutta questa roba qua?
    Davvero???
    E perché nessuno me l'ha detto? O_o

    RispondiElimina
  5. Mmmm, io adoro la torta sacher. Muahahahahah!

    Complimenti per tutta la trilogia sui cattivi: hai sviluppato delle analisi molto intelligenti.

    P.S. Sappi che da giorni continuo compulsivamente a ricaricare la pagina del tuo blog, per raggiungere e immortalare le 40.000 visite. Se ci riesco mi devi un mouse nuovo, ché questo ormai l'ho consumato quasi del tutto. :p

    RispondiElimina
  6. @ Veronica: eheheh... in effetti anche V per Vendetta stimola un sano desiderio di vendetta totale, anche se lì differisce in qualche modo sia dal fumetto originale che dal Conte di Montecristo. Comunque è meraviglioso come film e ha delle frasi memorabili (per quante americane come "le idee sono a prova di proiettile").
    Consiglio a questo punto anche 300, che quanto a frasi memorabili ne ha un gazillione.

    @ Nuvola: il Conte è magnifico, il suo distacco, i suoi piani cervellotici. Anche se avessi tutti i suoi soldi il massimo a cui riuscirei a pensare è pagare qualcuno per ammazzare quelli che mi stanno antipatici.
    Devo prendere qualche lezione...

    @ Labbors: Dylan Dog, in particolare l'ispettore Bloch. Tana.
    Dicevo.
    A parte vabbè non volevo dire tutto quello che ci si trova nel romanzo per chi ancora non l'ha letto, io ho visto le cose in maniera leggermente differente.
    E' vero che lui stesso sostiene nei momenti peggiori delle sue torture di essere uno strumento della Provvidenza, ma sappiamo che questa era solo una scusa per non sentirsi in colpa dopo.
    Poi aiuto... fino alla curva.
    *SPOILER*
    Prima di aiutare chiunque, lui lo deve mettere alla prova, mo i nomi me li sono scordati, ma prendi proprio i due innamorati. Prima non voleva aiutarli e anzi voleva rovinarli, poi anche quando ha pensato che potesse valere la pena dare loro una mano, ha fatto in modo che lei sembrasse morta senza dirlo a lui, cosa che gli è servita per aiutarli, metterli alla prova, e rovinare ancora un po' di più la vita dei genitori.
    Quindi direi aiuto un bel paio di palle.

    Somiglia molto al Padrino indubbiamente (ovviamente parliamo di Don Vito). Ma poi se ci pensi fa del bene sostanzialmente solo verso l'inizio. Quando incomincia la vendetta c'è spazio solo per quella.

    E infine non mi puoi paragonare il conte a Lui.
    No.
    Non puoi.
    No, no, no, no, no.
    NO.
    NO!
    CATTIVO LABBORS!!
    NON SI FA!!!

    @ Jane: ma guarda, anche io ero piuttosto dubbioso di fronte alla mole e di fronte al fatto che avesse quel secolo e mezzo di vita sulle spalle.
    Ma avendo letto anche di peggio (prendi quell'infame di Moby Dick) gli ho dato una possibilità.
    La prosa è un pèo' più lenta dei canoni moderni, ma la storia, come ha sottolineato Labbors, sembra scritta oggi.

    @ Ross: Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere :-D
    Se ti piace la Sacher, la setteveli all'arancia è una grossa scoperta (se fatta a modo, ovviamente), alla prima festività convinci amici e vicini a prenderla.
    Tornando a noi, non mi dispiacerebbe continuare questa analisi sui cattivi (alla fine i buoni li ho messi da parte, ma sono sempre meno interessanti) vedendo anche altri libri, fumetti, film o videogiochi (perché mi vorreste escludere il Bowser di Super Mario Bros?!)

    Io non mi preoccuperei più di tanto per la pagina, perchè se tutto va come penso, la caricherà un tipo che è venuto sul mio blog cercando foto di mucche in tanga...
    Ah... i pazzi... quanto mi manca un vero pazzo sul mio contatore...

    RispondiElimina
  7. mi piacerebbe sapere qual è il nome degli scienziati che hanno elaborato che "il sapore di tre torte sacher e di una setteveli all'arancia si avvicinano al dolce gusto della vendetta".

    Scherzi a parte sono ufficialmente affascinata dal Conte, per quanto avendo visto lo sceneggiato a puntate con Gerard Depardieu, avevo ritenuto saldato il mio debito con Dumas!

    RispondiElimina
  8. Lo immaginavo, infatti lo vado a comprare subito (assieme a una copia del conte di montecristo), ha anche un prezzo abordabile...e comunque mi sono perdutamente innamorata di V quindi devo acquistare il fumetto! Per le frasi hai ragione ma non concordo con il giudizio su 300...lo trovo tutta facciata senza contenuto...non mi prende...

    RispondiElimina
  9. @ Veronica: 300 E' una facciata senza contenuto.
    E' un'americanata. Non è neanche la vera storia della battaglia delle Termopili.
    E' la trasposizione cinematografica del fumetto 300 di Frank Miller (autore anche della rinascita di Batman come Cavaliere Oscuro).
    Però ha delle meravigliose battute ed è pieno di testosterone, e per essere l'americanata che è ha una fotografia spettacolare (ma è bastato ricreare le tavole di Miller) e delle belle scene d'azione.

    Per essere solo guscio, ha uno dei gusci migliori che abbia visto di recente.
    E ti dirò, prima di vederlo ero sicuro fosse una cazzata stratosferica.

