Io sono un fermo sostenitore della funzione educativa del dolore: soffrendo si imparano più velocemente e meglio molte lezioni.
E sappiamo tutti che c'è un ambito in cui si soffre sempre parecchio, nonostante tutto l'impegno profuso, o i segni contrari.
Sto parlando delle relazioni.
E sappiamo tutti che c'è un ambito in cui si soffre sempre parecchio, nonostante tutto l'impegno profuso, o i segni contrari.
Sto parlando delle relazioni.
Generalmente non ho mai rinunciato al dolore successivo ad una rottura, convinto che, analizzando gli eventi che hanno portato alla fine della relazione, io sia in grado di migliorare le mie capacità di gestire le successive (se non l'avete visto, in merito vi consiglio Hitch, sembra la solita commedia romantica, ma dice molte cose serie, per chi sa ascoltare).
Dicevo, ho sempre sofferto, tranne una volta, in un famoso primo maggio a Roma.
Lo scopo del viaggio era duplice: seguire il famoso concerto cui avrebbero partecipato anche i Negrita (mica male all'epoca) e approfondire la conoscenza con una ragazza che avevo conosciuto da poco. Non necessariamente in quest'ordine...
Partimmo io ed un mio amico alla volta della capitale da Pisa il giorno prima del concerto, così da preparare il terreno.
La faccenda si faceva promettente e la serata sembrava procedere alla grande (a parte il cibo, ma mi ripromisi che nel caso ci fossimo messi insieme avrei sempre cucinato io).
Uscimmo per passeggiare nella mite sera romana e facemmo un sacco di risate tutti insieme. Roger e Jessica Rabbit mi hanno insegnato che se riesci a far ridere una ragazza l'hai conquistata, e non stiamo mica parlando di una coppia qualsiasi.
Ad un certo punto della serata vidi allontanarsi di qualche passo la ragazza insieme al mio amico ed io giunsi subito alla conclusione che che si stessero ponendo i termini della resa col mio ambasciatore (vittoria schiacciante, capitolazione rapida, ai-faiv mentale).
Poco dopo, in una situazione stranamente più fredda, i due tornarono insieme al resto del gruppo. La serata stava finendo e per non perdere l'autobus per casa ci salutammo con l'accordo di vederci il giorno dopo.
Tornando a casa, il mio amico mi disse che quando si era allontanato con la ragazza, lei si era fatta avanti con lui (affermazione che rappresenta l'equivalente emotivo di 12 Wile-Coyote)
Mario: "Beh... per fortuna tu..."
Amico: "Le ho detto di no... non mi piaceva. Troppo magra."
(equivalente emotivo di 42,7 Wile-Coyote)
Mario: "..."
Amico: "Beh, sì non mi piace proprio. E' pure una discreta rompicoglioni, non so cosa ci vedi tu."
Mario: "..."
Amico: "Dormiamo?"
Quella sera lui dormì tranquillo nel sonno del giusto, mentre io rimasi con gli occhi spalancati a considerare parecchie cose (tra cui non ultimo il fatto che il mio amico russasse come un orso con la bronchite).
Più giravo intorno alla faccenda più mi accorgevo che c'era materiale per rovinarsi l'esistenza per i successivi mesi. Stavo anche decisamente finendo la mia scorta di autocontrollo, quando (erano ormai giunte le prime luci dell'alba) mi ricordai del rasoio elettrico che il mio amico aveva portato con sé in valigia.
Una mezz'ora dopo, in bagno, chino su dei fogli di giornale pieni dei miei capelli tagliati per tre quarti e con in mano un rasoio a batteria scarico, mi resi conto di alcune cose fondamentali:
1) Non cominciare a rasarti i capelli se non sei sicuro di riuscire a finire quello che hai iniziato (soprattutto non cominciare di DOMENICA PRIMO MAGGIO);
2) Le donne avevano ragione: un taglio drastico dei capelli "risolve" i problemi sentimentali;
3) Solo alle donne potevano venire in mente una soluzione simile per affrontare i problemi.
Come tutti sanno, cambiare radicalmente il proprio taglio di capelli, darsi allo shopping e passare una serata con uno sconosciuto, sono le tre soluzioni femminili per eccellenza per i problemi di cuore.
