27 novembre 2009

The day after

Io sono un fermo sostenitore della funzione educativa del dolore: soffrendo si imparano più velocemente e meglio molte lezioni.
E sappiamo tutti che c'è un ambito in cui si soffre sempre parecchio, nonostante tutto l'impegno profuso, o i segni contrari.
Sto parlando delle relazioni.

Generalmente non ho mai rinunciato al dolore successivo ad una rottura, convinto che, analizzando gli eventi che hanno portato alla fine della relazione, io sia in grado di migliorare le mie capacità di gestire le successive (se non l'avete visto, in merito vi consiglio Hitch, sembra la solita commedia romantica, ma dice molte cose serie, per chi sa ascoltare).

Dicevo, ho sempre sofferto, tranne una volta, in un famoso primo maggio a Roma.

Lo scopo del viaggio era duplice: seguire il famoso concerto cui avrebbero partecipato anche i Negrita (mica male all'epoca) e approfondire la conoscenza con una ragazza che avevo conosciuto da poco. Non necessariamente in quest'ordine...
Partimmo io ed un mio amico alla volta della capitale da Pisa il giorno prima del concerto, così da preparare il terreno.

(OVVIAMENTE noi andavamo per il concerto, la promessa di compagnia femminile per tutti non ha AFFATTO convinto me e il mio amico a partire)

Per cena attraversammo la capitale con due bottiglie di vino in mano ed arrivammo all'appartamento della ragazza, la quale ci aspettava insieme a qualche amica.
La faccenda si faceva promettente e la serata sembrava procedere alla grande (a parte il cibo, ma mi ripromisi che nel caso ci fossimo messi insieme avrei sempre cucinato io).
Uscimmo per passeggiare nella mite sera romana e facemmo un sacco di risate tutti insieme. Roger e Jessica Rabbit mi hanno insegnato che se riesci a far ridere una ragazza l'hai conquistata, e non stiamo mica parlando di una coppia qualsiasi.

Ad un certo punto della serata vidi allontanarsi di qualche passo la ragazza insieme al mio amico ed io giunsi subito alla conclusione che che si stessero ponendo i termini della resa col mio ambasciatore (vittoria schiacciante, capitolazione rapida, ai-faiv mentale).

(anche pensare a questo striscione porta sfiga)

Poco dopo, in una situazione stranamente più fredda, i due tornarono insieme al resto del gruppo. La serata stava finendo e per non perdere l'autobus per casa ci salutammo con l'accordo di vederci il giorno dopo.

Tornando a casa, il mio amico mi disse che quando si era allontanato con la ragazza, lei si era fatta avanti con lui (affermazione che rappresenta l'equivalente emotivo di 12 Wile-Coyote)

(Un Wile Coyote è pari al dolore provocato dalla caduta in canyon a faccia avanti)

Mario: "Beh... per fortuna tu..."
Amico: "Le ho detto di no... non mi piaceva. Troppo magra."
(equivalente emotivo di 42,7 Wile-Coyote)
Mario: "..."
Amico: "Beh, sì non mi piace proprio. E' pure una discreta rompicoglioni, non so cosa ci vedi tu."
Mario: "..."
Amico: "Dormiamo?"

Quella sera lui dormì tranquillo nel sonno del giusto, mentre io rimasi con gli occhi spalancati a considerare parecchie cose (tra cui non ultimo il fatto che il mio amico russasse come un orso con la bronchite).

Più giravo intorno alla faccenda più mi accorgevo che c'era materiale per rovinarsi l'esistenza per i successivi mesi. Stavo anche decisamente finendo la mia scorta di autocontrollo, quando (erano ormai giunte le prime luci dell'alba) mi ricordai del rasoio elettrico che il mio amico aveva portato con sé in valigia.

Una mezz'ora dopo, in bagno, chino su dei fogli di giornale pieni dei miei capelli tagliati per tre quarti e con in mano un rasoio a batteria scarico, mi resi conto di alcune cose fondamentali:
1) Non cominciare a rasarti i capelli se non sei sicuro di riuscire a finire quello che hai iniziato (soprattutto non cominciare di DOMENICA PRIMO MAGGIO);
2) Le donne avevano ragione: un taglio drastico dei capelli "risolve" i problemi sentimentali;
3) Solo alle donne potevano venire in mente una soluzione simile per affrontare i problemi.

Come tutti sanno, cambiare radicalmente il proprio taglio di capelli, darsi allo shopping e passare una serata con uno sconosciuto, sono le tre soluzioni femminili per eccellenza per i problemi di cuore.
Quello che non si sa è come funzionano veramente e perché funzionano: ecco dunque le classiche risposte delle donne alle delusioni amorose e gli effetti che hanno in realtà:

a) Shopping
Giustificazione: sto troppo male male, mi merito per tirarmi su quella borsa/scarpe/inutile costosissimo accessorio, che guardavo da tempo (tre giorni) e che non volevo decidermi a comprare. Una volta presa mi sentirò meglio!
The day after: "Oddio questa borsa/scarpe/inutile accessorio è orrenda! Non si abbina a nulla! E l'ho... pagata... oddio... oddio... oddio..."

