28 giugno 2007

Disaffettivo

...
Herr General: "Sei un disaffettivo."
Io: "...?"
H. G.: "Sei uno stronzo e un disaffettivo. Non hai fatto neanche una chiamata."
Io: "Se è per quello, non ho chiamato neanche i miei genitori..."
H. G.: "E' l'unico motivo per cui ti perdono."

Su! Qualcun altro si vuole lamentare perchè per tutto il tempo in cui sono stato a Pisa non ho pensato ad altro che a me, e e non ho visto o sentito nessuno che non abbia chiamato o sia venuto personalmente a bussare alla mia porta?
Fatevi avanti!
Tanto non è colpa mia.
Io sono un disaffettivo.

27 giugno 2007

Meno male che c'è lui


Scusate ma m'è venuta una botta di tristezza e ho bisogno di rifarmi un po'. Cliccate per ingrandire. Aprite la bocca per sorridere.







Tutte le vignette sono di Kris Wilson (qui: http://kris-wilson.deviantart.com/ il suo sito su DeviantArt, qui: http://explosm.net/ un altro sito che gestisce insieme ai suoi amici). Col suo permesso io traduco solo le sue vignette. Se utilizzate queste vignette da qualche parte vi prego di fare i debiti riferimenti, a voi non costa nulla e a noi ci fate felici. Ogni tanto mi sembra utile ricordarlo...

Per vedere quelle già pubblicate cliccate qui o sull'apposito bottone tra le etichette, sulla sinistra.

p.s.: ho unificato il carattere per tutte le vignette di Kris. Ora sto caricando i nuovi file.

26 giugno 2007

Avidità e Avarizia


Molto spesso avidità e avarizia vengono confuse. Errore comprensibile perchè spesso questi due difetti vanno a braccetto (vedi immagine allegata).

Chi è avido vuole avere più di quello che ha.
Chi è avaro non vuole dare quello che ha.

La differenza sembra minima e invece c'è un abbisso in mezzo.
Faccio due esempi.

Io voglio fare il notaio perché sono avido. Voglio avere molti soldi per poterli spendere tutti. Quindi sono avido, ma non avaro. Il mio sogno sarebbe quello di guadagnare abbastanza da fare da mecenate. Potere finanziare tutte le attività culturali e artistiche che mi piacciono, così che almeno qualcuno possa campare d'arte. Mi piacerebbe anche aprire una libreria, e, beh, se avanzassero ancora soldi una radio. Anche in perdita, solo per il piacere di farlo. Ok, potrebbero essere spesi meglio, ma comincerei così, poi si vedrà.


La mia Capa, invece è avara. Mortalmente avara. Non dico quel tipo di avaro che non paga i praticanti (nel mondo dei praticanti creerebbe un tremendo stupore il contrario).
E' quel tipo di avaro che fa uno studio nuovo e non ci mette l'aria condizionata perchè costerebbe troppo (oggi il termometro segnava 38 gradi e 90% d'umidità, con vento di scirocco), anche se abbiamo clienti anziani, anche se il negozio di videonoleggio automatico ce l'ha, cazzo pure la fruttivendola ce l'ha...
Quel tipo di avaro che non paga una donna delle pulizie per sistemare lo studio dopo i lavori di ristrutturazione e il trasloco, ma fa pulire alle segretarie.
Quel tipo di avaro che paga la ditta dei trasporti per portare i mobili dentro lo studio, ma che fa sistemare gli scaffali e le scrivanie al proprio fratello e all'altro praticante (e la mia schiena deve ringraziare che ero a Pisa quando c'è stato il trasloco che sennò era la volta buona che me la giocavo e noi praticanti mica siamo assicurati).
Quel tipo di avaro che paga le collaboratrici 400 €, ma vuole i due euro di resto perchè così è sulla busta paga.
Quel tipo di avaro che poi si "scorda" di rimborsare la benzina alla ragazza che si deve fare 10 chilometri al giorno per arrivare al lavoro, anche se glielo aveva garantito.
Quel tipo di avaro che non dà l'assenza per malattia. Quel tipo di avaro che piuttosto dice alle segretarie: "organizzati con le altre ragazze per recuperare le ore più avanti". Dice.
Quel tipo di avaro che anche se avrà speso al massimo tre mesi di stipendio per rifare tutto lo studio ha alzato i prezzi degli atti perchè vuole rifarsi subito di quello che gli hanno tolto, i mariuoli.
Quel tipo di avaro che "mi dispiace farmi pagare da quella vecchina, ma intanto..." e poi fà gli sconti agli amichetti suoi, e vabbè fare gli sconti lo farei pure io, ma evitami l'ipocrisia.