Quello che non si sa è come funzionano veramente e perché funzionano: ecco dunque le classiche risposte delle donne alle delusioni amorose e gli effetti che hanno in realtà:
a) Shopping
Giustificazione: sto troppo male male, mi merito per tirarmi su quella borsa/scarpe/inutile costosissimo accessorio, che guardavo da tempo (tre giorni) e che non volevo decidermi a comprare. Una volta presa mi sentirò meglio!
The day after: "Oddio questa borsa/scarpe/inutile accessorio è orrenda! Non si abbina a nulla! E l'ho... pagata... oddio... oddio... oddio..."
b) Andare con un altro
Giustificazione: lui non mi merita, ma io posso andare con chi voglio, questo farà bene anche al mio ego! (attenzione: cercare di andare col suo migliore amico è sempre una pessima e inutile idea, ma rientra tra le vendette inutili, non tra i palliativi dannosi)
The day after: "Come ho fatto?! Per dimenticare lui sono finita con questo qui che neanche conosco! Ha pure il filo di bava che finisce sul cuscino! E mi ha baciato con quelle labbra!?! Ma quanto sono finita in basso...."
Giustificazione: ci vuole un taglio netto, basta con questi capelli non li sopporto più. Di sicuro dopo che me li sarò tagliati mi sentirò più meglio.
The day after: "I ... MIEI ... CAPELLI ..." cerca di raccoglierli da terra e li appoggia sulla testa sperando che ritornino come prima "I MIEI... BELLISSIMI... CAPELLI... STUPIDA MACCHINETTA A BATTERIA!!! FUNZIONA BASTARDA!!! FUNZIONAAA!!!"
Di fatto queste soluzioni impediscono di pensare al dolore, annullando grandemente l'effetto educativo di una rottura. Utili come estremo rimedio solo se siete veramente sicuri di avere già appreso quello che dovevate apprendere sulle relazioni, o se proprio non volete soffrire in quel momento.
Infine è chiaro che solo ad una donna potevano venire in mente queste soluzioni (anche volendo la maggior parte degli uomini non può cambiare taglio, non gode dello shopping e la cosa di una serata era proprio quella che andava cercando in primo luogo), tanto peggiori del problema originario a loro modo, ma che in una qualche maniera perversa funzionano comunque...
Dicevo, ho sempre sofferto, tranne una volta, in un famoso primo maggio a Roma.
Lo scopo del viaggio era duplice: seguire il famoso concerto cui avrebbero partecipato anche i Negrita (mica male all'epoca) e approfondire la conoscenza con una ragazza che avevo conosciuto da poco. Non necessariamente in quest'ordine...
Partimmo io ed un mio amico alla volta della capitale da Pisa il giorno prima del concerto, così da preparare il terreno.
(OVVIAMENTE noi andavamo per il concerto, la promessa di compagnia femminile per tutti non ha AFFATTO convinto me e il mio amico a partire)
Per cena attraversammo la capitale con due bottiglie di vino in mano ed arrivammo all'appartamento della ragazza, la quale ci aspettava insieme a qualche amica.La faccenda si faceva promettente e la serata sembrava procedere alla grande (a parte il cibo, ma mi ripromisi che nel caso ci fossimo messi insieme avrei sempre cucinato io).
Uscimmo per passeggiare nella mite sera romana e facemmo un sacco di risate tutti insieme. Roger e Jessica Rabbit mi hanno insegnato che se riesci a far ridere una ragazza l'hai conquistata, e non stiamo mica parlando di una coppia qualsiasi.
Ad un certo punto della serata vidi allontanarsi di qualche passo la ragazza insieme al mio amico ed io giunsi subito alla conclusione che che si stessero ponendo i termini della resa col mio ambasciatore (vittoria schiacciante, capitolazione rapida, ai-faiv mentale).
Poco dopo, in una situazione stranamente più fredda, i due tornarono insieme al resto del gruppo. La serata stava finendo e per non perdere l'autobus per casa ci salutammo con l'accordo di vederci il giorno dopo.
