Che io odi tanto i telegiornali non è motivo di stupore, dato che secondo molte voci (una per tutti mio fratello) io odio tutto in maniera piuttosto omogenea con punte di astio di color verde bile. Voci che non smentisco. Molte cose mi offendono a livello personale, colpa probabilmente di un'autostima molto pompata.
Quello che mi stupisce è che le persone, invece, riescano a seguire un telegiornale dicendo ancora che lo fanno per tenersi informati.
Cominciamo col dire che per telegiornale io intendo uno che ne abbia almeno l'aspetto e i contenuti, si escludono dunque a priori Tg2, studio aperto, Tg4 con Emilio Fede. Questi giornali non riuscirebbero a raccontare una storia neanche se la notizia gliela scrivesse Truman Capote. Nessuna obiezione?
Bene.
Il grosso problema dal mio punto di vista sta nel fatto che i tg, da qualche tempo ormai, si sono accorti che il loro compito non è informare, ma quello di vendere l'informazione.
La differenza tra informazione oggetto e informazione prodotto sta nel fatto che la prima risponde solo al diritto di informazione dei cittadini, la seconda invece è sottoposta alle leggi del mercato: domanda e offerta.
Infatti un tg è uno spazio televisivo che è circondato da pubblicità. Se il tg annoia, la gente cambia canale e non vede la pubblicità e il canale non guadagna.
L'informazione non si vende più.
Che fare allora?
Parlare sempre delle stesse cose, o mettere un po' di pepe nelle notizie?
Scegliere l'ennesima morte sul lavoro o parlare di reati sessuali?
E i telegiornali seguendo le onde di sentimento che essi stessi generano mandano valanghe di notizie inutili nel migliore dei casi, terrorizzanti nel peggiore. Creano disinformazione alterando la percezione del mondo che ci circonda. Come in un gioco al rialzo la nuova notizia deve creare più orrore della precedente. Nessuna cosa rimane tanto a lungo sugli schermi da creare assuefazione.
Cambiano veste grafica, sigla, presentatore. Cambiano l'ordine delle notizie mettendo all'inizio non quelle più importanti, ma le più sensazionali.
Sarebbe facile fare riferimento alla spazzatura che è "scomparsa" da Napoli o a Carla Bruni col suo fidanzato l'ispettore Clouseau.... ma la cosa è più complicata di così.
Per interi periodi ci sono cani pericolosi che mangiano bambini, poi ci sono bulli a scuola, poi le persone muoiono a caterve negli ospedali, madre impazzite che cercano di uccidere i propri figli, i furti nelle villette. Notizie terrificanti, caricate (come se non bastasse) di orrore dai giornalisti che non lesinano negli aggettivi e nel pathos nel narrarle.
Fateci caso.
In questo periodo vanno di moda l'immigrato che commette reati, le violenze sulle donne.
Dirà qualcuno: "Magari c'è un aumento in questo periodo..."
No.
Solo in questo periodo in Italia le donne subiscono violenze ogni giorno. Se non ce ne sono in Italia allora possiamo prendere la notizia più scandalosa all'estero. Per mesi, forse anni non c'era stato un solo stupro in Italia. E ora almeno uno al giorno.
Però pensate, siamo così fortunati che sono settimane che nessuno muore negli ospedali, evidentemente sono i migliori ospedali del mondo; sono passati anni da che un cane abbia morso un bambino, di sicuro perché è passata voce tra i nostri amici a quattro zampe che non hanno un buon gusto. A scuola poi nessun bambino prende in giro nessun altro.
Vi ricordate il cosiddetto "acquabomber"?
In tutta Italia dopo i primi casi passati in tv era scoppiata un'epidemia. Dovunque c'era uno o più mini-terroristi pronti a bucherellare le bottiglie. Più se ne parlava, più aumentavano i casi. Si poteva vedere la gente nei supermercati tastare e rivoltare bottiglie per ore. Finita la notizia, finiti i buchi, finito il terrore.
E allora come fidarsi dei tg? Verità parziali. Notizie finte fatte per commuovere, per atterrire, per legare a sè un pubblico che vuole sapere quale sarà la prossima cosa da temere, quale "mostro" bisognerà odiare, quale la storia d'amore di emeriti sconosciuti partecipanti di chissà quale reality per cui struggersi.
In Italia c'è un processo alla volta, e mentre Cogne sta per finire la gente compra già i biglietti per vedere Erba.
Se Sarcoszy va in Inghilterra tutto quello che sappiamo è come è vestita Carla Bruni.
E le dichiarazioni dei politici?
Quanto conta ormai quello che dice un politico?
Perché devo ascoltarli? Poi possono ritrattare, o scegliere di fare in maniera completamente differente, e di tutte le dichiarazioni che ho sentito che me ne faccio? Vado a rinfacciargli che non è coerente?
In sintesi, a chiusura di questo sfogo sui tg, vorrei citare una frase che secondo me è l'emblema del modo di fare informazione moderno, detta da uno che di controllo dell'informazione se ne intendeva.
