Ho già parlato di come nel Vecchio Testamento ci fosse poca dimestichezza su come trattare le donne parlando dell'esperienze del giovane Onan con la sua moglie di seconda mano (cliccate qua se volete sapere perché veniva chiamato l'incula capre) e delle figlie dell'anziano Lot (cliccate qui se invece volete sapere perché hanno deciso che giacere con il loro stesso padre dopo averlo fatto ubriacare fosse una buona idea)
Questa volta, invece, si parla di amore.
Cioè... più o meno.
Si parla di sesso, candele profumate e buche scavate nel deserto di notte per nascondere cadaveri.
Parlerò, insomma, di Sara e Tobia.
Tobi (il padre - senza la benché minima immaginazione per i nomi - di Tobia) era un sant'uomo che aiutava i suoi connazionali scavando fosse per loro. Era così santo che a volte aspettava che le persone fossero morte prima di richiudere le buche che faceva.
(Grazie Tobi! Ci si becca dopo per un aperitivo...) |
Come succede in queste storie, Tobi era amato a tal punto dal Signore che questi gli volle fare un dono.
Una sera Tobi aveva fatto tardi al lavoro per colpa di una persona che si ostinava a volere uscire dalla fossa, e forza di dargli palate si era stancato, addormentandosi sul cumulo di terra smossa.
Dio colse l'occasione e gli inviò un uccello, che per portargli l'amore divino cacò in faccia a Tobi per tutta la notte facendogli perdere la vista.
Dio colse l'occasione e gli inviò un uccello, che per portargli l'amore divino cacò in faccia a Tobi per tutta la notte facendogli perdere la vista.
Questo dimostra due cose: che seppellire persone è un mestiere stancante e che nel dubbio è meglio non essere amati da Dio.
Tobi vedendo (ahahahah....) la mala parata e capendo che seppellire le persone, per quanto divertente, non era redditizio (ancor meno da cieco), invitò il figlio Tobia a raccogliere i soldi dai suoi debitori nella Media.
- Nel frattempo in un paese della Media...
L'anziano Raguele, infatti, non è che stesse messo meglio di suo fratello.
Egli aveva avuto la sfiga di avere una figlia femmina, Sara, e sappiamo che questo nel Vecchio Testamento è già di per sè un pessimo segno.
Come descrivere Sara?
Lascio che le parole della sua serva vi dicano l'essenziale:
"Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere. Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia."
Insomma, Sara era davvero amata.
Sposata sette volte, e vedova sette volte prima ancora della prima notte di nozze, per buona misura Sara sfogava l'insoddisfazione sessuale sulle povere serve.
L'immagine di una donna santa.
Ovviamente per non rovinare il mercato Raguele diceva in giro che era colpa del demonio Asmodeo se sua figlia ne accoppava così tanti, ma come vedremo tra poco forse il motivo era un altro...
Tobia dal canto suo aveva salutato mammà e papà e si era incamminato verso la Media insieme ad uno sconosciuto, che in verità era l'arcangelo Raffaele travestito.
Certamente anche ai tempi del Vecchio Testamento era famoso il detto "i cugini si pigliano i primi", ed anzi secondo le parole di suo padre: "prenditi una moglie dalla stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti". Che cuore d'oro, chissà chi mi ricorda...
Raffaele dal canto suo, meglio di Cyrano sussurrava parole romantiche tipo "Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre", ah bè... una volta sì, che sapevano come scrivere le cose romantiche.
Fu così che Tobia si recò con il cuore gonfio di amore e buoni sentimenti a casa di Raguele e dopo essersi presentato come nipote, senza perdere tempo chiese la mano di sua cugina.
Raguele: "Come è la cena, Tobia? Vuoi un altro pezzo di montone?"
Tobia: "No, voglio conoscere in senso biblico mia cugina."
Raguele: "Tua cugina."
Tobia: "Sì."
Raguele: "Mia figlia."
Tobia: "Sì."
Raguele: "... avrai sentito forse qualche storia in giro...."
Tobia: "Che Asmodeo abbia ucciso i suoi sette mariti, i miei sette cugini, la prima notte di nozze?"
