Il computer fino a questo momento, per quelli della mia età almeno, era ancora una cosa che si guardava con diffidenza. Qualcuno che sapeva usare google era qualcuno da guardare male e sicuramente avere un blog o un sito poteva costare interminabili prese per il culo (il mio papiro per la laurea ne è testimonianza) da parte di tutti gli amici.
Più di un anno fa però, Livio mi accennò dell'esistenza di Facebook.
In Turchia all'epoca aveva già spopolato (niente da dire, in Turchia sono avanti) e praticamente tutti avevano un account, dalla ragazza al tabacchino sotto casa, al politico al governo, ed era un ottimo modo per incontrare vecchi amici e conoscere nuove ragazze. Quando mi spiegò a cosa servisse non mi ero iscritto, non credendo interessante o possibili rispettivamente le due opzioni.
Fu solo qualche tempo dopo, preso un po' dalla noia e un po' dal voyeurismo che pensai di concedermi un'innocente gitarella tra i miei ex compagni del liceo.
Sì con la diffusione di internet e di facebook finalmente potevo farmi i fatti degli altri e parlare male dei loro fallimenti senza muovermi dal computer e senza neanche dovere parlare con loro! Credevo fosse uno dei miei sogni da misantropo realizzati e invece...
Come internet ha avuto inizio con la pornografia (così riporta il numero di febbraio di playboy che sostiene che tra i primi dati scambiati come prova su Arpanet ci fosse una foto di una coniglietta) probabilmente trova la sua fine nel social network.
Social network è la parolaccia che indica tutti quei siti come Myspace, facebook, badoo che prendono tutti i tuoi compagni del liceo con cui ti eri litigato, la gente che cambia marciapiede quando ti incontra e la mette insieme in rete anche se questi hanno appena un'indirizzo e-mail.
Ma come diceva Nietzsche "E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te" e ho scoperto che anche questa gentaglia ha incominciato a volere sapere di me.
Internet, casa mia, mi si rivolta contro!
Pensavo dunque che si fosse toccato il fondo di internet. Ora pure le persone che vorresti sputare in faccia hanno il coraggio di chiederti amicizia on line.
E ancora no.
Scopri che c'è pure il gruppo "Evviva il trenino a capodanno".
Ci sono i fan del gruppo: quelli che al citofono alla domanda "chi è?" rispondono "IO" (e sono pure mezzo milione di persone).
Quelli che ti inviano i quiz "Quale principessa Disney sei?", ma almeno ti sei accorta che sono un uomo?
Quelli che cercano di far rientrare la pornografia dalla finestra con false identità.
In Turchia (sono avanti) fanno delle finte identità di donne molto belle per farle aderire alle cause del fondamentalismo religioso e portare altre persone a quei gruppi.
E per fortuna che alcune delle foto peggiori mie le ho messe io stesso, altrimenti dovevo temere anche quello.
E alla fine ci sono arrivati anche i nostri politici su facebook, cavalcando l'onda di sdegno per l'ennesima leggenda metropolitana.
E' chiaro che c'è qualcosa di sbagliato.
Ma c'è una possibilità di salvezza per internet?
Sì.
Tornare alle origini.
Ed è per questo che vi segnalo il concorso di Playboy per nuovi racconti.
Non storcete il naso.
Su Playboy infatti hanno scritto autori del calibro di Isaac Asimov, Ian Flemming e Kurt Vonnegut. Ray Bradbury ha pubblicato il racconto da cui ha tratto Fahrenheit 451.
Insomma. Per salvare internet si torna alla pornografia senza tanta ipocrisia.
Che il coniglio ci salvi.
Sarò breve e concisa: Facebook è un prodotto dello DIMONIO!!!
RispondiEliminaDai Mario, non vergognarti, in fondo in ogni uomo c'è una parte femminile. A noi puoi dirlo: Jasmine o Cenerentola? :D
RispondiEliminaJane: indubbiamente.
RispondiEliminaFacebook è il male, o almeno una delle sue forme meglio riuscite. Solo attraverso facebook potevano entrare in rete i miei ex compagni del liceo, ti pare?
Ross: se proprio dev'essere una direi o Jasmine o Mulan, che almeno sanno da che parte va tenuta una spada, va...
:-D
Io direi Jasmine che è l'ex di Livio...
RispondiElimina:P :P