28 giugno 2010

The path: Robin

Robin è la più piccola delle sorelle e di sicuro è quella che più ricorda la storia di base di Cappuccetto rosso e del lupo.
Dalla sua biografia dal sito:
Una bambina molto vitale. Ama giocare nella foresta. Solo sulla strada, ovviamente. La madre le dice di non andare mai tra gli alberi. Lei non dice mai perché. Robin pensa che ci possano essere delle cose divertenti con cui giocare nella foresta. Alcune volte sente dei suoni cigolanti di quella che sembra essere un'altalena! O l'ululato di un lupo in lontananza! A Robin piacciono i lupi. Sono il suo tipo di animale preferito!

E' una bambina ovviamente e vede le cose come una bambina, non percepisce il pericolo, infatti in un'occasione dice "voglio giocare con una cosa grande e coccolosa".
Nel bosco oltre al lupo trova la sua altalena e un palloncino (cliccare per ingrandire):


IL LUPO


Il lupo di Robin si trova in un cimitero. Cammina sulle zampe posteriori e somiglia più ad un lupo mannaro che ad un cane selvatico. Non è aggressivo, cammina da una tomba all'altra ringhiando e grugnendo di tanto in tanto. Sicuramente non è un bello spettacolo vedere una bambina giocare tranquillamente accanto a quel gigantesco coso nero, ma lei non sembra particolarmente colpita né dal lupo, né dal cimitero, tant'è che dice (cliccare per ingrandire):

("le persone muoiono... è difficile da immaginare per una bambina come me. Loro muoiono e noi li sotterriamo come fiori.")

Quello che sembra è che qualcuno sia morto e abbiano cercato di spiegarle con parole semplici cosa volesse dire morire, e lei senza avere veramente capito ripeta quello che ha sentito. Invece in un altro momento dice "Oh signore, fa che il paradiso sia un luogo divertente."
Nel cimitero ci sono cinque tombe riempite da poco e una ancora vuota accanto a cui il lupo ogni tanto si ferma ad ululare.
Avvicinandosi, Robin entra dentro la fossa e si mette a giocare con la terra. Quello che dice mentre gioca, per me può avere due significati:


Il primo è che lei, ancora bambina, non capisce proprio il senso della morte e vede quel luogo solo come un parco giochi, e come ogni bambina gioca con la terra perché la diverte sporcarsi.
Il secondo significato è che lei è arrabbiata (si vede da come ripete "sporco") per la morte di quella persona e cerca, scavando, di riprendersela.

Quando alla fine va col lupo, non succede quello che ci si aspetta. Infatti gli sale in groppa e corrono insieme intorno per il cimitero, lui prima cerca di scrollarsela di dosso, poi si alza e cammina verso il centro del cimitero e ulula mentre lei lo abbraccia e mette il viso nel suo pelo. L'inquadratura si allontana e c'è la dissolvenza in nero.


LA CASA DELLA NONNA
La casa della nonna è un luogo strano, onirico. E' sempre più grande dentro che fuori e ogni ragazza ci vede cose diverse prima di arrivare nella propria stanza da letto attraverso un percorso obbligato. Dopo l'incontro con il lupo si viene trasportati di fronte all'ultimo pezzo di strada che conduce alla porta che si può fare solo camminando molto lentamente. Tutti i colori sono desaturati e piove.
Robin ha le spalle basse e la testa china mentre cammina verso la casa.
Una volta dentro ci sono rumori di campane a lutto grugniti. Le porte della casa hanno dei graffi come se fossero state prese da degli artigli. Si sale in soffitta dove al centro di un ampio sottotetto c'è un lettino rovesciato in cui si intravede un nido.
Si passa poi in questa stanza:


Sulla sinistra c'è una finestra attraverso la quale si vede una luna piena.
Dopo un lungo corridoio si arriva infine alla stanza di Robin:


LA MIA IDEA
L'idea che mi sono fatto è che il lupo di Robin sia la morte di una persona cara. Come si vede anche dalla biografia, la madre ha cercato di tenere al sicuro la figlia, lontano dal bosco, dai pericoli, ma ci sono alcune cose che non possono essere evitate e non possono essere spiegate. Il dolore per la perdita è un dolore profondo e viscerale, senza parole (come l'ululato del lupo), soprattutto per una bambina che è sempre stata protetta. Il palloncino che ha perso, la festa di compleanno senza nessuno, sono il segno di una bambina che ancora cerca di riprendersi la vita, di negare quello che è successo.