Tornando a casa, il mio amico mi disse che quando si era allontanato con la ragazza, lei si era fatta avanti con lui (affermazione che rappresenta l'equivalente emotivo di 12 Wile-Coyote)
Mario: "Beh... per fortuna tu..."
Amico: "Le ho detto di no... non mi piaceva. Troppo magra."
(equivalente emotivo di 42,7 Wile-Coyote)
Mario: "..."
Amico: "Beh, sì non mi piace proprio. E' pure una discreta rompicoglioni, non so cosa ci vedi tu."
Mario: "..."
Amico: "Dormiamo?"
Quella sera lui dormì tranquillo nel sonno del giusto, mentre io rimasi con gli occhi spalancati a considerare parecchie cose (tra cui non ultimo il fatto che il mio amico russasse come un orso con la bronchite).
Più giravo intorno alla faccenda più mi accorgevo che c'era materiale per rovinarsi l'esistenza per i successivi mesi. Stavo anche decisamente finendo la mia scorta di autocontrollo, quando (erano ormai giunte le prime luci dell'alba) mi ricordai del rasoio elettrico che il mio amico aveva portato con sé in valigia.
Una mezz'ora dopo, in bagno, chino su dei fogli di giornale pieni dei miei capelli tagliati per tre quarti e con in mano un rasoio a batteria scarico, mi resi conto di alcune cose fondamentali:
1) Non cominciare a rasarti i capelli se non sei sicuro di riuscire a finire quello che hai iniziato (soprattutto non cominciare di DOMENICA PRIMO MAGGIO);
2) Le donne avevano ragione: un taglio drastico dei capelli "risolve" i problemi sentimentali;
3) Solo alle donne potevano venire in mente una soluzione simile per affrontare i problemi.
Come tutti sanno, cambiare radicalmente il proprio taglio di capelli, darsi allo shopping e passare una serata con uno sconosciuto, sono le tre soluzioni femminili per eccellenza per i problemi di cuore.
Quello che non si sa è come funzionano veramente e perché funzionano: ecco dunque le classiche risposte delle donne alle delusioni amorose e gli effetti che hanno in realtà:
a) Shopping
Giustificazione: sto troppo male male, mi merito per tirarmi su quella borsa/scarpe/inutile costosissimo accessorio, che guardavo da tempo (tre giorni) e che non volevo decidermi a comprare. Una volta presa mi sentirò meglio!
The day after: "Oddio questa borsa/scarpe/inutile accessorio è orrenda! Non si abbina a nulla! E l'ho... pagata... oddio... oddio... oddio..."
b) Andare con un altro
Giustificazione: lui non mi merita, ma io posso andare con chi voglio, questo farà bene anche al mio ego! (attenzione: cercare di andare col suo migliore amico è sempre una pessima e inutile idea, ma rientra tra le vendette inutili, non tra i palliativi dannosi)
The day after: "Come ho fatto?! Per dimenticare lui sono finita con questo qui che neanche conosco! Ha pure il filo di bava che finisce sul cuscino! E mi ha baciato con quelle labbra!?! Ma quanto sono finita in basso...."
(secondo gli economisti l'indotto delle "botte e via" è positivo per l'economia, soprattutto in questo periodo di crisi)
c) Rasarsi i capelliGiustificazione: ci vuole un taglio netto, basta con questi capelli non li sopporto più. Di sicuro dopo che me li sarò tagliati mi sentirò più meglio.
The day after: "I ... MIEI ... CAPELLI ..." cerca di raccoglierli da terra e li appoggia sulla testa sperando che ritornino come prima "I MIEI... BELLISSIMI... CAPELLI... STUPIDA MACCHINETTA A BATTERIA!!! FUNZIONA BASTARDA!!! FUNZIONAAA!!!"
Di fatto queste soluzioni impediscono di pensare al dolore, annullando grandemente l'effetto educativo di una rottura. Utili come estremo rimedio solo se siete veramente sicuri di avere già appreso quello che dovevate apprendere sulle relazioni, o se proprio non volete soffrire in quel momento.
Infine è chiaro che solo ad una donna potevano venire in mente queste soluzioni (anche volendo la maggior parte degli uomini non può cambiare taglio, non gode dello shopping e la cosa di una serata era proprio quella che andava cercando in primo luogo), tanto peggiori del problema originario a loro modo, ma che in una qualche maniera perversa funzionano comunque...