    @ Clode: io invece lo sceneggiato l'avevo sempre evitato, per cui non so dirti neanche quanto sia fedele al libro. Poi ovviamente le emozioni che regala la lettura di un libro quando è scritto bene, non le sa dare niente.
    Per quanto riguarda gli scienziati, credo che per motivi personali preferiscano mantenere l'anonimato...
    :-D

    RispondiElimina
  10. Si quello senza dubbio, non ho idea del fumetto, però vedendo il film ti rimane impressa la bellezza del guscio come dici tu;e in fondo devono pur esistere film che non siano strapieni di contenuto, benvenga quando sono anche belli da vedere.

    RispondiElimina
  11. Clode Se posso, volevo dirti che anche io, come te, credevo di aver intuito molto del Conte basandomi solo dallo sceneggiato con Depardieu e , infatti, all'inizio della lettura tendevo a rivedere le scene.
    Poi s'è sovrapposto tutto e il romanzo mostra un'essenza di questo personaggio che (nel film non cogli) ti stupisce e ipnotizza.
    Ha molte sfaccettature, basta leggere i commenti al post per renderti conto di quanti aspetti confluiscono in lui e quali vogliono vedere i lettori.
    Il libro è grosso ma secondo me DEVE essere letto :D
    Mario mi ha dato proprio un ottimo consiglio ^.^

    RispondiElimina
  12. Bene, a questo punto temo di non avere scelta e di dover correre in libreria!
    Ho un paio di letture in sospeso, ma penso che dopo concederò una chance al Conte e a Dumas!

    RispondiElimina
  13. Labbors09:24

    @Mario: Già, sapevo che non mi avresti deluso con la citazione dylandoggiana e...
    ... e no, Caro Mario!
    Lui non sostiene di essere uno strumento della Provvidenza ma lui È uno strumento della Provvidenza, perché, come ben sai, il nostro Dio (http://lario3.splinder.com/tag/dio+) è tanto tremendo e vendicativo quanto buono e misericordioso.
    Che poi anche lui abbia il diritto di divertirsi un po' e che sia giusto che quando vuoi una cosa devi volerla davvero (non come i bambini che appena vedono una cosa gliela compri e ci giocano due minuti e poi la buttano via) è un altro discorso.
    Insomma: sei un blasfemo, soprattutto quando parli di Lui in maniera irriguardosa.

    @Pancrazìa:
    1. Si, davvero. Molto di più anche. Ad un certo punto, senza il timore di spoilerare, fanno una comparsa anche i tre moschettieri...
    ... no, non è vero, scherzo (l'assenza di timore era giustificata).
    2. Aspettavamo il post di Mario per dirti qualcosa.
    :P

    RispondiElimina
  14. @ Labbors: dovresti sapere bene che chiunque cominci a dire di essere l'incarnazione/strumento della provvidenza divina deve essere necessariamente pazzo (vedi l'attuale residente di città del vaticano) o sta cercando qualche scusa con se stesso perché non vuole riconoscere quanto ci gode a fare quello che fa...
    O entrambi eh...

    RispondiElimina
  15. Labbors08:38

    @Mario:
    sono contento che ti sei allineato a quanto ho detto finora. La fedeltà alla linea è essenziale. Potrebbe persino allontanarti dalla blasfemia!
    Infine vorrei ricordare, per mero tuziorismo, che non c'è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo! (cit.)
    Saluti

    RispondiElimina
  16. Si evince dal tuo meravigliso post che quelli che amano le pietanze salate e non quelle dolci per provare un determinato sapore godurioso possono solo vendicarsi...ecco....io sono uno a cui piacciono le robe salate :D

    RispondiElimina
  17. Non c'entra nulla, qui - o forse sì, che un'analisi del Bene e del Male sul Mondo Disco potrebbe dare una svolta imprevista alle riflessioni - ma è per ringraziarti della segnalazione di The Colours of Magic e relativi sottotitoli. Bellissimi, li abbiamo gustati in folto gruppo. Di Hogfather cosa sai?
    E il Conte di Montecristo esce fra un po' con l'Espresso nelle versione per la Rai, con il bellissimo - allora - Andrea Giordana: o ne parli anche tu e mi è sfuggito? A ben pensarci, si potrebbe tracciare un dotto parallelismo tra l'abate Faria e e Cohen il barbaro... minimo, sciono entrambi scenza denti.
    Ciao, grazie.

    RispondiElimina
  18. @ Baol: questo è un ottimo motivo per diffidare di coloro che non mangiano il dolce.
    Non sai mai i modi che hanno per rifarsi!
    :-D

    @ LaStregaNocciola: In effetti mi era stata suggerita una visione del bene e del male nel Mondo Disco da più parti, anche se lì manca una vera figura di antagonista, anche perché manca il carattere epico alla narrazione. Ci sono molti piccoli cattivi, mancano quasi completamente i buoni.
    Sono tutti in varie sfumature di grigio Ankh-Morporkiano...
    Beh, a parte il Bagaglio si intende.
    Il Bagaglio sta dalla parte del Bagaglio.
    :-D

    RispondiElimina
  19. Al McLaud00:11

    @Mario & Peppe: non siete altro che sporchi demo-pluto-giudaico-comunisti complottisti e antidemocratici. La vostra è solo invidia! Vorreste paragonare un conte qualsiasi di uno scoglio sperduto del mediterraneo al Cavaliere dell'italico stivale?

    SB è superiore a chiunque, specie se si tratta di personaggi fittizi: non ha bisogno di una cultura smisurata per raggiungere i suoi obiettivi, anzi la combatte.

    Non ha bisogno di piani machiavellici, gli basta il denaro (e un'ispirazione da Licio Gelli).

    Non ha bisogno della provvidenza: è LUI la provvidenza!

    Di che state ancora a parlare? Forza, tutti a cantare "Menomale che Silvio c'è!"...altro che quel comunista invertito di Dumas!

    RispondiElimina
  20. Ma io sono così subdolo che mi piace la nutella :D

    RispondiElimina