(Sembrava un'ottima idea quand'era in vetrina e non avevi una scusa per prenderla, vero?)

b) Andare con un altro
Giustificazione: lui non mi merita, ma io posso andare con chi voglio, questo farà bene anche al mio ego! (attenzione: cercare di andare col suo migliore amico è sempre una pessima e inutile idea, ma rientra tra le vendette inutili, non tra i palliativi dannosi)
The day after: "Come ho fatto?! Per dimenticare lui sono finita con questo qui che neanche conosco! Ha pure il filo di bava che finisce sul cuscino! E mi ha baciato con quelle labbra!?! Ma quanto sono finita in basso...."

(secondo gli economisti l'indotto delle "botte e via" è positivo per l'economia, soprattutto in questo periodo di crisi)

c) Rasarsi i capelli
Giustificazione: ci vuole un taglio netto, basta con questi capelli non li sopporto più. Di sicuro dopo che me li sarò tagliati mi sentirò più meglio.
The day after: "I ... MIEI ... CAPELLI ..." cerca di raccoglierli da terra e li appoggia sulla testa sperando che ritornino come prima "I MIEI... BELLISSIMI... CAPELLI... STUPIDA MACCHINETTA A BATTERIA!!! FUNZIONA BASTARDA!!! FUNZIONAAA!!!"


Di fatto queste soluzioni impediscono di pensare al dolore, annullando grandemente l'effetto educativo di una rottura. Utili come estremo rimedio solo se siete veramente sicuri di avere già appreso quello che dovevate apprendere sulle relazioni, o se proprio non volete soffrire in quel momento.
Infine è chiaro che solo ad una donna potevano venire in mente queste soluzioni (anche volendo la maggior parte degli uomini non può cambiare taglio, non gode dello shopping e la cosa di una serata era proprio quella che andava cercando in primo luogo), tanto peggiori del problema originario a loro modo, ma che in una qualche maniera perversa funzionano comunque...

17 novembre 2009

Piccolo sfogo

C'è che ogni mercoledì sono tutto il giorno a Napoli. Parto la mattina che ancora deve sorgere il sole e quando torno è ora di cena.
Il giovedì recupero la stanchezza.

Ogni lunedì c'è la traccia nuova della scuola che seguo, e devo studiarla. Questo vuol dire tutto lunedì, martedì, giovedì (anche con la stanchezza del viaggio) e venerdì.
Giovedì e venerdì in più devo studiare anche la traccia che viene corretta alla lezione del mercoledì.

Sabato è santo ed è di riposo e di uscita.
Domenica è di riposo per me.
Non posso mangiare schifezze in questo periodo per problemi di stomaco e l'astinenza da alcol e cioccolato è incredibile, quando sei già di cattivo umore di tuo.
Dopo cena per compensare la frustrazione dello studio e della dieta gioco con la mia xbox e penso per l'ennesima volta che dovrei aprire anche un blog sui videogiochi.

Guardo gli altri blog che seguo sulla mia barra di firefox per l'accesso veloce e anche se mi piacciono i post non riesco a commentare perché mi sento la testa vuota.

Poi guardo il mio blog e mi sembra che per quanto sforzo ci metto il mio commentatore più assiduo rimane sempre uno spammer (che voi non lo vedete solo perché elimino ogni suo commento), e che i post non escono mai belli, divertenti e arguti per come li avevo pensati.

E che lo sforzo di trovare il tempo per dire cose intelligenti, invece che raccontare della mia vita, non sembra pagare.
Ma non riuscirei comunque a fare un blog diverso da questo.

Il fatto è: non che mi dispiace avere il blog, è che mi dispiace non poter fare un blog migliore.
Per cui dovete accontentarvi di quello che c'è; e, visto come passo le settimane in questo periodo, vi dovrete accontentare anche di quando esce quel poco che c'è.

Portate pazienza, ma senza cioccolato e senza birra da più di due mesi la faccenda si fa grave.

E voi? Vi siete mai sentiti così?



09 novembre 2009

Scomode verità

Clode m'invita (e io manco me n'ero accorto tanto mi facevo i fatti miei) a fare un meme (da quanto non se ne vedevano?) su dieci cose inedite di me.
Però invece di dirle io, invito voi a farmi delle domande per strapparmi fuori la verità.
Le domande possono riguardare qualsiasi argomento, da quello più scabroso (tipo della volta che ho avuto una relazione con una formichiera; o di quella storia poco chiara riguardante me, un'accetta e un prete) a quelle più casuali (da che lato del letto preferisci dormire, sei libero stasera... etc. etc.).

(Casimira, conservo ancora la tua foto nel portafoglio)

Potete farne quante volete, poi a seconda della quantità e qualità potrei anche organizzarci un altro post con la variante meno seria di tutte le mie risposte, quindi sbizzarritevi.
Alla fine non dovrete neanche farlo voi queste meme se non lo volete proprio.
Fatevi sotto dunque!