Credevo si dimagrisse anche.
RispondiEliminaL'essere umano donna ha capacità di ripresa insospettabili, grazie a mezzi che in linea teorica non dovrebbero funzionare! Un po' come il calabrone che, secondo le leggi della aerodinamica non dovrebbe volare...
RispondiEliminaQuanto all'essere umano maschio...mah, a volte penso che se lo meriti proprio un lento, lentissimo recupero... :P
@Labbors, casomai si ingrassa 0_o
@ Labbors: se intendi come soluzione ai problemi amorosi, no (semmai è la visione femminile del problema: "se dimagrisco sarò più bella e mi riprenderà", che tra l'altro è orrendamente sbagliato come concetto e fa sentire solo peggio senza apprendere nulla), se intendi come effetto collaterale del taglio di capelli, sì, ma poco.
RispondiElimina@ Lieve: ecco, mi mancava un termine di paragone, e direi che il calabrone ci si avvicina abbastanza.
Il fatto vero e proprio è che queste non sono soluzioni all'incirca come dare fuoco alla propria casa per non dover imbiancare la cucina. Chiaramente c'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo...
Per quanto riguarda i maschi, visto il crescente tono misogino del post ammetto e incoraggio risposte "gherl pauer" nei commenti.
Poi vediamo che esce...
:-P
@Mario, che non siano vere soluzioni è un'idea che ti sei fatto tu, ma unicamente perchè le hai affrontate in maniera incompleta. Lascia che ti esponga la questione in maniera esaustiva:
RispondiEliminaa)Shopping compulsivo
Perchè lo shopping sia efficace deve farti riscoprire la libertà! Poi magari ci si pente degli acquisti, ma almeno non ti tocca sentire "Te lo avevo detto che non ti occorreva una borsa tapiro!"
b)Andare con un altro molto più figo di quello che ti ha lasciata e possibilmente farglielo sapere.
E' vero, è solo una vendetta, ma ah, se aiuta!
c)Tagliarsi i capelli. Così si risolve ben poco, il segreto, oltre a tagliarli, è tingerli.
Provare per credere.
Ah, Hitch è piaciuto molto anche a me ^_^
Concordo con Lieve!
RispondiEliminaIl segreto a mio parere è aspettare un poco per poter incanalare quell'attimo di follia nella direzione giusta...grazie a questa tecnica ora ho un nuovo splendido taglio di capelli (Lieve invece di tingerli ho cambiato la piega e il risultato ha colpito!) e il mio armadio vanta nuovi capi invidiati dalle amiche!
Certo che la nostra è una reazione strana, al limite tra la follia, l'autodistruzione e la vendetta...certe volte vorrei essere uomo per essere più semplice :D
PS:Labbors non si dimagrisce manco per niente!!!!
@ Lieve: sai che non c'hai tutti i torti?
RispondiEliminaCerto la relazione da cui si esce non deve essere delle migliori nel primo caso per funzionare (personalmente non ho problemi riguardo lo shopping altrui), ma le altre due soluzioni sembrano funzionare meglio, eliminando gli effetti collaterali.
Tuttavia è proprio nella gravità dell'errore che c'è la fuga dal dolore, quindi si potrebbe anche dire che è l'effetto collaterale la vera soluzione, più che l'atto stesso...
@ Veronica: e no! Se si aspetta si perde l'effetto impulsivo e si perde anche l'efficacia del gesto! Bisogna buttarsi subito e poi pentirsi!
Questo è il segreto...
:-D
@ Labbors: aspetto tua interpretazione autentica sul dimagrimento.
MMhhh allora dici che posso lasciarmi andare e comprare quel paio di scarpe con tacco 20cm tutte di pitone?
RispondiElimina@ Labbors & Mario, si dimagrisce solo se si decide di dedicare il tempo appena liberato allo sport, magari iscrivendosi in palestra.
RispondiEliminaComunque il mio metodo personale è una sbronza e una doccia il giorno dopo...poi ovviamente mettermi sulla riva del fiume ad aspettare che passi il cadavere del mio nemico.