Ma ecco.
L'ammiraglia, in tutto questo, non è avida.

Come? direte voi. Una come lei non vuole avere soldi a palate?

No.
Non molto almeno.

A lei il suo lavoro piace. Lei non lo fa per i soldi. Sul serio.
Si ammazza tutto l'anno prendendosi una sola settimana di vacanze (quella di ferragosto), esce (leggi: usciamo) di là alle nove di sera, quando non più tardi, ogni giorno solo perchè è una stacanovista.

C'è da aver paura, eh?
Mah...
Alla fine di tutto mi sa che mi comprerò un ventilatore portatile e andrò al 'lavoro' in bermuda. Se proprio va male, mi sa che farò una colletta nello studio e il condizionatore ce lo pagheremo noi, che si sa, i notai non guadagnano un granchè.......

23 giugno 2007

Lunghissimo termine

Se c'è una vignetta che può riassumere perfettamente il mio modo di vedere la vita, l'universo e tutto quanto (come direbbe Douglas Adams) è una di Calvin e Hobbes.

Chi non conoscesse ancora questi personaggi dei fumetti legga pure qualcosa "qui" su wikipedia. Per fare capire di cosa parliamo, si può dire che Calvin è un bambino di sei anni dall'immaginazione inarrestabile (decisamente votata al male), e Hobbes, invece, è una tigre, che dal punto di vista di Calvin è viva e reale come qualsiasi altro personaggio della striscia, ma che viene percepita dagli altri come una piccola, inanimata tigre di pezza.

Tornando a noi.

La mia concezione della vita, come avevo anticipato nel post precedente, si basa sull'idea che lo studio (prima), e il lavoro (poi), sono solo dei mezzi per raggiungere il vero fine nella vita che è la felicità. Se lo studio o il lavoro contrastano con la felicità, entro determinati limiti, non solo è possibile, ma è DOVEROSO preferire la vita al lavoro.


Ma guardate la vignetta (cliccate per ingrandire):




Mi avete capito ora?
Questo è più o meno l'ordine dei valori che dirige le mie azioni, e per il momento, al ritorno da Pisa, dopo queste lunghe ferie, posso ben dire che ho molti bei ricordi in più per il lungo termine.

p.s.: cavolo, m'hanno perso la valigia a Roma. Lei prolunga la vacanza, ma io sono senza vestiti, 'acci loro...
p.p.s.: la vignetta che ho pubblicato appartiene a Bill Watterson, l'autore. Ho trovato una copia in inglese qui, e non avendo niente di meglio, l'ho tradotta.

19 giugno 2007

ARCADE!!!! TU COSA SEI?


"SPARTANI!!!! FATE COLAZIONE E GUSTATE IL VOSTRO CIBO PERCHE' STASERA CENEREMO ALL'INFERNO!!!"

Ok. Se eravate a Pisa, sabato sera, e avete sentito dei pazzi gridare frasi come questa, sappiate che quei pazzi eravamo noi.

Ubriachi, marciamo.
"Per l'onore, per la gloria, marciamo"




E' stata una bella serata, partita lentamente, ma finita alla grande. Gli amici festanti, i conoscenti divertiti, gli sconosciuti inorriditi.

Bottiglie rotte, odore di birra e vino a basso costo, aria fresca e musica dovunque. Ogni locale in competizione con l'altro. Il lieve stordimento dato dalla dose giusta di alcol. I piedi volano e Pisa è stupenda incorniciata da migliaia di lumini.
Ora mi sto lentamente riprendendo, ma ne è valsa la pena.

Come dicevano Calvin e Hobbes "so a lunghissimo termine quali saranno i miei ricordi migliori." E voi?





p.s.: ci fosse qualche anima pia che mi procurasse via mail qualche foto della festa (di tremila che ne avete scattate) gli sarei molto grato....

Mario l.