Di seguito vi allego due video, relativi alla casa della nonna con il "fallimento" di Robin (per non aver visto il lupo) e l'altro con il successo, così se avete tempo e modo potete vedere quello che succede:


(per il fallimento)


(per il successo)

26 giugno 2010

Delle fiabe cruente

"Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell'angoscia." Franz Kafka
Granzie Franco, ora puoi andare... Bene.
Come sostiene Ciccio quissù, ogni fiaba contiene violenza, sangue o dolore in qualche maniera. Una fiaba è fatta per spaventare, perché attraverso la paura si può insegnare ai bambini cosa si può e cosa non si può e non si deve fare.
Le fiabe col tempo si sono modificate e con l'intervento dei fratelli Grimm si sono cristallizzate, nonostante questo, il loro connotato cruento è rimasto profondamente inciso nelle loro trame.
Una tra le fiabe più famose è quella di cappuccetto rosso.


In questa storia si cerca di avvertire le giovani donne, arrivate al menarca (simboleggiato dal mantello rosso), di non dare confidenza agli estranei, così come era reso evidente nella prima versione della fiaba, narrata da Perrault, il quale specificava che " le giovanette carine [...] fanno molto male a dare ascolto agli sconosciuti".
Comunque, anche senza allontanarsi troppo dalla versione fornita dai Grimm, si vede sangue in abbondanza, con un lupo che mangia la nonna, la bimba e a cui viene squarciata la pancia. Tarantino non saprebbe fare di meglio.

Ma perché, vi starete chiedendo da un po', parlo di cappuccetto rosso?
The path, gioco di cui avevo accennato nel precedente post, riprende questa favola e la pone al centro della propria storia, ma ha creato grande scandalo in tutti quelli che ne hanno sentito parlare, perché, dicono, appoggia e sostiene lo stupro e la violenza sulle ragazze.

Ora, partiamo dal presupposto che parlare di qualcosa, non vuol dire appoggiarlo (così come Orwell non credo che appoggiasse regimi totalitari scrivendone nei suoi libri) e ricordiamo, prima di continuare, quello che diceva Frafrà all'inizio del post, non esistono fiabe non cruente, e il materiale di base, come abbiamo visto, già parla, seppur in maniera simbolica, di questo argomento. Perché stupirsi quindi se questi argomenti si ritrovano in questo gioco?
Beh, sono americani.


Il mio intento qui, però, è quello di vedere il gioco insieme a voi e provare ad analizzarlo, fornendo le mie interpretazioni.
Le protagoniste sono sei ragazze, che vanno dagli otto ai venti anni circa. Il gioco ci mette alla guida di una di loro per volta e l'obiettivo è chiaro, seguire la strada, arrivare a casa della nonna.
La strada (del nome del titolo) è lunga e diritta, non si può mancare. Se la si percorre senza deviare e si arriva direttamente a destinazione, si avrà la schermata del Game Over.Perché qui sta il gioco. Bisogna allontanarsi dalla strada e addentrarsi nella foresta apparentemente infinita che c'è intorno e solo trovato il lupo si tornerà a casa della nonna.

(il bosco è buio, apparentemente infinito e sicuramente c'è il lupo... cosa stiamo aspettando!)

I comandi sono semplici e accessibili anche a chi non ha pratica col mondo dei videogiochi, le frecce servono a muoversi, il mouse per guardarsi intorno, per interagire con il mondo non si deve toccare nulla per qualche secondo.
Nel bosco, oltre al lupo ci sono anche oggetti che hanno un significato per la ragazze e che sbloccano delle stanze nella casa della nonna, quindi un motivo in più per esplorare c'è.

La prossima volta, salvo imprevisti, cominceremo con Robin, la più piccola delle sorelle, e vedremo quale sarà il suo Lupo...