Raguele: "ESATTAMENTE! Sì.... Asmodeo... ehm... la prima notte di nozze.... terribile... niente di anormale... niente a che fare con mia figlia Sara..."
Insomma, Sara era davvero amata.
Sposata sette volte, e vedova sette volte prima ancora della prima notte di nozze, per buona misura Sara sfogava l'insoddisfazione sessuale sulle povere serve.
L'immagine di una donna santa.
(Se la sposa è Sara, basta solo lei per tutti e sette i fratelli) |
Tobia dal canto suo aveva salutato mammà e papà e si era incamminato verso la Media insieme ad uno sconosciuto, che in verità era l'arcangelo Raffaele travestito.
- Il romanticismo al tempo del Vecchio Testamento
Certamente anche ai tempi del Vecchio Testamento era famoso il detto "i cugini si pigliano i primi", ed anzi secondo le parole di suo padre: "prenditi una moglie dalla stirpe dei tuoi padri e non una donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti". Che cuore d'oro, chissà chi mi ricorda...
Raffaele dal canto suo, meglio di Cyrano sussurrava parole romantiche tipo "Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre", ah bè... una volta sì, che sapevano come scrivere le cose romantiche.
Fu così che Tobia si recò con il cuore gonfio di amore e buoni sentimenti a casa di Raguele e dopo essersi presentato come nipote, senza perdere tempo chiese la mano di sua cugina.
Raguele: "Come è la cena, Tobia? Vuoi un altro pezzo di montone?"
Tobia: "No, voglio conoscere in senso biblico mia cugina."
Raguele: "Tua cugina."
Tobia: "Sì."
Raguele: "Mia figlia."
Tobia: "Sì."
Raguele: "... avrai sentito forse qualche storia in giro...."
Tobia: "Che Asmodeo abbia ucciso i suoi sette mariti, i miei sette cugini, la prima notte di nozze?"
Raguele: "ESATTAMENTE! Sì.... Asmodeo... ehm... la prima notte di nozze.... terribile... niente di anormale... niente a che fare con mia figlia Sara..."
Tobia: "A me va bene. E' praticamente un usato aziendale."
Raguele: "Sicuro?! Voglio dire... certo! come no... ehmm... - meglio sbrigarsi prima che parli con la serva..."
E fu così, che con le mani ancora sporche di montone, li unì in vincolo matrimoniale con queste esatte parole: "Prendi dunque tua cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte"
Scesa dunque la sera Raffaele andò da Tobia per dare qualche suggerimento romantico per la sua prima notte di nozze con sua cugina.
Raffaele: "Mi raccomando, sai quello che devi fare. Non ti deve piacere, devi entrare, fare quello che devi fare e uscire. Non un secondo prima. Niente seme per terra, Onan c'è già passato e vedi come gli è andata..."
Raffaele: "Mi raccomando, sai quello che devi fare. Non ti deve piacere, devi entrare, fare quello che devi fare e uscire. Non un secondo prima. Niente seme per terra, Onan c'è già passato e vedi come gli è andata..."
Tobia: ".... non è che per caso avresti qualche suggerimento... non so... per sopravvivere alla nottata? Cioè... quello che ha detto mio suocero non è che mi ispiri confidenza..."
Raffaele: "Ah, dici quella faccenda di morire la prima notte di nozze e che il Signore vi assista? Beh... vediamo... come dirlo... siamo in mezzo ad un deserto, non c'è acqua corrente... l'igiene della persona non è il massimo. Ecco. Può essere che una volta arrivato in camera da letto di Sara tu senta qualche cattivo odore..."
Tobia: "Cosa vuoi dire?"
Raffaele: "Quello che sto cercando di dire è che Sara puzza più di qualunque altra cosa tu abbia mai sentito."
Tobia: "Mio padre fa il becchino... io sono un pastore... conosco i cattivi odori!"
Raffaele: "Tu non puoi immaginartelo. Sette tuoi cugini sono già MORTI quando ha alzato la vestaglia! Facciamo così... appena entrato in camera da letto, prendi il cuore ed il fegato di un pesce e bruciali su un'incensiera. Più sono vecchi meglio è. Questo coprirà gli odori."
Tobia: "Sei sicuro?"
Raffaele: "Andrà a meraviglia, ora vai tigre."