@Mario non perdiamo di vista la causa primigenia di tutto! uno mi lascia e io cerco un palliativo per il dolore. Cercare di superare il momentaccio secondo me non è un errore (a meno naturalmente di prosciugare il conto in banca, finire in un vicolo con gozilla o con una pettinatura simile alla tua nella vignetta). Tu però affermi che un minimo il dolore va trattenuto per imparare dai propri errori ma...non è sempre detto che siamo noi a sbagliare, no? A volte è l'altro, a volte, semplicemente, non va.
RispondiElimina@Veronica quelli sono trampoli, non scarpe! Io comunque andrei più sullo zebrato o_0 :P
Beh, soprattutto quando hai ragione conviene fermarsi, soffrire e pensare, come insegna appunto Hitch.
RispondiEliminaPerché, secondo me, una delle lezioni più importanti che si devono capire in materia di relazioni amorose è proprio che non basta fare tutto bene perché tutto vada effettivamente bene.
Questo oltre alla naturale volubilità dei rapporti, è proprio l'abilità del saper trattare con altre persone.
Prendiamo Hitch.
Lui era più o meno quello che sono tutti alle prime relazioni. Inesperto, romantico, fesso.
Se al primo calcio in culo avesse detto "E' colpa di quella ragazza, io non c'entro nulla e non vale la pena soffrire" non avrebbe imparato nulla, e non sarebbe diventato un ottimo conquistatore.
Ora, lasciando perdere la fine che è chiaramente stata voluta dai produttori per il pubblico femminile con il finale 100% romantico e con riscatto della donna, Hitch attraverso le delusioni è diventato tanto bravo da riuscire a superare le difficoltà e le ostilità di una relazione, ma il suo comportamento potrebbe essere definito manipolatore (per questo è necessaria la fine romantica).
Essere bravo a mantenere una relazione contro le avversità non è un difetto, però, come ci vuol far credere il film alla fine.
Proprio come nel film è una cosa che deve essere usata solo a fin di bene, ma è un male necessario.
In questo senso, il dolore è utile e necessario anche (e soprattutto) quando hai ragione.
Da una relazione sbagliata si può sempre imparare:
1) a riconoscere i sintomi di un carattere non compatibile
2) a notare la mancanza di interesse affettivo
3) a combattere il fisiologico calo di interesse
4) a essere più forti e indipendenti (e qui mi parte Gloria Gainor)
E tanto altro ancora che adesso mi sfugge.
E il dolore deve essere acuto e forte per imprimere meglio le lezioni, il dolore sordo e attutito fa deviare i pensieri.
Se è andata male è anche e soprattutto colpa "tua", indipendentemente da quello che fa l'altro.
C'è la colpa per aver scelto la persona sbagliata, la colpa di aver sottovalutato alcuni sintomi, la colpa di aver trascurato o al contrario ossessionato, la colpa di aver avuto troppa fiducia.
@ Lieve: Tutti questi elementi vengono raffinati fino ad assomigliare alla scienza dei rapporti distillata da Hitch.
E non è vero che si diventa freddi, si diventa solo più accorti, e si fanno le cose meglio e si spende il tempo solo in cose giuste.
Questo non escluderà i futuri calci in culo (assicurati) ma almeno ne produrrà di diversi.
@ Livio: però buttandosi a birre con gli amici, la pancia esce comunque anche con la palestra.
Ottima soluzione la tua. Ai faiv virtuale.
@ Veronica: mmmm... NO! CACCA! Non farmi prendere il giornale arrotolato! CACCA scarpe pitonate, CACCA!
(che papello che ho scritto...)
RispondiElimina@ Mario: Ecco cosa sei, una scintillante Priscillona , regina del deserto (nella rara immagine di repertorio, oltre a Mario al centro, c'è Livio a destra ed io a sinistra), con un po' di nevrastenia arretrata.
RispondiEliminaAl di là dell'immancabile sciocchezza (ma con un fondo di verità: Mario sa quale), mi permetto di dire anche qualcosa di serio. Posso essere d'accordo sul fatto che sbagliando (e soffrendo) s'impara, ma la mania di raggiungere il controllo è ancor più controproducente.
