14 aprile 2011

Passivo aggressive

Qualcosa di strano e vagamente inquietante sta succedendo alle porte dello scannatoio (altresì noto come loft al contrario o tana in cui soggiorno).

(ricostruzione al computer della Tana secondo gli esperti)

Qualcosa che potrebbe essere ricondotto ai feroci cambiamenti climatici, allo sfruttamento intensivo dell'agricoltura, all'uso di pesticidi, al Niño, alla scomparsa delle api, agli ufo, alla votazione del processo breve, alle escort, o, molto più probabilmente, a una maledizione passivo-aggressiva molto sordida.
Sapete, no? Quelle maledizioni che non sono un augurio di male, sono un auspicio di scomodità. Invece di: "Mi auguro che ti versino acido al posto dell'acqua al bar!" o "Ti dovrebbe cadere il pene e rimbalzarti nel sedere!", qualcosa tipo: "Spero che la tua birra sia tutta schiuma!" o "Vorrei vedere la tua faccia quando ti daranno il decaffeinato al posto del caffè normale!"
Ecco.
Questo tipo di maledizioni.
Il tipo di maledizioni che può fare qualcuno che si sente in colpa ad augurare del male a qualcun altro, ma lo fa lo stesso, e spera che succeda qualche inconveniente, niente di grave o irreparabile.

Voi vi starete chiedendo a questo punto: "ma che cavolo succede?"
Vedete questo passero:

(tranquillo, non si parla di te, puoi continuare a guardare quei cosi arancioni)
Senza entrare in disquisizioni ornitologiche, diciamo che due suoi cugini si sono amminchiati con la maniglia della porta della mia tana, e vengono da un paio di giorni a cacarci sopra.

E non è neanche uno sforzo da poco per 'sti passeri, ché per farlo sbattono contro il vetro, al volo, giusto sopra la maniglia, e di rimbalzo fanno quello che devono fare. O non devono. Non dovrebbero. Beh, lo fanno e lo fanno anche in abbondanza.

Li ho visti pure stasera, di fronte alla porta a parlare, come a dire:
"Beh, è stata una faticaccia, ma guarda quant'è smerdata ora!"
"Te l'avevo detto io che dovevamo mangiare quei lombrichi."
"Quando hai ragione, hai ragione."
"Dammi il 3!"
E giù a darsi di zampe e pacche sulle ali.
Gli stronzi. 

(metodi illustrati di hi-three per uccelli)

Ecco, tutto questo mi ha fatto pensare: e voi che maledizioni passivo aggressive avete pensato per i vostri nemici?
Ma soprattutto, che v'ho fatto?
Mentre riflettete su una risposta io piazzerò la mia gatta lì fuori, sembrava avesse parecchia fame poco fa, non si sa mai che i passeri volessero tornare...

01 aprile 2011

Belle notizie!

Forse non sarà estremamente corretto, ma di questi tempi è giusto gioire anche di queste cose.
Mi è giunta notizia che il Premier Silvio Berlusconi si è sentito male, ed al momento è ricoverato al San Raffaele.
Le sue condizioni sarebbero critiche.

(i sintomi erano evidenti da tempo)
Sembra che i problemi odierni siano conseguenza dell'operazione alla mascella che di recente aveva subito.
Seppure molte voci avessero affermato che sotto il cerotto non ci fosse nulla (se non una macchia di cerone mal spalmato), è ormai lampante come questo fosse quanto mai lontano dal vero.
Una sepsi diffusa ha colpito il primo ministro, costringendolo al ricovero data l'ormai elevata febbre.

Secondo le prime frammentarie notizie, i medici sarebbero al lavoro per cercare di contenere i danni, ma da una foto raccolta da un reporter sembrerebbe (per nostra fortuna) già troppo tardi.
Ecco il documento:


Secondo l'analisi di alcuni esperti, a cui è stata mostrata la foto, il nostro premier sarebbe in piena crisi da rigetto, come si evince dalle ampie zone di metallo scoperte e dalla luce rossa che emana dall'occhio sinistro (sempre a sinistra cominciano le cose malvagie) e da quella plastica dall'insano colore rosa che ricopre il resto. 
Questa crisi che si era manifestata con un leggero sfogo nei giorni scorsi, si è andata aggravando solo di recente, probabilmente a causa dello stress e degli impegni di lavoro.
La segreteria della Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha ancora rilasciato un comunicato ufficiale, ma una persona molto vicina al premier ha assicurato che Silvio porterà a termine le riforme programmate.
Ad ogni costo.

Non ci resta dunque che sperare che queste complicazioni perdurino.
O si aggravino, no?