04 dicembre 2011

Midnight in Paris - una recensione

Immagino che qualcuno debba aver il coraggio di dirlo.
L'ultimo film di Woody Allen, Midnight in Paris, è proprio mediocre.
E' scarso e c'è poco da fare.

(L'espressione che ha nel poster sarà mantenuta per tutto il film. Buon divertimento)
Ieri ho provato a vedermelo e dopo un'ora me ne sono uscito.
Non perché fosse pessimo, come altri film che ho pure visto fino alla fine.
Ma perché era insulso, pretenzioso e troppo sicuro di sé.
I personaggi sono delle macchiette, gli attori sono guidati in maniera approssimativa e spesso sono lasciati a se stessi (cosa da non fare se nel cast hai Owen Wilson e Kurt Fuller, attori chiaramente a proprio agio solo nelle commedie americane).

La trama, poi, si strizza l'occhio da sola, credendosi brillante.
Il protagonista, un nostalgico del passato, finisce nel passato dove incontra una parigina anni venti che è a sua volta nostalgica di un passato ancora più remoto.
Ah.
Lui sta scrivendo un libro sul gestore di un "negozio nostalgia" (praticamente a metà strada tra il robivecchi e l'antiquario) e incontra "casualmente" la proprietaria di un negozio nostalgia.
Uhm.
Quando il caso dice la coincidenza, eh?
Certo, quante possibilità c'erano?

(grazie Fight Club, tu sì che sei il migliore film in assoluto)

Come dice Hugo Pratt con Corto Maltese: "Tra sarcasmo e ironia c'è la stessa differenza che tra un rutto ed un sospiro." E l'ironia per poter funzionare deve essere lieve, accennata, sottintesa, non banale, greve o espressa.

Andava detto, non fatevi ingannare da Mollica (lui parlerebbe bene di tutto) o da altre recensioni. Questo è un film al massimo mediocre, e Woody Allen avrebbe dovuto fermarsi prima di Match Point.

E se adesso al cinema si degnassero di portare Real Steel (Hugh Jackman e robot che fanno la boxe? Ma yeah) o ancora meglio il film dei Muppets, io sarei molto più contento.

13 commenti:

  1. Anonimo16:18

    Dopo un pò che stavamo guardando il film, è bastato un cenno e ce ne siamo andati. Non ho nemmeno la curiosità di come sia andato a finire; è qualcosa che non mi era ancora capitata e non è affatto una bella sensazione.
    Cmq sono sono convinta che per vederci qualche film carino dovremmo prenderlo a noleggio: da qui in poi ci sarà la carica dei cinepanettoni O.ò

    Nuvola

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  2. Il problema di molti dei film Woody Allen è la ripetitività. E' furbo perchè la gente continua a vedere i suoi film, ma per chi ne apprezza le idee è pietoso vedere questo riciclo di trame e stratagemmi che invece potrebbero risaltare meglio in un lavoro solo.

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  3. No, dai non dirmi così! Io sono una fan dell'ultima ora di Allen (detto così suona con una punta di necrofilia...).
    "Basta che funzioni" mi era piaciuto parecchio. Questo però non l'ho visto e non saprei dire... ma non smontarmi un autore che ho appena imparato a conoscere!!
    ;-)

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  4. @Clode: Bast che funzioni non era male, ma i suoi primi film erano meglio. Il dittatore dello stato libero di Bananas l'ho trovato molto più divertente, anche se più episodico come trama.
    Il problema è che i primi film sono tra i più divertenti, ma anche tra i più disgiunti, mentre i film nuovi sono più consequenziali, ma anche tra i meno spiritosi.
    I film drammatici li ho odiati del tutto.
    Questo non toglie che potresti trovarci qualcosa di bello in questo film.
    Quello che ti posso dire è che io non ho nulla nè a favore, nè contro Parigi, quindi da quel punto di vista non mi affascinava particolarmente l'ambientazione; la rappresentazione dei personaggi famosi della Parigi anni '20 era al limite del caricaturale (sospetto volutamente) e mi ha solo infastidito; la trama era debole e l'escamotage narrativo si è scoperto abbastanza in fretta, quindi non mi sento di raccomandarlo. Soprattutto agli amanti di Allen (anche se della "sua" ultima ora :-P)

    @ Veronica: In effetti vedere ancora una volta il protagonista che è uno scrittore con problemi di creatività, imbranato e sensibile perde di tutto il suo fascino.

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  5. Anonimo17:33

    d'accordo al 100% ... una gran putxxnata !

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  6. Io non l'ho trovato così male, meglio di quello dell'anno scorso. Ma i film belli sono altri.

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  7. @ Lady Justice: Come dicevo non è brutto, è solo che è mediocre. Non è brillante come i film di un tempo. E' una pallida ombra di quello che era capace di fare, con gli ennesimi ruoli e personaggi ripetuti. Per questo mi ha scontentato parecchio.

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  8. Al McLaud22:58

    ...anche a me "Basta che funzioni" era piaciuto. Certo Woody Allen non aveva bisogno di prendere un altro attore per fargli recitare la sua parte, ma tant'è: m'è piaciuto. E adesso: flame war!

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  9. Sicuramente la trama non è originale, ma onestamente non mi è parso che il film avesse manie di grandezza. E' un film leggero, dal mio punto di vista senza pretese se non quella di raccontare una favola che può affascinare grazie al setting e all'idea di esasperare l'eccentricità dei personaggi che hanno fatto la Storia degli anni '20.
    Certo, se poi quello che ci interessa è passare per intellettualoidi incapaci di prendere un'ora di film con la giusta dose di spensieratezza, allora è un altro discorso...

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  10. Benvenuta Miranda!
    Innanzitutto per quanto riguarda l'intellettualoide, non ti preoccupare. Se in uno stesso post dico che non mi piace Midnight in Paris, ma vorrei vedermi i Muppets e dei robot che si prendono a pugni, semmai posso passare per uno che di film non capisce un tubo, ma la mia fortuna è che io non voglio farmi passare per niente. Racconto solo quello che vedo.

    Che il film sia troppo sicuro di sé non vuol dire che abbia manie di grandezza, secondo me.
    Una persona ha manie di grandezza quando racconta delle cose inverosimili, è, invece, troppo sicura di sé quando racconta delle battute tiepide a cui ride solo lei.
    Così è in parte il film. Sì ci sono degli elementi che potrebbero essere divertenti, ma per lo più l'umorismo (e non tanto l'ironia) è la versione riscaldata tantissime volte di battute già fatte meglio altrove dallo stesso Woody Allen.
    E' la pallida immagine di quello che una volta era capace di fare.

    L'ambientazione sia temporale che geografica servono a stregare a prescindere. Di sicuro ci sarà sempre qualcuno affascinato dall'idea di Parigi e dagli anni venti.
    L'unica ironia, a questo punto involontaria, è che questo film prende in giro proprio quel tipo di persone.

    Per quanto riguarda i personaggi esasperati, ormai vengono fatti con lo stampo da Woody Allen. E sinceramente, attori capaci di calarsi in quello stampo ce ne sono stati di migliori.

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  11. Labbors12:03

    A me è piaciuto.

    (Tu hai torto marcio e ha ragione Miranda).

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  12. Anonimo22:20

    Sono d'accordo con la tua analisi.
    Ciao

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  13. Anonimo18:54

    Sono l'unica a cui è piaciuto tantissimo e che se l'è guardato due volte? E dire che di film ne so parecchio, non faccio altro che guardarne. Bah, forse sono strana.

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