Certe volte le cose vanno male e niente può aggiustarle per quanto ci si impegni. Altre volte ancora, semplicemente, è colpa dell'altro/a e non resta che raccogliere i cocci e ricominciare, magari evitando partner che ci sembra abbiano atteggiamenti troppo simili a quelli che ci siamo lasciati alle spalle.
Hitch è quello che è: un film. Nella vita vera non esiste la "scienza" della conquista (tranne per Barney Stinson, ovviamente, e chi non lo conoscesse, è pregato di recuperare il tempo perso a vivere facendo altro), né, tantomeno, la scienza del mantenimento del rapporto perfetto.
@ Livio: la panza esce, ti si spana la valvola dello stomaco e squagli lo spinterogeno del fegato...poi chi te la paga la manodopera del meccanico gastrointestinale, l'ex?
@ Veronica: solo se hanno i dentini davanti.
Ragazzi, dopo tanto scalpore mi dispiace dirvi che stavo scherzando. In realtà vorrei tanto un cappotto zebrato.
RispondiEliminaBella riflessione comunque, ma sono d'accordo anche con quello che dice Al McLaud sull'eccessiva razionalizzazione. E sono d'accordo perchè io faccio così! Soffoco il dolore guardandolo dall'esterno.
Bisogna vivere il dolore ma a occhi aperti un po' come vivisezionarsi. Poi come dice Mario, niente di evita un altro calcio in culo, però non si può negare l'utilità di una moderata riflessione.
Poi è vero che la vita è senza regole ma la maggior parte delle cose si possono generalizzare nel campo amoroso...non prendiamoci in giro, nell'amore siamo ripetitivi.
Ho tre amici sfruttati dalle rispettive ex ragazze che continuano a farsi prendere per i fondelli per poi correre sulla spalla di qualcuno a piangere...ecco perchè serve un po' di razionalizzazione!
Ah dimenticavo. Mario un'altra delle soluzioni, oltre a shopping, taglio di capelli e sesso con uno sconosciuto, c'è divorare chili di cioccolata in compagnia di amica femminista. E anche per quello c'è un day after, sulla bilancia o dentro un bottone che scoppia. E con questo intendo sgominare la frase di Labbors...ma comunque non è che era solo sarcastico?
RispondiElimina@ Mario , hitch non diventa esperto nel suo settore per poter controllare le relazioni, ma solo per non soffrire di nuovo, cosa strettamente egoistica e del tutto comprensibile ( che poi sarebbe quello che dici tu solo meno politically correct). il "controllare" una relazione di per se è una cattiva idea, e tu sai che io ne so qualcosa, semplicemente perché significa che non sei tu a creare i problemi ma è il partner; molto meglio una relazione dove tu sei il problema e nella quale sei tu a dover essere "maneggiato con cura"(senza doppi sensi). Comunque questo solo a livello egoistico, invece se si è innamorati persi, basta solo una buona dose di autostima e la capacità di non confondere l'amore che si prova con la necessità di diventare zerbini ambulanti. Dunque in linea di massima se intendiamo per manipolare con lo scopo di "mantenere" una relazione, cercare di non diventare zerbini autoeliminando la propria personalità, nello scopo di evitare di avere tendenze autodistruttive di seguito all eventuale rottura, sì sono d accordo con te. Ma questo è impossibile perché come dice Veronica, siamo sempre ripetitivi e le persone(dunque anche noi) non cambiano, quindi quello che possiamo al massimo fare è quello che dice Al; cercare di non ritrovare persone con le stesse caratteristiche della precedente, cosa anche questa alquanto inutile, perché appunto le persone non cambiano, e non cambiano neanche le cose dalle quali sono attratte, quindi l unica cosa da fare rimane controllarsi, non innamorarsi, oppure rinunciare un pò al brivido e cercare la persona razionalmente più compatibile col proprio carattere. Poi alla fine è tutta una questione di fortuna, noi qui stiamo analizzando l eventualità che le cose vadano male, è statisticamente provato che almeno il 50% delle relazioni va più o meno bene senza nessuna ragione apparente. Tral altro io non sono neanche attendibile, sono misantropo, ho un ego ingiustificatamente grande, non sono geloso o possessivo, sono egoista e saranno ormai una decina di anni che non soffro per amore, quindi non dovrei avere voce in capitolo.