"La morte di un uomo è una tragedia. La morte di milioni è statistica."
Joseph Stalin
Ecco, visto che non mi volete parlare del milioni di morti, preferisco non sentire neanche quella singola.
"La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire"
George Orwell
Cominciamo col dire che per telegiornale io intendo uno che ne abbia almeno l'aspetto e i contenuti, si escludono dunque a priori Tg2, studio aperto, Tg4 con Emilio Fede. Questi giornali non riuscirebbero a raccontare una storia neanche se la notizia gliela scrivesse Truman Capote. Nessuna obiezione?
Bene.
Il grosso problema dal mio punto di vista sta nel fatto che i tg, da qualche tempo ormai, si sono accorti che il loro compito non è informare, ma quello di vendere l'informazione.
La differenza tra informazione oggetto e informazione prodotto sta nel fatto che la prima risponde solo al diritto di informazione dei cittadini, la seconda invece è sottoposta alle leggi del mercato: domanda e offerta.
Infatti un tg è uno spazio televisivo che è circondato da pubblicità. Se il tg annoia, la gente cambia canale e non vede la pubblicità e il canale non guadagna.
L'informazione non si vende più.
Che fare allora?
Parlare sempre delle stesse cose, o mettere un po' di pepe nelle notizie?
Scegliere l'ennesima morte sul lavoro o parlare di reati sessuali?
E i telegiornali seguendo le onde di sentimento che essi stessi generano mandano valanghe di notizie inutili nel migliore dei casi, terrorizzanti nel peggiore. Creano disinformazione alterando la percezione del mondo che ci circonda. Come in un gioco al rialzo la nuova notizia deve creare più orrore della precedente. Nessuna cosa rimane tanto a lungo sugli schermi da creare assuefazione.
Cambiano veste grafica, sigla, presentatore. Cambiano l'ordine delle notizie mettendo all'inizio non quelle più importanti, ma le più sensazionali.
Sarebbe facile fare riferimento alla spazzatura che è "scomparsa" da Napoli o a Carla Bruni col suo fidanzato l'ispettore Clouseau.... ma la cosa è più complicata di così.
Per interi periodi ci sono cani pericolosi che mangiano bambini, poi ci sono bulli a scuola, poi le persone muoiono a caterve negli ospedali, madre impazzite che cercano di uccidere i propri figli, i furti nelle villette. Notizie terrificanti, caricate (come se non bastasse) di orrore dai giornalisti che non lesinano negli aggettivi e nel pathos nel narrarle.
Fateci caso.
In questo periodo vanno di moda l'immigrato che commette reati, le violenze sulle donne.
Dirà qualcuno: "Magari c'è un aumento in questo periodo..."
No.
Solo in questo periodo in Italia le donne subiscono violenze ogni giorno. Se non ce ne sono in Italia allora possiamo prendere la notizia più scandalosa all'estero. Per mesi, forse anni non c'era stato un solo stupro in Italia. E ora almeno uno al giorno.
Però pensate, siamo così fortunati che sono settimane che nessuno muore negli ospedali, evidentemente sono i migliori ospedali del mondo; sono passati anni da che un cane abbia morso un bambino, di sicuro perché è passata voce tra i nostri amici a quattro zampe che non hanno un buon gusto. A scuola poi nessun bambino prende in giro nessun altro.
Vi ricordate il cosiddetto "acquabomber"?
In tutta Italia dopo i primi casi passati in tv era scoppiata un'epidemia. Dovunque c'era uno o più mini-terroristi pronti a bucherellare le bottiglie. Più se ne parlava, più aumentavano i casi. Si poteva vedere la gente nei supermercati tastare e rivoltare bottiglie per ore. Finita la notizia, finiti i buchi, finito il terrore.
E allora come fidarsi dei tg? Verità parziali. Notizie finte fatte per commuovere, per atterrire, per legare a sè un pubblico che vuole sapere quale sarà la prossima cosa da temere, quale "mostro" bisognerà odiare, quale la storia d'amore di emeriti sconosciuti partecipanti di chissà quale reality per cui struggersi.
In Italia c'è un processo alla volta, e mentre Cogne sta per finire la gente compra già i biglietti per vedere Erba.
Se Sarcoszy va in Inghilterra tutto quello che sappiamo è come è vestita Carla Bruni.
E le dichiarazioni dei politici?
Quanto conta ormai quello che dice un politico?
Perché devo ascoltarli? Poi possono ritrattare, o scegliere di fare in maniera completamente differente, e di tutte le dichiarazioni che ho sentito che me ne faccio? Vado a rinfacciargli che non è coerente?
In sintesi, a chiusura di questo sfogo sui tg, vorrei citare una frase che secondo me è l'emblema del modo di fare informazione moderno, detta da uno che di controllo dell'informazione se ne intendeva.
"La morte di un uomo è una tragedia. La morte di milioni è statistica."
Joseph Stalin
Ecco, visto che non mi volete parlare del milioni di morti, preferisco non sentire neanche quella singola.
"La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire"
George Orwell