16 giugno 2007

TOGA! TOGA! TOGA!

Fervono i preparativi.

1) Acquistare da bere
2) Collegare l'I-pod allo stereo e mettere la selezione casuale
3) Mettere in frigo tutto quello che ci sta
4) Spostare e/o nascondere gli oggetti fragili
5) Spostare e/o nascondere anche gli oggetti normali
6) Preparare la sangria
7) Spostare anche gli oggetti ingombranti
8) Cena
9) Doccia
10) Fare casino.

Per una buona sangria vi servono:

Tre litri di lambrusco dolce (amabile),
mezza bottiglia di gin,
circa 300 grammi di zucchero,
2 mele,
2 banane,
1 pera,
Ingrediente segreto: cannella q.b. (chi vi dice chiodi di garofano, non sa quello che fa)

Versare in una bacinella capiente il lambrusco, fare sciogliere versando lentamente e mescolando lo zucchero, fino a che non vengono più bollicine. Aggiungete il gin. Tagliate a cubetti la frutta e mettetela dentro.
Spruzzate la superficie con la cannella e mescolate.
Mettete in frigo per qualche ora.

Ve lo assicuro. Se fate tutto bene, uscirà ottima.
E ora scusate, ma sono ancora al punto quattro....

11 giugno 2007

Contro il Boy love day

Riporto e appoggio pienamente l'appello segnalato da Ross nel suo blog. Leggetelo, è importante.

Il 23 giugno su Internet è in programma il Boy Love Day, la giornata dell’orgoglio pedofilo. Decine di persone si metteranno in contatto attraverso siti e chat per diffondere quella che loro chiamano la “cultura della pedofilia” ed esprimere la loro solidarietà verso chi è stato accusato di questo reato.
Questo è il loro sito: www.ibld.net/ibld.cgi. Non è illegale ed è online da otto anni, sotto gli occhi di tutti, nella quasi totale indifferenza degli organismi internazionali.

Coloro che festeggiano il Boy Love Day sono in maggioranza professionisti e uomini di cultura che affermano che la pedofilia sia un normale orientamento sessuale e cercano di darle dignità e persino una collocazione nella società. Per far questo si richiamano anche a ciò che avveniva nell’antica Roma e soprattutto nell’antica Grecia, dove la pederastia veniva considerata una pratica educativa facente parte di un percorso pedagogico: l’amore di un adulto per un fanciullo si credeva fondato sulla trasmissione del sapere e della virtù, e la relazione amorosa fra maestro e alunno era vissuta come uno scambio reciproco.
Inoltre sostengono che se il minore non oppone resistenza o rifiuto al rapporto sessuale non sussiste reato in quanto il bambino è consenziente.

Preferisco non commentare queste affermazioni, non ce la faccio. Scusatemi.

EPolis, il quotidiano gratuito distribuito in 15 città italiane, ha lanciato un appello all’Unione Europea, all’Unicef e alle altre istituzioni internazionali per bloccare questa vergognosa iniziativa e per oscurare tutti i siti internet che la pubblicizzano.

Per aderire all’appello si può spedire una mail a italia@epolis.sm specificando nome, cognome e città; oppure inviare un sms indicando solo nome e cognome al numero 3391819641, pubblicato in ogni pagina del quotidiano; o ancora collegarsi al sito http://www.epolis.sm/ e seguire le istruzioni.
In tutta Italia e in molti altri paesi si stanno organizzando manifestazioni e fiaccolate contro il Boy Love Day e molti personaggi della politica, dello sport e dello spettacolo esprimono indignazione. Facciamolo anche noi, gridiamo il nostro sdegno e la nostra rabbia per fermare questo orrore.
Non fermiamoci proprio adesso, continuiamo il nostro tam tam sui blog e firmiamo questo appello.
Mai pensare che nulla possa essere fatto!
Grazie

08 giugno 2007

Plug me in, baby...

Un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno incrociato le dita per me: oggi è uscito il bel tempo.
Sole.
Niente nuvole. C'è persino un bel caldo soffocante.
Sulle note epic-metal di Gloria perpetua dei Rhapsody io mi sto preparando al concerto Verdena/Evanescence.
E a voi, come ringraziamento, va quest'altra vignetta di Kris Wilson.
Ci stiamo preparando tutti al concerto... ;-)

Autobus

Buongiorno :-)


07 giugno 2007

Siediti sulla sponda del fiume


Sono venuto qui la prima volta che avevo diciotto anni. Sette anni fa.