RispondiElimina@ Al, bella la foto. Raccogliere i cocci e ricominciare va bene, ma non necessariamente cercando un altra persona, sono io che non me ne rendo conto ma nessuno tiene in considerazione l'eventualità che rimanere single per un certo periodo faccia bene all anima e al corpo e che non bisogna per forza rischiare di soffrire per relazionarsi con nuove persone (vedi: relazioni di breve, media durata). Come insegna Barney bisogna vedere che tipo di default settings abbiamo, non per tutti l amore = felicità, per altri è solo una malattia.
Mario, ma ci sono solo grafomani sul tuo blog? o_0
RispondiEliminaComunque è vero che sbagliando si impara, si iniziano a riconoscere i "segni" e si diventa più accorti ma purtroppo, quando ci si innamora davvero gran parte di quell'esperienza finisce nel dimenticatoio e, cosa peggiore, si comincia a credere nelle eccezioni.
Per chi si stesse chiedendo "eccezioni a quale regola?", ovviamente a "Gli uomini sono tutti uguali" :P.
E dopo questa puntina di femminismo posto anche chiudere @_@
Per controbattere la tendenza alla prolissità che contraddistingue questo post per ora risponderò il più brevemente possibile. Così imparate!!!
RispondiElimina@ Lieve: sì, grafomani. Me ne sto occupando or, ora.
@ Livio: hai ragione, non hai voce in capitolo.
@ McLaud: Priscilla va bene, non toccarmi Hitch.
@ Veronica: ciocoooolaaaataaaa......
Detto questo mi riservo di seppellirvi con la mia prossima risposta chilometrica che non avrete sicuramente la forza di leggere.
@ Mario: sì, sì, tu mi piaci...
@ Livio (ma anche per gli altri in fondo): per Hitch non confondiamo il fine con il mezzo. Lui controlla le relazioni per non soffrire. La variante inserita nella fine del film, in cui si "soccombe" all'amore senza più controlli e sovrastrutture è un happy ending.
RispondiEliminaIl problema qui è anche nelle definizioni. Manipolare: male, essere sensibile ai problemi: bene.
La differenza sta nel fine che si vuole ottenere.
Adottare determinati comportamenti in una relazione può essere una reazione automatica dovuta a tutta la nostra passata esperienza, e certamente usare tutti i mezzi a noi conosciuti per rendere migliore una relazione, non vedo come possa essere male.
Usare questi stessi mezzi per avere un dominio sull'altra persona è male.
Hitch (sì è un film, ma dato che tutti l'abbiamo visto è utile come esempio, che non offenda nel citarlo nessuno) non è mai manipolatore, come invece è il cliente che provava a rivolgersi a lui solo per il sesso.
Avessero entrambi le stesse conoscenze e usassero gli stessi metodi per conquistare le donne rimarrebbe ancora un abisso tra i due per il fine.
Quello che c'è di sbagliato nell'happy ending del film è che viene considerato negativo anche quello fatto da Hitch, senza considerare i motivi o i risultati.
Usare delle tattiche che funzionano è sbagliato?
Ma facciamo parlare anche Hitch, che ha espresso meglio il mio pensiero in merito): anche verso 4:20.
Questo è il mio punto di vista in merito.
E nonostante la finzione del film, continuo a vedere solo cose positive in quello che dice. Ovviamente essere innamorati e spontanei è bello, ma non basta.
Ed finisce per assumere rilevanza all'interno delle relazioni anche quanto qualcuno sappia mantenerle, nonostante i problemi. E salvo il talento, l'unica cosa che può aiutare è l'esperienza, esperienza che si salda nella personalità anche attraverso le cattive esperienze.
E come è vero che ci portiamo sempre dietro un bagaglio emotivo in ogni nuova relazione in cui entriamo, non vedo perché questo peso debba solo influire negativamente sui nostri rapporti con l'altro.
Per quanto riguarda il 50% delle relazioni che funziona, il fatto che la ragione non sia apparente, non vuol dire che non ci sia, e personalmente io punto su esperienza, talento e fortuna, le proporzioni falle tu.
La gente non cambia: hai visto troppo House. Non prenderlo sempre alla lettera.
