Non mi è sempre piaciuto scrivere.
Alle medie andavo abbastanza male, anzi.
Al ginassio, però, ho avuto la fortuna di trovare una professoressa che mi aiutasse a trovare il "mio" modo di scrivere.
Ho incominciato ad amare la scrittura.
Al posto dei normali temi facevo dei veri e propri racconti.
Niente considerazioni personali, "secondo me" e compagnia bella.
No. Solo storie, dalle quali si poteva comprendere il mio punto di vista.
Un'altro mio problema è che non ho una buona calligrafia.
Quando mi impegno, sembra la scrittura di un bambino delle medie o delle elementari. Le "m" e le "n" hanno veramente le gobbe, non si mascherano da "u".
La "a" ha la gambetta.
Per scrivere bene ci perdo molto tempo.
Questo vuol dire che quando scrivevo i compiti ero sempre l'ultimissimo a ricopiare.
Per rimediare a questo problema ho incominciato a scrivere direttamente in bella.
Durante i compiti di italiano perdevo un'ora a pensare la storia e le altre quattro a scriverla.
Questo mio modo di scrivere, bene o male, è sempre andato bene ai diversi professori che ho avuto al liceo.
Fino all'ultimo anno.
La professoressa che ho avuto all'ultimo anno mi ha impedito di scrivere come volevo e sapevo.
E' stato un enorme sacrificio, ma l'ho fatto. Facevo temi stupidissimi e brevissimi (non sapevo mai che dire, dopo il primo "secondo me").
Però continuavo a scrivere direttamente in bella.
Come potete immaginare, quando si scrive direttamente in bella, possono scappare ogni tanto degli errori.
Io mi ricorderò sempre un compito.
Prof: "Mario. Vieni qua, alla cattedra, per piacere."
Io: "hum."
Prof: (
di fronte a tutta la classe a voce ben alta) "Mario, in questo compito hai preso sei meno. Non potevo fare altrimenti. Hai fatto un grave errore grammaticale. Leggi qua."
Io (
leggo fra me e me)
: "Vedo, io..."
Prof: (
interrompe e continua a beneficio della classe) "Vedi Mario, qui hai scritto "un" con l'apostrofo di fronte a un nome maschile."
Io (
stridore di denti)
Prof: "E' un errore molto grave!"
Io: "Ho scritto direttamente in bella, io..."
Prof (
sempre interrompendo): "Avrei dovuto abbassarti di più il voto, ma non l'ho fatto in vista degli esami..."
Io (
tra i denti)
: "Grazie troia"
Prof: "Io oggi ti aiutato. Ma agli esami non ci sarò io a correggere i compiti e quindi non ti potrò aiutare quando fai questi errori!"
Io (
sorrido)
: "Grazie." (
prendo il compito dalle sue mani e mi dirigo enormemente sollevato per la notizia che mi ha appena dato verso il mio posto).
All'esame ho scritto come sapevo scrivere io. Ho preso il massimo e ho ricevuto i complimenti del presidente (esterno) della commissione per essere stato l'unico a capire come si scriveva un articolo di giornale/saggio per la prima prova.
Ora scrivo racconti.
Magari c'è qualche errore qui e là, ma per fortuna nessuno mi "aiuta" più.
Le persone che li leggono, li valutano per il contenuto, non per il contenitore.
p.s. questa qui sotto è solo la mia scrittura a stampatello...