Pisa.

Quasi tutti vi diranno che Pisa è un buco. Che a Pisa non c'è niente.
Hanno ragione. Almeno in parte.
Pisa è piccola, come direbbe un mio amico: "piccina, ma tonica" (bè lui si riferisce alle ragazze, ma è multiuso).
La mia memoria non è mai stata buona e non mi ricordo com'era quando sono arrivato qua.
Mi ricordo, però, tutte le esperienze, il divertimento, gli amici, le serate, le ragazze, le bevute.
Quasi sei anni, poi Roma, poi Vibo.
La mia università. Il mio tempo ritrovato, tutto quello che mi era stato rubato al liceo.

Pisa è piccola, ma è più facile incontrarsi con gli amici, organizzare un'uscita, invitare a pranzo o per un caffè. Stare a chiacchierare all'angolo di una strada di amore, politica e religione finchè non fa l'alba. Pisa è la vera città a misura di uomo.


Sono di nuovo qui. Per le mie "ferie".
Vacanza arbitraria, che se va tutto bene la "capa" anche quest'anno ci lascia solo una settimana di libertà a ferragosto, come l'anno scorso.

E io no.
Non ci sto.

Quando (quando non se) diventerò notaio avrò soldi e tempo per fare quello che voglio. E' quello mi dico, quello che mi dicono. Ma intanto il tempo passa e passerà. La capa mi ha detto che se tutto va bene diventerò notaio non prima di nove anni da adesso.
Nove anni. Quanti sono?
Avrò circa trentaquattro anni.
E intanto le mie feste? Le mie bevute? Le mie esperienze? I miei amici? Le ragazze?
No.

Diventare notaio non è il fine. E' il mezzo per fare tutto il resto. Senza tutto il resto che me ne faccio io? Cos'è che rende la vita degna di essere vissuta?

Sul serio per voi cos'è?


E quindi sono di nuovo qui. Ancora. Dopo mesi che non tornavo. Tutto è come me lo ricordavo.
Mi affaccio dal balcone di casa mia e vedo l'Arno. Tra il verde limaccioso e il marrone quando è pulito. Non volete sapere di che colore è quando è sporco. Ma mi piace, mi mancava.

Bevo un aperitivo guardando il sole che tramonta dietro la torre dell'orologio del Comune, insieme ai miei amici, sentendo un po' di musica. Anche se il tempo è incerto le persone ridono, sono felici.

Venerdì andrò a vedere il concerto degli Evanescence e dei Verdena.
Il 16 giugno ci sarà la festa del patrono, San Ranieri. Ci sarà la Luminara. Spengono tutti i lampioni sull'Arno. Mettono i lumini sui palazzi e lungo il fiume. Fanno i fuochi d'artificio.
Io ci sarò. Comunque vada sarà una grande serata.

Nelle cuffie sento le prime note di "Wish you were here" dei Pink Floyd.

Ci sarebbe molto da raccontare, ma non credo che lo farò. E' difficile spiegare le sensazioni, la libertà, la tranquillità, la serenità. Come diceva Hesse in Siddharta:
"Le parole non colgono il significato segreto, tutto appare un po' diverso quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo, che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po' sciocco alle orecchie degli altri."

Fino al 22 sono in vacanza. Incrociate le dita per me e sperate che venga finalmente il bel tempo. Che qui manca solo quello...


Ora scusate, ma sposto la mia sedia di nuovo verso la finestra e guarderò un po' il fiume e nient'altro. Aveva ragione Hesse:

"Tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita. E se Siddharta ascoltava attentamente questo fiume, questo canto dalle mille voci, se non porgeva ascolto né al dolore né al riso, se non legava la propria anima a una di quelle voci e se non s'impersonava in essa col proprio Io, ma tutte le udiva, percepiva il Tutto, l'Unità, e allora il grande canto delle mille voci consisteva d'un'unica parola, e questa parola era Om: la perfezione."

03 giugno 2007

Non c'è niente che sia per sempre

.
"Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita."
(La tempesta - William Shakespeare)