Rimanere single è un'ottima cosa (Nuvola non me ne voglia, parlo al passato... :-D) su questo non ho niente da dire... Più che altro, questo potrebbe togliere credibilità e valore alle tue affermazioni. Ricontrolliamo alla prossima ragazza.
@ McLaud: Come ho detto all'inizio: la prima cosa che si impara è che non basta fare tutto bene, perché tutto vada bene.
E' ovvio che tutta l'esperienza di questo mondo non può nulla contro il caso, ma è anche vero che con più accortezza molti errori si possono evitare.
Il controllo di cui parlo non è, né può (né deve) essere assoluto, io credo che sia più una maggiore sensibilità verso le relazioni e i problemi collegati.
Inoltre è anche vero che non esiste una scienza della conquista, ma credo fermamente che certi metodi in certe situazioni siano migliori di altri (vedi filmato di Hitch: la sincerità non basta).
@ Lieve: l'esperienza può essere momentaneamente spodestata, ma dopo un po' riprende il suo posto. Effetto pavloviano: io avrò paura a toccare la torta, nonostante la fame, se prima mi ha dato una scossa.
Beh per il momento dovrebbe bastare.
Continuiamo così che scriviamo un'enciclopedia!
@Lieve, è colpa di Mario, in realtà sono uno di poche parole.
RispondiElimina@ Mario, hai ragione non bisogna confondere il mezzo con il fine, e sono pertanto abbastanza certo che lo scopo di Hitch non è mai "gestire" bene una relazione ma è non farsi male di nuovo. Poi che lui aiuti gli altri è tutto un altro discorso, come lo è anche il fatto che lui alla fine si rend conto che in realtà al suo amico non aveva dato nessuna mano ma l'imbranato della situazione aveva fatto quasi tutto da solo e che l'amore è l'ammorrre. Non è vero, neanche, che quello fatto da lui è considerato male, è solo un malinteso. Infine, lui non usa le sue capacità per aiutare a gestire le realzioni altrui, da una mano solo per chi vuole "rimorchiare" la preda desiderata e poi si ritrova come Bud Spencer in Bomber che quando si tratta di allenare il ragazzino fa il figo ma ci pensa due volte prima di salire sul ring di nuovo...Poi che tutto quello che dice è vero, e che tu hai ragione nel dire che bisgona gestire il gestibile è un altro discorso.
Comunque, attendo ancora un esempio di persona cambiata/che cambia/di cui si dice che è cambiata/potenzialmente cambiabile. :p
P.s. Le mie affermazioni precedenti a questo post erano sbagliate come lo saranno quelle che arriveranno insieme alla mia prossima relazione duratura, non sarò in grado di intendere e volere (avevo accennato al concetto di amore/malattia credo, non vedo perché quando condizioni come cleptomania, borderline e simili sono considerati malattie vere e proprie ma l'amore no).
" Caro, dobbiamo parlare"
RispondiEliminaahò scherzavo
RispondiElimina:D
Dobbiamo parlare in assoluto la frase più temibile nel vocabolario femminile...
RispondiEliminaCi credo che ero scappato!
:-P
Di la verità, con quel nuovo taglio hai rimorchiato alla grande, il giorno dopo!
RispondiEliminaDunque, vediamo un po'.
RispondiEliminaAtteniamoci alla cruda realtà e non alle varie ideologie progressiste-femministe-materialvirtualiste che sono in voga e alla moda al momento.
Ogni essere femminile (ad es. Panthera leo) è fatto per procurare del cibo all'essere maschile (un altro esempio potrebbe essere la Latrodectus mactans ma calzando meno alla mia teoria vedremo di escluderla).
Indi per cui, la femmina deve stare in cucina e rinfocillare il maschio, così come avviene giustamente in società evolute quali quelle coraniche.
La rottura di quella micro-società che nasce dall'instaurare un rapporto tra maschio e femmina destinato all'atto di riproduzione godereccia comporta che il maschio non ingurgiti più alcuna cosa fatta dalla femmina e che, mancando lo stimolo godereccio, l'appetenza viene a mancare.
Spero di essere stato chiaro.
PS - @Mario: verrai oscurato.