(L'arcangelo Raffaele, l'inventore delle candele profumate) |
- Intanto in un'altra stanza della casa...
Raguele misurava a lunghi passi nervosamente la propria stanza, incapace di prendere sonno.
I suoi servi lo sanno...
Al paese lo sanno...
La gente mormora...
Non potrebbe sopportare la vergogna di un ennesimo genero morto la prima notte di nozze e per questo prende una decisione.
Raguele: "Servo..."
Servo: "Sì, padrone Raguele?"
Raguele: "... vorrei piantare un'ottava aiuola di tulipani."
Servo: "Sì, padrone Raguele?"
Raguele: "... vorrei piantare un'ottava aiuola di tulipani."
Servo: "Di notte?"
Raguele: "Prendono meglio i tulipani."
Servo: "Nel deserto?"
Raguele: "Scava a fondo, hanno radici molto lunghe."
Servo: "I tulipani."
Raguele: "I tulipani."
Servo: "..."
Raguele: "..."
Servo: "Sua figlia si è sposata di nuovo, vero?"
Piano infallibile, quello di Raguele, seppellire in piena notte suo nipote prima che la notizia si sparga in giro.
Mentre il primo servo andava a scavare buche nel deserto, il gentile suocero mandò un altro a controllare se l'incredibile lezzo delle sottane di sua figlia avesse già mietuto la sua ultima vittima.
Ma ecco il miracolo!
La ricetta per la candela profumata aveva funzionato. Il "demone Asmodeo" era stato esorcizzato e suo nipote ci stava dando sotto con sua figlia.
Tutto andava finalmente come aveva sognato: niente più insulti, niente prese in giro, sua figlia fuori dalle scatole e soprattutto nipoti.
Tanti nipoti.
Tanti...
Tanti...
Servo: "Padrone? Padrone Raguele? Mi scusi, signore Raguele, la buca è scavata... vado a prendere il poveraccio dalla camera di sua figlia?"
Raguele: "Cosa? Scavata? Abramo santo, no! Non può vederla! Nononono! Ma che figura di merda se lo scopre! Tappala subito prima che venga giorno!"
(... e speriamo sia l'ultima, disse il servo) |
- Epilogo
Raguele aveva finalmente un genero che poteva chiamare tale per più di dodici ore di seguito, Sara poteva sfogare le sue frustrazioni a letto, Tobia aveva recuperato il denaro ed una moglie.
Ma che succedeva, intanto, a casa di Tobi?
Anna, la mamma di Tobia come ogni brava mamma del sud, non avendo più sue notizie da una settimana l'aveva dato per morto e andava ogni giorno a piangere sulla strada.
Suo padre, che aveva già un discreto conto aperto al baretto del paese, andava a prendere le sigarette al paese vicino per non farsi riconoscere.
Dopo l'abbondante luna di miele consumata nella casa dei suoceri, finalmente Tobia decise di rincasare, anche perché le sette aiuole di tulipani fuori casa per qualche motivo lo mettevano molto a disagio.
Raggiunta casa, su consiglio di Raffaele, Tobia passò della bile di pesce sugli occhi del padre, il quale, dopo averlo insultato pesantemente, si accorse di aver ripreso miracolosamente la vista (magari lavarsi ogni tanto...).
E fu così che scavando buche di notte e bruciando budella di pesce vissero tutti felici e contenti.
Mi diverte sempre la tua riscrittura della Bibbia, ma mi chiedevo la peculiarità della scelta da cosa derivasse...
RispondiEliminaIl brano è abbastanza sconosciuto e si legge in occasioni davvero particolari.
;)
Viene suggerita come "storia d'amore" in numerose occasioni... In un certo senso, se la vedi sotto la giusta luce, in un periodo particolare della vita, tipo al sesto marito seppellito o quando ti risvegli con gli occhi pieni di cacca di uccello, ALLORA forse può sembrare una storia di amore come nessun altra. Insomma, ci siamo capiti ;)
RispondiEliminaE' uno dei testi che viene scelto per il rito del matrimonio. Lo è per davvero una storia d'amore, ovviamente se letta con gli "occhiali giusti"! Ma non volevo in alcun modo rovinare l'ironia del tuo racconto ;)
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